STORIA E CULTURA: ECCO IL BOLLETTINO N. 18 DEL CENTRO STUDI STORICI ALTA VALTELLINA

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STORIA E CULTURA: ECCO IL BOLLETTINO N. 18 DEL CENTRO STUDI STORICI ALTA VALTELLINA

Mar, 01/12/2015 - 20:56
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Il volume è disponibile presso la segreteria del CSSAV nella sede della Comunità Montana

È fresco di pubblicazione il nuovo Bollettino del Centro Studi Storici Alta Valtellina; la copertina dai toni blu presenta in anteprima l’immagine parziale del crocifisso del Cortivo, scoperto casualmente e protagonista della mostra allestita presso il Museo Civico di Bormio nell’estate e autunno 2015. Anche questo numero 18 del Bollettino si presenta ricco di contributi e variegato nelle tematiche trattate, cosicché ogni lettore vi potrà trovare l’argomento che più gli aggrada e lo appassiona.

Apre la rassegna il robusto elaborato di don Remo Bracchi, che questa volta ci introduce nel mondo delle erbe e dei rimedi curativi in uso nel secolo XVII, riprodotti in tre diversi ricettari dei quali analizza il lessico con la consueta competenza linguistica. Cristina Pedrana offre l’interessante trascrizione di un manoscritto anonimo che ha scovato presso l’Archivio di Stato di Sondrio: si tratta di un “Memoranda”, una raccolta scelta di alcune vicende occorse nel Bormiese dal 1339 al 1512 e che servirono da spunto per le ricostruzioni storiche di molti scrittori delle epoche successive (su tutti Gioachimo Alberti nel 1600 ed Enrico Besta nel 1900). Fondamentale il saggio di Ilario Silvestri per ripristinare la verità storica sulle attribuzioni di molti affreschi in Alta Valle: grazie a un minuzioso lavoro di comparazione figurativa e di ricostruzione documentaria lo storico Silvestri dimostra l’intensa attività in ambito pittorico della famiglia bormina degli Anesi e in particolare di Menico Anesi, autore di molte opere erroneamente attribuite a Giovannino da Sondalo (in realtà il committente).

Seguono due contributi incentrati al di fuori dell’Alta Valle e della stessa Valtellina, precisamente tra le zone di Grosotto, di Genova e della Serenissima Repubblica di Venezia in epoca seicentesca: il primo di Francesco Palazzi Trivelli riporta due singolari patti di apprendistato lavorativo; il secondo di Gabriele Antonioli svela la sorprendente presenza di una nutrita colonia di “Voltolini” in Venezia riuniti attorno alla Scola di S. Maria Elisabetta, eretta dai Bormini, della quale l’Antonioli ha ricostruito l’organizzazione, la storia e l’anagrafe degli stessi aderenti. Ancora una volta Daniela Valzer si immerge nelle carte processuali per una vicenda che, nel 1719, tocca sul vivo la pubblica decenza e la morale sociale allorquando si aveva a che fare con rapporti sessuali al di fuori della norma.

L’attenzione nei confronti dell’industriosità bormina viene rivolta alle Ferriere di Premadio e alla centralina idroelettrica dei Bagni di Bormio, grazie agli scritti di Pietro Negri e di Samuele Cola. Il primo narra del tentativo di un imprenditore francese di riattivare l’attività metallurgica in Alta Valle; il secondo ripercorre in modo molto accurato il funzionamento dell’impianto di produzione idroelettrico che riforniva lo stabilimento dei Bagni Nuovi, corredato da un ricco apparato fotografico che consente di comprendere appieno l’efficacia di questa centralina e il funzionamento del suo circuito.

Di estrema attualità il tema trattato da Lorenza Fumagalli sul progetto del tronco ferroviario Tirano-Bormio; l’ipotesi di una linea diretta sino a Bormio, che prese corpo a inizio Novecento, animò tutte le discussioni e coinvolse tutte le personalità dell’epoca ma, nonostante la mole di progetti redatti, non si concretizzò mai restando ancora oggi un sogno o – forse – solo un miraggio. Una figura rimasta indelebile nel panorama bormino fu quella del dottor Italo Pedrazzini, tratteggiata con amabile affettuosità e nostalgica malinconia dalla nipote Maria Paola Pedrazzini Lavizzari, che apre l’archivio di famiglia e l’archivio dei suoi ricordi per consegnarci alcuni significativi momenti legati al nonno e alla sua attività di medico condotto, oltreché profondo erudito seppur mai ostentato. Don Michele Parolini, ex canonico di Sondalo, omaggia il suo precedente luogo di attività pastorale con un ricordo di Mondadizza e della chiesa di S. Giovanni Battista, con i suoi pregevoli affreschi, la sua storia secolare e la sua parabola da Casa di Dio a Casa della Vicinanza. Istruttivo e curioso il saggio sull’orso in Alta Valtellina, un animale la cui presenza sta suscitando parecchi interrogativi ai quali i due autori (Sabina Colturi e Massimo Favaron) cercano di rispondere con argomenti scientifici e storici, senza cadere nelle provocazioni sentimentali o irrazionali che troppo spesso animano le persone.

Nell’anniversario della Grande Guerra non potevano mancare i contributi sull’argomento, ripresi da Leonardo Malatesta, Anna Lanfranchi ed Elio Bertolina. Il primo si dilunga sui piani di guerra e le fortificazioni inquadrate tra il territorio italiano e quello svizzero; la seconda propone un pout-pourri sulle condizioni di guerra di civili e combattenti, con particolare riguardo al contenuto delle lettere inviate dai soldati al fronte; chiude la rassegna Elio Bertolina con un piccolo episodio di vita del conterraneo soldato Battista Testorelli. Il Bollettino è disponibile presso la segreteria del Centro Studi Storici Alta Valtellina (Bormio via Roma 1, tel. 912305) al costo di 15 €; il CSSAV si rende disponibile anche alla consegna dei Bollettini per eventuali regali, per tutti coloro che desiderassero omaggiare amici e parenti in occasione di qualsiasi festività.

Anna

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