Successo per la quindicesima edizione del festival della letteratura

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Successo per la quindicesima edizione del festival della letteratura

Lun, 26/05/2025 - 13:56
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In un fine settimana in cui le parole si sono intrecciate al ritmo delle stagioni, Albosaggia ha ospitato la quindicesima edizione de "Il Paese delle Storie", il festival che trasforma il borgo in un laboratorio a cielo aperto di narrazioni, arte e pensiero condiviso.
Il tema scelto quest’anno – le stagioni – ha fatto da filo conduttore a tre giorni densi e appassionanti, in cui la cultura ha mostrato ancora una volta la sua capacità di creare comunità.
Sabato pomeriggio, il cuore del paese si è popolato di famiglie, lettori e curiosi. La piazza del municipio, trasformata in un crocevia di emozioni, ha accolto con naturalezza quell’atmosfera accogliente e intensa che da sempre è cifra distintiva del festival. Un’esperienza che è molto più di un cartellone di eventi: un racconto collettivo che nasce dal territorio e a esso restituisce bellezza.
Il programma, articolato e multiforme, ha saputo coniugare linguaggi diversi – dalla letteratura alla musica, dall’arte dal vivo alla riflessione civile – affrontando il tema delle stagioni come metafora della vita, della memoria, dell’identità.
La manifestazione si è aperta venerdì mattina con i lavori dei bambini della scuola dell’infanzia e primaria di Albosaggia, coordinati da Simonetta Foppoli e presentati alla Casa di SpaH. Nel pomeriggio, le letture di Bekim Spahia hanno introdotto l’intervento di Paolo Braga: "Come parlano gli eroi", una riflessione sul potere del discorso pubblico e sul tempo della parola. In serata, Cristina Cappellini ha presentato "Fino all’ultima salita", chiudendo la giornata con un momento conviviale a chilometro zero a cura dei giovani con disabilità del servizio SpaH.
Sabato pomeriggio, è stato il tempo dell’emozione e della bellezza. Francesca Gusemeroli ha toccato il cuore del pubblico con "Siamo Stagioni", accompagnata dalla voce e dal pianoforte di Nicola Spini. Enrico Camanni ha offerto un’intensa riflessione sulle Alpi contemporanee con "La Bandita", mentre Eleonora Recalcati ha dato voce al tempo del profumo e della memoria in "Aqua Mirabilis". Giorgio Balzoni ha raccontato un Aldo Moro inedito, intimo, nel suo "Aldo Moro, il professore". A chiudere, Luca Doninelli con "Nero Fiorentino", viaggio letterario tra identità e mistero del tempo.
Parallelamente, il festival ha accolto iniziative di grande partecipazione. La mostra LEGO® "Costruisci la tua stagione", allestita al piano terra del Municipio, è stata un richiamo costante per bambini e famiglie. I laboratori curati dal Parco delle Orobie hanno coinvolto i più piccoli alla scoperta del mondo delle api. Decine i partecipanti al concorso sulle stagioni, con premiazioni che hanno valorizzato l'impegno e la fantasia.
Un momento di grande suggestione è stato il contest artistico dal vivo "Una valigia per ogni stagione", in memoria di Erminio Tognini. Quattro artisti locali – Arianna Romeri, Maria Frasnelli, Erica Verri e Angelo Forzatti – hanno lavorato davanti al pubblico, mostrando il processo creativo in tempo reale. L’iniziativa, firmata Amani Grafica con Anna Boscacci e Francesca Gusmeroli, ha trasformato il Municipio in una galleria di emozioni visive.
Molto partecipate anche le visite guidate a Palazzo Paribelli, curate dal FAI, che hanno offerto uno sguardo approfondito sulla storia e sull’arte del territorio, con partenze scaglionate ogni ora.
Tra gli appuntamenti più attesi, il concerto dell’Orchestra Antonio Vivaldi, diretta dal Maestro Lorenzo Passerini. Nella chiesa di Santa Caterina, gremita fino all’ultimo posto, le note delle Quattro Stagioni di Vivaldi hanno reso omaggio alla memoria di Martino Angeloni, in un’esecuzione che ha lasciato il segno.
Di grande impatto anche la conferenza di Alberto Pellai, che ha dialogato con il direttore di SondrioToday Marco Alberti davanti a una palestra gremita. Medico e psicoterapeuta, Pellai ha presentato il suo ultimo libro, "Allenare alla vita", offrendo una riflessione lucida e coinvolgente sui rischi legati all’uso precoce di smartphone e social network nei bambini. Un intervento che ha rilanciato con forza il valore del tempo reale, del gioco e della relazione autentica.
A segnare il legame con la tradizione, anche il ritorno del concorso Pile della Legna, dedicato alle quattro stagioni. Un'antica pratica trasformata in espressione creativa e simbolica, visibile lungo il percorso del festival.
“Abbiamo costruito un festival che è diventato un vero evento del territorio,” ha dichiarato il sindaco di Albosaggia, Graziano Murada “Capace di attrarre, coinvolgere e ispirare. Albosaggia ha dimostrato ancora una volta che la cultura è una forza viva e aggregante. Grazie ai volontari, alle associazioni, ai partner culturali e agli sponsor: questo sogno condiviso è stato possibile grazie a loro”.
A tirare le fila della manifestazione, la presidente della Fondazione Albosaggia, Ornella Forza, che ha espresso soddisfazione e gratitudine:“Il Paese delle Storie è un evento che continua ad essere punto di riferimento culturale e che conferma che investire nella cultura è non solo possibile, ma necessario. La partecipazione, la varietà delle proposte, la qualità degli interventi, la passione che anima ogni persona coinvolta, dal team degli organizzatori, ai volontari e agli ospiti, sono la testimonianza viva di un progetto che continua a rinnovarsi senza mai perdere la propria missione. Ciò che ci ha colpiti è la straordinaria ricchezza di interpretazioni degli scrittori, degli artisti e dei musicisti, ma in modo particolare le bambine e i bambini delle nostre scuole ci hanno ricordato che ogni stagione può essere nuova, sorprendente, piena di meraviglie. Questo è il senso più profondo del nostro festival: creare uno spazio in cui ogni voce trova ascolto e ogni storia  diventa un ponte tra generazioni, linguaggi e sensibilità diverse.”
“Le stagioni", titolo di questa edizione, ha lasciato una traccia profonda. Perché ogni stagione ha la sua voce. E ad Albosaggia, ancora una volta, le storie hanno trovato il loro tempo.

- Fondazione Albosaggia -

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