“NELLE DIGHE DELLA PROVINCIA DI SONDRIO NON SERVE SPERIMENTARE: SERVE SICUREZZA.”
Sondrio 22 maggio 2025
Le montagne non sono laboratori sperimentali e la sicurezza dei lavoratori non è una voce di bilancio da comprimere. Condividiamo e sosteniamo in pieno la presa di posizione dei sindacati contro la decisione unilaterale di Enel Green Power di avviare una pericolosa sperimentazione di presidio singolo presso le dighe di alta quota, anche in provincia di Sondrio. È una scelta miope, rischiosa e inaccettabile. Lo dichiara Michele Iannotti, segretario provinciale del Partito Democratico di Sondrio.
La sperimentazione, che riguarderà invasi strategici come quello di Trona (Valgerola), in provincia di Sondrio, oltre alle dighe di Sardegnana e Venerocolo, situate rispettivamente nelle province di Bergamo e Brescia, prevede l’impiego di un solo operatore per ciascuna diga, anche in contesti estremi, a oltre 1.800 metri di quota.
“Ciò significa – prosegue Iannotti – lasciare un lavoratore da solo per giorni in ambienti impervi, isolati, esposti a condizioni meteorologiche estreme, senza alcun supporto in caso di emergenza. È una condizione che mette a repentaglio non solo la vita di chi lavora, ma anche la sicurezza dell’intero territorio montano e delle comunità sottostanti.”
Il Partito Democratico della provincia di Sondrio si unisce alla richiesta formale avanzata dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL affinché questa sperimentazione venga immediatamente sospesa. “Il tragico precedente della centrale di Suviana, costato la vita a sette persone, ci ricorda che non dobbiamo mai abbassare la soglia di attenzione.”
“Appoggiamo senza riserve l’iniziativa dei sindacati – sottolinea Iannotti – perché la battaglia per la sicurezza è una battaglia per la dignità del lavoro e per la tutela delle nostre comunità. Regione Lombardia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e tutti gli enti competenti devono fare la loro parte per impedire che la sperimentazione annunciata venga attuata.”
A questo proposito, il segretario provinciale del PD rivolge un appello chiaro e diretto alle istituzioni locali della provincia di Sondrio – Comuni, Comunità Montane, Provincia e Consorzio BIM – affinché si attivino con decisione presso Regione Lombardia e il Ministero per fermare questa deriva.
“È il momento che tutte le istituzioni locali alzino la voce, facciano fronte comune e chiedano con fermezza il blocco immediato di questa sperimentazione. La presenza umana qualificata in loco non è un retaggio del passato, ma un presidio attivo di sicurezza, protezione civile e sorveglianza ambientale. I lavoratori che presidiano questi impianti sono sentinelle del territorio, non numeri da tagliare. Per questo, come Partito Democratico della provincia di Sondrio – conclude Iannotti – continueremo a vigilare, mobilitarci e sostenere ogni azione utile per evitare che questo provvedimento venga attuato.”
La segreteria organizzativa
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