I CONVENEVOLI DEL NATALE

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I CONVENEVOLI DEL NATALE

Dom, 25/12/2022 - 11:45
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La mattina di Natale, in uno dei più grandi e affollati supermercati di Sondrio, la gente si appresta alle ultime compere prima del tradizionale pranzo. Al bancone del bar, uno dei pochi aperti in città il 25 dicembre, c’è un po’ di coda ma la ragazza dietro il bancone non sembra accorgersene più di tanto.

È giovane, ha i capelli lunghi e scuri, e due occhi tristi, o forse solo rassegnati e per nulla partecipi della festa che tutti sembrano pregustare. Con movimenti lenti serve i clienti che la circondano, indaffarati a farsi gli auguri fra di loro ma, a volte, indispettiti dell’attesa; come se Natale lo fosse solo per loro e non per lei che è lì a lavorare.

Con questo atteggiamento appare la signora ben curata, che tamburella con le mani sul bancone e fissa insistentemente la ragazza del bar per avere il suo caffè. I minuti di attesa non sono molti, ma la signora ha fretta e le sembrano lunghissimi. Beve d’un fiato il caffè e riprende nervosamente a picchiettare la banconota sul bancone, guardando di sbieco la ragazza che, nella lentezza di una giornata di festa, sta preparando qualche tazzina. Appena si volta verso di lei, la ghermisce con voce decisa per pagare il dovuto e, preso il resto, se ne va in fretta e furia. Nemmeno il tempo di fare un passo che un suo conoscente la ferma per un saluto, ed è tutto un effluvio di convenevoli e salamelecchi, mentre la ragazza del bar continua a servire un caffè dietro l’altro nell’indifferenza generale.

Mi fermo per guardarla negli occhi e dirle “grazie” e sussurrarle “buon Natale”; forse lei nemmeno ci avrà fatto caso, ma il valore del suo lavoro in una giornata come questa è risaltato e brillato come non mai e forse si è più avvicinata lei al vero significato del Natale che non tutti noi con le nostre frasi fatte e i nostri buoni propositi.

 

 

Anna