IL SABATO DEL VILLAGGIO AI MONDIALI JUNIOR DI SHORT TRACK

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IL SABATO DEL VILLAGGIO AI MONDIALI JUNIOR DI SHORT TRACK

Dom, 02/02/2020 - 22:00
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Una festa sportiva fatta non solo di gare

2 febbraio 2020

Il Villaggio Sportivo di via Manzoni è una piccola enclave di mondo: si potrebbe pensare che un evento mondiale come i campionati junior di short track porti con sé solo seriosi dirigenti e atleti compunti, invece a Bormio si vedono gruppi di amici e famigliole che fanno festa e sciamano allegramente tra il bar Pentagono e il Palaghiaccio. Puoi trovare gli olandesi con l’immancabile spuntino di formaggio in tribuna, un gruppone di canadesi che approfittano dei Mondiali per girare in lungo e in largo il resto dell’Italia, un gigantesco cagnolone di razza Leonberger arrivato direttamente dalla Germania, anche se si chiama “Cuba”. Thomas ha 10 anni e viene dal Canada per seguire il fratellone in nazionale, anche se lui preferisce dedicarsi all’hockey; i turchi sventolano fieramente la loro bandierina ad ogni gara, nonostante i loro atleti siano fuori dai giochi; uno degli allenatori coreani va il gesto del “DAB” verso le sue atlete appena passate in finale.

Ci sono anche le classi elementari della scuola di Trepalle, sbarcate in mattinata per fare il tifo grazie all’interessamento della loro maestra Laura Del Pistoia, che è anche responsabile dei giudici della manifestazione. Forza Italia!, ci gridano all’unisono con tanti tricolori in mano.

Poi è il turno della Fanfara dei Bersaglieri di Morbegno, che fanno squillare ovunque i loro strumenti e sono uno spettacolo nello spettacolo! Su tutti svolazza qua e là la mascotte Stelvy, a grandezza naturale, richiestissima per i selfie che gli ospiti terranno come ricordo di questo splendido week end sportivo.

Ai tavolini del bar puoi trovare grandi campioni che hanno fatto la storia dello short track, come Eugenia Radanova, che veniva ad allenarsi ancora al vecchio Palabraulio, o Richard Nizielski il simpaticissimo coach dell’Australia che torna a Bormio a 22 anni di distanza e ricorda con piacere quegli anni ruggenti: “Venivo a fare le gare di short track e nel tempo libero me ne andavo a sciare!”. Anni in cui le competizioni erano vissute in modo molto più easy, forse con quel pizzico di leggerezza che le rendeva indimenticabili, come conferma anche il nostro Nicola Rodigari, che tra una birretta e l’altra ci racconta di una memorabile trasferta tra i… mammuth! È bello constatare come, in uno sport dove tutto si gioca alla velocità della luce, i legami che si stringono negli anni superano le barriere del tempo e non si esauriscono come un cerino bruciato in fretta…

Nella giornata di sabato, tra una competizione e l’altra, c’è stata anche la cerimonia ufficiale di apertura: esigenze organizzative l’hanno fissata al sabato, a mondiale già iniziato, ma questo non ne ha intaccato la riuscita, con – schierati sul ghiaccio – gli sbandieratori di Biella, il gruppo vocale Li Osc’, la Fanfara dei Bersaglieri e la sfilata dei piccoli pattinatori della Bormio Ghiaccio con le 39 bandiere delle nazioni partecipanti. I saluti di rito delle autorità e quindi di nuovo spazio alle competizioni, con gli spalti gremiti e trepidanti per gli italiani e in particolare per gli atleti di casa. I tanti bormini accorsi a tifare non sono rimasti delusi anzi, hanno vissuto momenti di pura emozione nella distanza dei 1500 mt, con Elisa prima classificata nella finale B e uno strepitoso Luca Spechenhauser che ha fatto esplodere di esultanza il Palaghiaccio dopo essersi qualificato per la finale A, nella quale ha sfiorato il podio (4°).

 

Anna