NELLA NOTTE PIÙ LUNGA DELL’ANNO

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NELLA NOTTE PIÙ LUNGA DELL’ANNO

Mar, 24/12/2019 - 16:38
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Nel solstizio d'inverno una randonnée speciale di due ciclisti speciali

24 dicembre 2019

Cosa muove centinaia di appassionati ciclisti ad affrontare il gelo delle notti invernali con l’amata compagna di viaggio e, per “qualcuno”, anche con la compagna di vita, quella in carne ed ossa intendo, con cui condivide la medesima passione sportiva…

Dicevo, cosa spinge queste persone a lasciare il tepore di un focolare domestico, una buona cena, una serata tra amici e un buon bicchiere di vino, per mettersi in sella ed affrontare la notte, consapevoli della fatica a cui andranno incontro? La passione innanzitutto, poi l’emozione di vivere un evento originale ed unico nel suo genere. E’ ciò che accade, da qualche anno, ad Arco di Trento, nella notte del sabato imminente al solstizio d’inverno, ove centinaia di ciclisti si radunano alla piazza del paese fra le luci dei mercatini di Natale con la gente che passeggia fra le casette in legno caratteristiche, incuriosita dagli addobbi e dai prodotti locali, inebriata dai profumi del vin brulé e allibita, forse, da questo “gregge” vociante di personaggi luminescenti in sella ai loro mezzi meccanici, altrettanto luminosi, pronti a partire per un piccolo viaggio nel cuore della notte, festeggiando così l’arrivo dell’inverno, scambiandosi auguri delle Feste e facendo di tutto ciò un buon auspicio per l’anno nuovo che sta arrivando.

E’ questa una delle più originali randonnée ciclistiche, ideata e portata avanti con grande passione e capacità organizzative dall’amico Fabio Albertoni, un ragazzo di Arco che vive la passione sportiva a tutto tondo e che ebbe l’intuizione di osare un raduno ciclistico notturno invernale, convinto che per alcuni sarebbe stato interessante; la realtà, in seguito, gli ha dato pienamente ragione, forse ancor più di quanto si aspettasse tanto da porre un limite alle iscrizioni per ovvie ragioni di sicurezza. Così siamo arrivati ad avere alcune centinaia di partecipanti ai giorni nostri ed ogni anno per molti è un appuntamento irrinunciabile .

Ma capiamo cos’è questa manifestazione, in poche righe, pur sapendo di non renderne pienamente merito, tanta è la magia che si respira in questa sera…  ci provo, e magari convincerò qualcuno a farci un pensierino per il prossimo anno. Dunque, come dicevo poc’anzi, l’appuntamento è ad Arco di Trento, nella sera del sabato che più si avvicina al solstizio d’inverno, il 21 dicembre, e quest’anno è proprio coinciso con il giorno stesso.

Ci si raduna verso l’ora di cena nella piazza del paese fra luci e profumi dei mercatini di natale; la presenza di un noto locale bar-ristorante fa da base per la consegna delle carte di viaggio su cui, strada facendo, occorrerà apporre i timbri che testimoniano il passaggio. Qualche genere di conforto prima di partire, una cioccolata calda, un vin brulé o, per chi è più esigente, anche una veloce pizza; poi tutti alla linea di partenza, che avviene scaglionata a gruppi a partire dalle 20,30 .

Da Arco ci si dirige verso nord su strade secondarie fino a Dro. Poi con una breve salita di 2km si giunge allo scollinamento nei pressi della frana glaciale delle Marocche di Dro; breve discesa e passaggio sul Lago di Cavedine. Arrivati a Sarche si costeggia l’incantato lago di Toblino, col suo magico castello illuminato nel buio della notte ed infine si raggiunge Santa Massenza, ove l’aria è permeata dall’aroma delle distillerie che caratterizzano questa località.

Effettuato il primo info-controllo – solitamente rispondendo ad una domanda posta sul cartellino di viaggio – per la stessa strada si ritorna al punto di partenza ove ha luogo il secondo controllo e si trova il ristoro: una fetta di panettone, una crostata, una tazza di thé o di cioccolata e si riprende il viaggio, seguendo il periplo del Lago di Garda a partire dalla sponda Orientale. Il terzo controllo è presso un ristorante di Peschiera del Garda; qui solitamente il clima freddo ed umido si fa sentire ed è già tanta grazia se non si trova il nebbione! E’ proprio nel momento in cui si esce dal locale che ciascuno prova l’attimo più sofferto e critico, con il gelo che attanaglia le ossa, ma ci vengono in aiuto i saliscendi della strada che porta dapprima a Sirmione e quindi a Desenzano; poi via via le brevi colline degli uliveti a raggiungere la bella cittadina di Salò, zona dell’ultimo controllo; quindi a risalire verso nord lungo la sponda occidentale con le sue numerose gallerie e scenari stupefacenti. L’arrivo, meritato, di nuovo ad Arco di Trento per un totale di 200 Km o pochissimo di più; qui ci si può finalmente ristorare al caldo con una fantastica colazione e ricevere la meritata “toppa” del brevetto conquistato.

Come sia possibile ritrovarsi in così tanti ciclisti in una situazione del genere rimane quasi un mistero, quasi una magia, e la magia sta nel luogo: Arco vestita a festa con i suoi mercatini di Natale, il Lago di Garda, le mille luci nei paesi attraversati, il freddo, la condivisione di qualcosa di unico nel suo genere, e perché no, la gente sulle strade che ormai inizia a sapere del nostro passaggio ogni notte del solstizio d’inverno. Mettici anche l’internazionalità dell’evento (con partecipanti da Austria, Germania e Svizzera, oltre al Bel paese rappresentato quasi per intero) e il gioco è fatto. Se poi, come è accaduto in alcune edizioni, vi è la fortuna di trovare la luna piena che ti concede di vedere le montagne in Valle del Sarca come fosse giorno, beh… lo dovete proprio vedere o meglio… provare !

 

Franco e Rosanna,  U.S. Bormiese

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