CASA DI COMUNITÀ DI DONGO: INIZIATI I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STABILE

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CASA DI COMUNITÀ DI DONGO: INIZIATI I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STABILE

Gio, 03/10/2024 - 17:46
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Sorgerà in via Tre Pievi, accanto alla sede del Presidio Sociosanitario Territoriale e sarà pronto nel 2026

Duemila metri quadrati di superficie su due piani, tre accessi e il collegamento con l'attuale sede del Presidio Sociosanitario Territoriale: a Dongo, su un terreno di proprietà comunale, sono iniziati i lavori per la realizzazione dell'edificio che ospiterà la Casa di Comunità e l'Ospedale di Comunità. Nuovi servizi previsti da Regione Lombardia rispettivamente quale punto di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per i cittadini e per le degenze di breve durata e di bassa intensità. L'intervento è finanziato dalla Regione con fondi Pnrr nell'ambito di una delle principali linee di sviluppo del Piano, relativa al potenziamento e alla riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali, nella Missione salute. Ubicato in via Tre Pievi, in un'area sulla quale sorgevano piccoli stabili a destinazione agricola in stato di abbandono, il nuovo edificio si collegherà all'esistente di via Gentile, anch'esso del Comune, che verrà adattato negli spazi. Si sviluppa su due piani con tre punti di accesso, pedonale, per le ambulanze e di servizio.

Nella giornata di ieri, il direttore generale Monica Fumagalli, accompagnata dal direttore amministrativo Davide Mozzanica e dal direttore sociosanitario Roberta Trapletti, con l'architetto Gabriele Tavasci dell'Ufficio tecnico aziendale, ha incontrato nella sede comunale il sindaco di Dongo Mauro Robba, che è anche presidente della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, per un confronto sulla futura sede della Casa di Comunità e, più in generale, sui servizi garantiti nel Distretto dell'Alto Lario nel quale risiedono 26 mila persone. Insieme hanno visitato il cantiere e incontrato i tecnici per informarsi sull'andamento dei lavori che dovranno concludersi nel 2026. Il progetto risponde ai requisiti richiesti e alle finalità proprie delle Case di Comunità, partendo dalle esigenze clinico-sanitarie per arrivare alla realizzazione di una struttura flessibile, adeguata a necessità soggette a variare nel tempo in funzione dei cambiamenti dei bisogni sanitari della popolazione, per assicurare la centralità del paziente, garantire l'efficienza dei processi di cura, di assistenza e di supporto ed elevate condizioni di sicurezza. «Guardiamo con attenzione al territorio dell'Alto Lario, il più estremo verso sud della nostra azienda, e ne recepiamo le istanze - sottolinea il direttore generale Fumagalli -. L'avvio dei lavori per la Casa di Comunità rappresenta un passaggio fondamentale per la riorganizzazione dei servizi nell'ottica di garantire ai cittadini alti livelli nella presa in carico e nella cura, ma al contempo siamo impegnati a potenziare l'offerta sanitaria con ambulatori dedicati che attiveremo nei prossimi mesi. I bisogni sono comuni ma è evidente come ogni distretto abbia le proprie specificità che a livello centrale devono essere considerate al momento della programmazione per essere efficaci e soddisfare le aspettative degli utenti, sia in termini di strutture che di servizi. In questo percorso risulta fondamentale il confronto con le istituzioni locali, nel caso specifico con il Comune di Dongo, proprietario delle aree che come Asst abbiamo in uso».

Le CdC, già attive sul territorio dell'Asst Valtellina e Alto Lario a Berbenno, Chiesa in Valmalenco, Bormio e Livigno, si caratterizzano quali strutture di riferimento per la popolazione in quanto facilitano l'accesso, l'accoglienza e l'orientamento nel sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Promuovono un intervento integrato e multidisciplinare con la presenza di medici specialisti, infermieri, medici di Medicina generale e altri professionisti garantendo promozione della salute, prevenzione e presa in carico dei bisogni. Dal giugno scorso a Morbegno ha aperto l'Ospedale di Comunità con 15 posti per i ricoveri brevi e a bassa intensità clinica nel quale sono garantite l'assistenza infermieristica 24 ore su 24 e quella medica per quattro ore e mezza al giorno.

Emanuela Zecca

Ufficio Stampa ASST Valtellina e Alto Lario