SANITÀ LOMBARDA, BOCCIATA LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE: PD, “GRAVE ERRORE DELLA MAGGIORANZA; C’È LA VOLONTÀ DI NON CAMBIARE NULLA E INTANTO LE LISTE D’ATTESA SONO SEMPRE PIÙ LUNGHE”
Sondrio, 22 ottobre 2025
La maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale ha respinto ieri, con 39 voti contro 23, il passaggio alla trattazione degli articoli della legge di iniziativa popolare sulla sanità promossa dal Partito Democratico e sostenuta da oltre 100 mila cittadine e cittadini lombardi.
“Forti di tutte le lombarde e tutti i lombardi che hanno sostenuto la legge di iniziativa popolare, la nostra lotta comunque continuerà”, ha dichiarato in Aula il consigliere regionale e capodelegazione del PD in commissione Sanità Carlo Borghetti, appena prima della bocciatura da parte della maggioranza. “Credo che la destra lombarda abbia commesso un errore gravissimo bocciando la proposta e chiudendo la porta in faccia a centomila lombarde e lombardi che chiedono una cosa sola: il diritto a poter essere curati in tempi e condizioni dignitose. Evidentemente contano di più i budget di alcuni grandi gruppi della sanità privata profit e non si vuole mettere mano a un sistema che oggi palesemente ha bisogno di cambiamenti importanti. Una cosa che faremo presto è realizzare un centro per il rispetto del diritto alla salute”.
La proposta di legge verteva sui primi articoli del Testo Unico regionale della Sanità, quelli relativi ai principi, e mirava a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e privata, mettendo in capo alla Regione il compito di governare l’offerta della sanità privata convenzionata: secondo l’impostazione del PD è la Regione, e non il mercato o la maggior convenienza economica, ad indicare al privato che usa soldi pubblici quali prestazioni servono ai lombardi per la loro salute perché il settore pubblico da solo non basta. In questo modo, orientando i servizi offerti, si possono ridurre le liste d’attesa. Elemento fondamentale di questo meccanismo, annunciato da anni e mai realizzato, è un Centro Unico di Prenotazione (CUP) realmente unico, che includa anche le prestazioni dei privati accreditati in regime di SSN: promesso per il 2016, non sarà realizzato nemmeno in questa legislatura.
Sulla stessa linea il segretario provinciale del PD di Sondrio, Michele Iannotti: “Questo voto contrario è il segno della volontà di non cambiare la sanità in Lombardia. In provincia di Sondrio, dove ogni giorno raccogliamo segnalazioni di liste d’attesa sempre più lunghe per visite ed esami, serviva un segnale opposto: più governo pubblico dell’offerta e più programmazione. Continueremo a far sentire la nostra voce con azioni concrete, perché il diritto alla salute non dipenda dal reddito, ma sia un diritto garantito a tutte e a tutti.”
Interviene anche Marco Tam, responsabile Sanità e Welfare del PD provinciale: “La bocciatura colpisce proprio i principi della riforma: universalità, prevenzione, medicina territoriale e governo pubblico dell’integrazione col privato. Senza un CUP davvero unico e senza indirizzi regionali chiari sulle prestazioni da garantire, il rischio è quello di proseguire con percorsi diseguali e tempi intollerabili, specie nelle aree montane, sempre lontane dall’offerta di cure sanitarie della pianura lombarda. In provincia di Sondrio chiediamo tempi certi su CUP, potenziamento dei servizi territoriali e programmazione basata sul bisogno reale.”
La proposta popolare, centrata sui principi della legge, prevedeva quattro pilastri chiari:
- Universalità del servizio: cura garantita a tutti, non solo a chi può permettersi il privato a pagamento.
- Ricostruzione della medicina territoriale, indebolita da anni e rivelatasi fragile nella pandemia.
- Prevenzione come criterio guida in ogni scelta programmatoria.
- Governo pubblico della programmazione tra pubblico e privato: superare l’equivalenza, puntare su integrazione, trasparenza e sussidiarietà.
“Il Partito Democratico di Sondrio, insieme al PD lombardo e al Gruppo consiliare regionale, – concludono Borghetti, Iannotti e Tam – continuerà a mettere in campo ogni azione utile, coinvolgendo il territorio, per un cambio di passo radicale su sanità e welfare in provincia di Sondrio e in tutta la Lombardia, affinché a tutte e a tutti siano garantite prestazioni sanitarie appropriate e in tempi certi.”
- La segreteria organizzativa -
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