COPPA DEL MONDO DI SCI ALPINO A BORMIO: RESTA ANCORA TANTO LAVORO DA FARE IN VISTA DELLE OLIMPIADI

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COPPA DEL MONDO DI SCI ALPINO A BORMIO: RESTA ANCORA TANTO LAVORO DA FARE IN VISTA DELLE OLIMPIADI

Lun, 30/12/2019 - 16:36
Pubblicato in:

30 dicembre 2019

E' 

indubbio che l’edizione 2019 della Coppa del Mondo di sci alpino di Bormio passerà agli annali come una delle più incredibili grazie alle prodezze di Dominik Paris, che pare intenzionato a onorare al meglio la cittadinanza onoraria ricevuta pochi mesi fa dai bormini, è però vero che la strada verso le Olimpiadi 2026 è ancora lunga e non priva di grossi intralci da superare prima di poter parlare sul serio di “eccellenza lombarda”. Perché non si può pensare alla Valtellina in questi termini se si prendono in considerazione alcune banali – e purtroppo annose – questioni che affliggono l’Alta Valle e la Valtellina tutta, a partire dalla disastrata SS 38. Affermare che la Lombardia è stata “promossa a pieni voti” si può capire, sull’onda del sentimento regionale che ci accomuna, ma permangono forti criticità che sono sotto gli occhi di tutti – turisti in primis – e non riguardano solo i collegamenti viari con la Valtellina e l’Alta Valle, ma anche gli ingorghi di autoveicoli che si creano in prossimità dei paesi con lunghe file incolonnate e maleodoranti a fare da contraltare a un paesaggio alpino limpido e – si vorrebbe credere – incontaminato. Problemi, questi, che devono essere affrontati a tutti livelli, da quello statale a quello comunale.

Si aggiunga un’altra considerazione: la Coppa del Mondo di sci alpino si è svolta anche quest’anno sotto l’egida della FISI perché a Bormio non si è riusciti nemmeno per il 2019 a mettere insieme un Comitato Organizzatore e in certe occasioni questa mancanza si è fatta sentire… L’organizzazione di un evento di tale portata – e a maggior ragione quello olimpico del 2026 – non può essere lasciata al caso né improvvisata, perché anche se in vetrina si è vista una “organizzazione impeccabile”, è dietro le quinte che un Comitato Organizzatore sa difendere al meglio l’interesse di un territorio e fare in modo che questo emerga in modo vincente anche all’esterno. Le dichiarazioni elogiative di questi giorni e l’interesse dei politici in vista delle prossime Olimpiadi non inquadrano fino in fondo la situazione, perché è lampante che “sulle infrastrutture c’è ancora da fare”, ma non illudiamoci che la legge olimpica possa risolvere tutti i problemi: se anche realizzassero tutte le autostrade, ferrovie, gallerie, parcheggi e viadotti desiderati, non servirebbero a molto senza la capacità di auto-gestirci al meglio e di diventare noi stessi interlocutori affidabili per ogni evento.

 

Anna

Foto: Stefanino Pini

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