Quando ci lamentiamo dei tempi biblici della giustizia italiana, per capirne esattamente tutta la drammatica portata dovremmo leggere questo articolo di Lorenza Fumagalli: una incredibile controversia che ha inizio nel Seicento e si conclude nell’anno 2016!!! Quale sarà la posta in gioco? Un tesoro favoloso? Un’eredità sfarzosa? Niente di tutto questo, o meglio, qualcosa di infinitamente più importante e che riguarda la formazione, l’istruzione e l’educazione dei giovani.
L’abitato di Migiondo fu interessato nei secoli passati da un’attività estrattiva di una certa consistenza: Simone Angeloni prova a dimostrarne l’esistenza attraverso le deduzioni ottenute incrociando l’osservazione diretta del territorio e le fonti orali, data la mancanza di documentazione in proposito.
Non si può raccontare la storia culturale di Bormio senza pensare al Pio Istituto Scolastico: un’istituzione che a distanza di secoli fa ancora parlare di sé e che ormai da decenni attende di essere ricollocata al suo giusto posto nel contesto del paese (un progetto attualmente in fase avanzata di realizzazione sta andando proprio in questa direzione).
16 dicembre 2020
Gli incartamenti conservati nell’archivio comunale di Bormio consentono – fra le altre cose – di intravedere quanto la nascita e la professione potessero influire pesantemente nella considerazione generale all’interno della propria comunità. Nella fattispecie, in un processo del 1684 per rissa vengono prese in considerazione le professioni di doratore e di ciabattino, entrambi mestieri artigiani che però davano un prestigio differente a chi le esercitava.
28 novembre 2020
Prima che il Concilio di Trento codificasse in modo univoco le regole per la validazione dei sacramenti, questi si svolgevano in forma consuetudinaria, senza bisogno di registrazioni, certificati né della benedizione ecclesiastica. Così il matrimonio si compiva attraverso un semplice patto tra gli sposi, una “promessa”, con il consenso delle parti interessate e senza alcun intervento eccelsiastico.