LE BELLE "SAGRE" DEL CURLING
Se il curling nei paesi nordici è stato praticato sin dai secoli scorsi, in Italia ha preso piede solo da una cinquantina d’anni (il primo campionato italiano si disputò nel 1955, sebbene a Cortina si giocasse già dagli anni Venti) e in Valtellina è stata una scoperta ancor più recente. I suoi esordi a Bormio si registrano tra la fine degli anni ’90 e i primissimi anni 2000, con dei campetti di gioco che, in modo un po’ improvvisato e con abbondanti innaffiature di acqua, venivano stati allestiti all’aria aperta da quei pochi volontari dell’US Bormiese che si erano lanciati in questa strana avventura. I 45 metri di lunghezza si estendevano all’incirca dove ora si trova lo sterrato sul retro del Palaghiaccio e si giocava con delle stones prese in prestito dagli amici trentini. Si costituì un primo gruppetto di “atleti” con Bruno “Slenci” Berbenni, Dante “Pisi” Guasconi, Fabio Padellini, Cristian Dei Cas, Mauro “Bogi” Rainolter, Primo Bertolina, Davide Zanoli, Fabio Confortola, Emanuele Bonetta, “Berge” Cantoni, i fratelli Santelli. Gli “allenamenti” si facevano al Palaghiaccio (raramente) e più spesso all’aperto, alla luce di una lampada che illuminava la gibbosa pista esterna, dove ogni tattica di lancio era inutile poiché dossi e cunette imprimevano alle stones delle traiettorie imperscrutabili…
Ad ogni modo, si decise di partecipare a qualche gara o torneo in trasferta dalle parti di Courmayeur, Pinerolo, Auronzo di Cadore, Piancavallo…e qualche volta addirittura fino a Lugano e a Praga, anche se – più che trasferte – il buon Pisi ci tiene a sottolineare che si trattava di vere e proprie “sagre”. Non che il curling fosse solo un pretesto per fare baldoria, no assolutamente! Tra un birra e l’altra si giocava eccome, anche se forse i lanci non erano proprio del tutto diritti!!
In quegli anni, grazie ai buoni uffici di Diego Urbani che per tanti anni fu consigliere federale all’interno della FISG (Federazione Italiana Sport Ghiaccio), Bormio ebbe la possibilità di ospitare una tappa della Coppa Italia di curling e per l’occasione il lancio simbolico della prima stone all’inizio delle gare fu fatto dal discesista Kristian Ghedina. Poi fu la volta di un Torneo Internazionale giocatosi all’interno del Palaghiaccio, con alcune formazioni provenienti dalla Svizzera e addirittura dalla Repubblica Ceka.
Nel 2005 fu realizzato l’attuale campo coperto in zona Pentagono, poi migliorato nel corso degli ultimi anni e la Bormio Curling si iscrisse al campionato maschile di serie C, al quale partecipa tuttora con risultati apprezzabili. Nel 2015 furono disputate a Bormio le finali nazionali della serie B maschile, valevoli per la promozione in sere A.
Se gli esordi furono piuttosto avventurosi e ridanciani, oggi il curling a Bormio è una realtà in continua evoluzione, sia dal punto di vista sportivo sia turistico. La pista viene prenotata da gruppi di vacanzieri che per curiosità vogliono provare questo sport, ormai noto grazie alla visibilità olimpica; ma esistono anche molti estimatori del curling che frequentano la società allo scopo di allenarsi e gareggiare. Una cosa sola non è cambiata da allora: la giovialità che contraddistingue i giocatori e lo spirito di cameratismo che si instaura tra essi: se un giorno vi capitasse di assistere a una partita, e soprattutto al post-partita, capirete bene il perché!
Anna
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Le immagini del curling Bormio le trovate su www.foto.usbormiese.com
Nelle foto: i primi tornei di curling al Palaghiaccio di Bormio e una delle prime formazioni
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