TANGENZIALINA, COMITATO E ITALIA NOSTRA UNITI AL TAR: "L'ALUTE È L'IDENTITÀ DI BORMIO, TUTELATA DALLA COSTITUZIONE"
BORMIO (SO) – 21 novembre 2025 – Con una straordinaria partecipazione di cittadini, il Comitato a Tutela dell'Alute e l'associazione Italia Nostra hanno presentato ieri sera, durante un incontro pubblico, le ragioni del ricorso congiunto depositato al TAR della Lombardia. Un'azione legale unitaria, volta a chiedere l'annullamento del decreto dirigenziale che ha prorogato i termini per la realizzazione della Tangenzialina di Bormio, un'opera la cui finalità originaria è ormai venuta meno.
La serata ha svelato i gravi vizi di un atto amministrativo tenuto nascosto e ha rafforzato l'appello alla comunità per sostenere una battaglia che non è solo ambientale, ma culturale e di legalità.
Un atto illegittimo e segreto: le ragioni del ricorso
Gli avvocati Veronica Dini e Stefano Clementi, legali che rappresentano l'azione congiunta, hanno spiegato come la nuova iniziativa legale sia stata un atto necessario. "Ci siamo trovati di fronte a un fatto di una gravità inaudita," ha dichiarato l'avvocato Dini. "Nel corso di un'udienza, abbiamo scoperto l'esistenza di un decreto regionale che non solo prorogava i lavori a dopo le Olimpiadi, ma che l'amministrazione ha scientemente sottratto alla pubblicazione, rendendolo di fatto un atto segreto. Questo è inaccettabile in uno stato di diritto."
Il ricorso, hanno spiegato i legali, contesta l'atto su più fronti: dalla violazione delle norme sulla trasparenza, che ne determina l'inefficacia, all'incompetenza del dirigente che lo ha firmato, usurpando una decisione di natura programmatica che spettava alla Giunta. Ma soprattutto, si contesta lo sviamento di potere: i fondi e le procedure, giustificati dall'urgenza olimpica, vengono ora mantenuti per un'opera che ha perso la sua unica ragione d'essere, trasformando le Olimpiadi da causa a pretesto per il rinvio.
Italia Nostra: "L'Alute è l'Articolo 9 reso visibile. È la storia della Magnifica Terra"
A inquadrare la battaglia nella sua dimensione più profonda è stato Antonio Muraca, membro del Collegio dei Probiviri di Italia Nostra APS, con un intervento che ha toccato le corde dell'identità bormina.
"Per capire perché difendiamo l'Alute, non basta guardare una mappa. Bisogna leggere la storia," ha esordito Muraca. "Questa piana non è un vuoto per caso; è un pieno di storia. Per secoli, nel cuore della Magnifica Terra, l'Alute è stata la dispensa agricola, il polmone economico, la garanzia di sopravvivenza per la comunità. Era la terra che produceva il fieno per superare gli inverni, il pascolo per il bestiame. La sua integrità non è un incidente, ma il risultato di un patto silenzioso tra generazioni di bormini, che hanno scelto consapevolmente di non costruirla, di non sacrificarla, ma di preservarla come bene essenziale per la vita collettiva."
"Ecco perché," ha continuato Muraca, "l'Alute è l'articolo 9 della Costituzione reso visibile e concreto. Quando l'articolo 9 parla di 'paesaggio', non intende una cartolina, ma questo esatto paesaggio culturale, modellato dal lavoro e dalla saggezza dei nostri antenati.
Quando parla di 'patrimonio storico', si riferisce a questa eredità non scritta, a questo patto generazionale che ha permesso all'Alute di arrivare intatta fino a noi.
E quando, con la sua più recente modifica, menziona l'interesse delle 'future generazioni', sta descrivendo esattamente il dovere che i bormini hanno onorato per secoli e che oggi la Repubblica ci chiede di continuare a onorare. L'articolo 9 ci impone una scelta di campo: la scelta della custodia e della tutela, proprio in considerazione di chi verrà dopo di noi. Sacrificare l'Alute oggi significherebbe rompere questo patto e violare non solo la nostra storia, ma un principio fondamentale dello Stato."
Sulla stessa linea, il Presidente di Italia Nostra Lombardia, Massimiliano Greco, ha aggiunto una riflessione critica sul processo politico: "È francamente sconcertante che, dopo quattro anni di mobilitazione, siamo ancora qui a dover difendere l'evidenza. Assistiamo a un rinnovato “attenzionamento” politico, ma viene da chiedersi dove fosse la politica in tutto questo tempo. Comitati e associazioni non avrebbero mai dovuto essere lasciati soli. Un'amministrazione democratica ha il dovere di ascoltare e dialogare con le voci del territorio prima di arrivare allo scontro nelle aule di un tribunale."
Un appello alla comunità: sostenere la difesa dell'Alute
Ludovica Canclini, a nome del Comitato, ha ripercorso l'intenso lavoro di questi anni: "Questa battaglia legale è possibile solo grazie al sostegno di centinaia di persone. La vera forza è la comunità che si è stretta attorno a questa causa."
Per questo, è stato rinnovato un appello accorato a tutti i cittadini per contribuire a sostenere le spese legali. "Ogni donazione è un mattone fondamentale per costruire la difesa del nostro patrimonio."
Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico bancario al seguente IBAN, intestato al Comitato promotore referendario a tutela dell'Alute:
IBAN: IT38A 05696 52260 00000 3719X39
L'incontro si è concluso con la ferma convinzione che la tutela dell'Alute sia una responsabilità collettiva e una scelta decisiva per il futuro di Bormio.
Ufficio Stampa di
ITALIA NOSTRA Aps sez. di Sondrio
COMITATO PER LA TUTELA DELL’ALUTE
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