FA IL TUTTO ESAURITO LA BARFI & FRIENDS CON "PORA GENT": COMMOZIONE E SORRISI FRA IL PUBBLICO IN SALA
Non fu affatto una sfida facile quella che nella Tirano di fine ‘800 vide un gruppo di persone, animate da fede incrollabile e spirito filantropico, impegnarsi contro ogni avversità nella realizzazione del primo ricovero per i poveri della città. Tra loro c’erano le Suore delle Figlie di Maria Ausiliatrice, religiose salesiane ancora oggi operanti nella comunità, e Ido Pedrotti, per tanti anni instancabile promotore di iniziative di carità, in favore dei più fragili, tanto che un reparto della Casa di riposo è a lui intitolato.
La loro battaglia quasi eroica per dare assistenza materiale ai diseredati e soprattutto riconoscere loro dignità umana, è stata portata in scena giovedì al Mignon dalla Compagnia Barfì and Friends.
“Pora gènt” è il titolo della pièce scritta e diretta da Fulvio Schiano, che racconta quelle vicende, in un alternarsi di momenti drammatici e comici, restituendo così al pubblico in sala il ricordo di quella storia così intensa, capace al tempo stesso di far luccicare gli occhi dalla commozione e scatenare fragorose risate, innescate da spassose battute in dialetto.
I bravissimi attori della Barfì, con una interpretazione intensa, indossano i panni di personaggi sia di fantasia che realmente esistiti, e portano in scena episodi che, pur se in parte romanzati, il regista Fulvio Schiano ha voluto ispirare fedelmente agli accadimenti di quegli anni lontani, attraverso un meticoloso lavoro di ricerca. Ne esce così un affresco veritiero di una Tirano, afflitta dalla povertà, in cui si affrontavano le istituzioni, ancora poco attente ai bisogni degli ultimi, e il tenace spirito di carità di chi, si direbbe oggi, non voleva lasciare indietro nessuno.
Sul palco si alternano cosi tutti i personaggi reali di quella vicenda, che avrebbe portato alla nascita del primo Ricovero di mendicità e in seguito della Casa di riposo. Compresi gli ultimi, quella “pora gènt”, che era più comodo far finta di non vedere o magari rinchiudere in un istituto psichiatrico, piuttosto che aiutare.
“Unica licenza che ci siamo concessi - premette Schiano - è stata collocare a inizio del ‘900 persone in realtà vissute nella seconda metà del secolo scorso, e ancora vive nel ricordo di tanti Tiranesi: il Tunaia, la Ceca Maria, la Mata dei Pùm, i fratelli Sarach. Lo spettacolo è nato da una promessa fatta anni fa a Sergio Omodei (figura storica del Mignon): dedicare un’opera teatrale a quelle persone, per non perderne la memoria storica”.
Ci hanno lavorato per tanto tempo, e il risultato raggiunto ripaga regista e attori di questo grande impegno. Quello che ne esce non è dramma e non è commedia, è qualcosa di sorprendente, una trama intessuta di dialoghi, scritti con grande maestria, e di racconto, che accompagna lo spettatore.
Ma “Pora gent” non è solo l’omaggio a quella storia, lo sguardo tenero, affettuoso e anche divertito verso quel passato, fatto di un’umanità così genuina. “Pora gent” è anche uno spettacolo fortemente attuale, perché interroga le nostre coscienze sui temi dell’accoglienza e della comprensione, che sono il fondamento di una comunità matura e unita: quanto siamo disposti a mettere da parte i pregiudizi, a rimuovere lo stigma sociale dell’emarginazione, a cercare il dialogo per dare soluzione ai problemi, ad accettare la diversità scomoda, a lottare per le idee giuste e a cercare di tradurle in fatti?
“Le cose più belle nascono sempre dai sogni”, a un certo punto dice un protagonista. “Questo – dice Schiano – è il messaggio e la lezione che vogliamo trarre, insieme al pubblico, da questo lavoro”.
E il pubblico il messaggio l’ha colto, tributando alla Barfì applausi scroscianti. Giovedì 21 novembre alle 20.30 si replica al cinema Mignon di Tirano. E, come per la prima, è già, di nuovo, tutto esaurito.
Per Barfi & Friends
Doriana Natta
Foto di Mauro Cusini
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