ITALIA-CINA: A BORMIO UN PONTE CHE NON CROLLA
6 febbraio 2020
Il week end appena trascorso ha avuto un carattere di internazionalità come poche volte accade in un piccolo comune di montagna, ancorché turistico. Le bandiere di 39 nazioni hanno sventolato sulla Magnifica Terra, europee e continentali, dal Giappone al Canada, dall’Australia all’Irlanda passando per India, Malesia, Singapore e tanti altri… ma c’è una nazione su tutte che ha fatto parlare di sé in modo particolare: la Cina. I fortissimi atleti della nazionale cinese sono arrivati a Bormio a inizio della scorsa, provenienti dalla Svizzera dove già da diverse settimane si erano recati per prepararsi ai Mondiali junior di short track appena conclusi a Bormio. Sulla pista del Palaghiaccio hanno dato il meglio di sé, centrando due bronzi nei 1500 mt, un altro bronzo nei 500 mt, un oro nei 1000 mt.
Al di fuori delle gare si sono caratterizzati per la tipica discrezione orientale e anche durante la grande festa finale di domenica sera non hanno dato alcun segno di indisciplina. Contemporaneamente, il loro conterraneo Xiyu Guo è stato protagonista di un evento che ha portato la storia di Bormio fino a Fiesole. Xiyu, vincitore del concorso di pittura intitolato a Roberto Togni (https://www.altarezianews.it/2018/05/05/ignazio-bardea-rivive-in-piazza-del-kuerc/), ha inaugurato sabato 1 febbraio il dipinto che – nell’interpretazione dell’autore – dovrebbe rappresentare l’affresco originariamente posizionato sotto il Kuerc. Con la guida dell’amico Renato De Lorenzi, l’enorme dipinto di Xiyu (un’allegoria della giustizia ai tempi del Contado di Bormio) è stato issato su un telaio di legno e presentato ufficialmente al pubblico accorso in piazza del Kuerc, alla presenza di parecchie autorità tra cui anche il Sindaco di Fiesole, il comune dove Xiyu vive da anni. Xiyu e Renato, inoltre, hanno preparato un souvenir con cui omaggiare tutti i partecipanti ai Mondiali junior di Bormio: una sorta di diploma che accomuna tutte le bandiere del mondo, sotto il segno dello sport e della cultura.
Il ponte Italia-Cina, a dispetto dell’emergenza sanitaria e di alcuni maldestre battute locali, resta saldo e la lezione più bella – probabilmente – l’hanno data proprio tutte le persone che si sono strette intorno ai ragazzi ospiti di una comunità che, oltre a “speterare”, sa essere anche molto accogliente.
Anna
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