LA BAJONA SALUTA IN GRANDE STILE
La chiesa del S. Crocefisso nel reparto Combo è risuonata ancora una volta delle note musicali del coro La Bajona, che ormai da 43 anni fa sentire la sua voce: non prepotentemente – come il nome farebbe supporre (Bajona = da “abbaiare”) – ma in modo misurato e del tutto genuino.
I cantori si raccolgono intorno al loro maestro Amos Sertorelli e al suo segnale prestabilito, senza bisogno di altre intese, attaccano con il loro repertorio: nenie di guerra o motivetti paesani, armonie alpine o ballate tradizionali, tutto si può sperimentare con la Bajona. Nell’atmosfera religiosa del Santuario, le voci del coro hanno dato corpo alle immagini dipinte e le vicende raffigurate dagli affreschi parevano intrecciarsi e rincorrersi con quelle cantate. Se poi talora si è udito qualche lieve disaccordo, ciò rientra nell’ordine della genuinità e spontaneità con cui si attende alla difficile arte del canto, soprattutto quando si mescola con il sentimento: il groppo che sale alla gola, l’emozione che avvolge il cuore, lo struggimento dato dal ricordo di un amico scomparso di recente…la Bajona è anche questo.
La scaletta è stata a dir poco frizzante e se la solennità di alcuni canti richiedeva un ascolto in raccoglimento, per altri è stata un’esplosione di vitalità, con il pubblico direttamente coinvolto dal maestro nel cantare a ugole spianate “Quel mazzolin dei fiori”, nel mentre un temporale esterno non ha voluto far mancare il suo tonante accompagnamento! Le 150 persone, ne siamo convinti, sono tornate a casa allegre e col cuore gioioso: dalle bambine sedute in prima fila agli anziani che canticchiavano sottovoce fra i banchi.
L’amministrazione comunale ha voluto fare sentire la sua vicinanza grazie all’intervento di Luigi Azzalini, assessore alla cultura del comune di Bormio, così come l’arciprete Alberti ha lasciato un piccolo pensiero in apertura. La Bajona ha salutato il suo pubblico con la toccante “Signore delle cime”, dedicata per l’occasione alla recente scomparsa di un alpinista dell’Esercito che – con il bormino Marco Majori – stava tentanto l’ascesa al Gasherbroum IV.
Quindi la bicchierata finale alla vicina osteria dove, tra uno stornello e una risata, il coro si è congedato; ma si tratta solo di una piccola pausa, perché la Bajona ha in serbo parecchie sorprese, a partire da un cd “live” che si aggiungerà ai due già pubblicati.
Anna
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