DIGHE DI ALTA QUOTA, SCANDELLA (PD): “L’IDROELETTRICO È STRATEGICO, MA SERVONO SICUREZZA E PRESIDI ADEGUATI, NON PERICOLOSE SPERIMENTAZIONI”
Milano, 30 maggio 2025
“La sicurezza non può essere oggetto di sperimentazione” anche il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella manifesta la sua preoccupazione in merito alla sperimentazione annunciata da Enel Green Power che prevede, a partire dall’estate 2025, l’introduzione del presidio di un unico operatore per vigilare sul funzionamento degli impianti in tre dighe di alta quota in Lombardia: Trona (Sondrio), Sardegnana (Bergamo) e Venerocolo (Brescia). Sulla questione hanno già espresso la loro contrarietà i sindacati, il PD di Sondrio e i parlamentari dem che hanno presentato una interrogazione alla Camera.
“Parliamo di impianti collocati in aree montane estreme, isolate, a oltre 2.500 metri di altitudine – spiega Scandella –. Pensare di affidarne il presidio a un solo operatore significa abbassare drasticamente i livelli di sicurezza. A maggior ragione oggi, con eventi climatici sempre più estremi, serve presenza costante, qualificata e pronta a intervenire”.
Scandella si unisce quindi alla richiesta avanzata dagli onorevoli Vinicio Peluffo, Silvia Roggiani e Gian Antonio Girelli che, con un’interrogazione parlamentare, hanno sollecitato il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a convocare un tavolo di confronto con Regione Lombardia, aziende interessate e rappresentanze sindacali: “È indispensabile che ogni cambiamento venga discusso con i territori e non calato dall’alto”.
Il consigliere dem richiama infine l’attenzione sul tema più ampio della gestione del comparto idroelettrico.
“Si parla troppo poco di idroelettrico, di quanto sia cruciale per la produzione energetica rinnovabile e di quanto poco di quella ricchezza torni ai territori. Tante concessioni sono già scadute, tante altre scadranno a breve – spiega Scandella -: non si vogliono fare le gare per il rinnovo, anche se da PNRR saremmo obbligati, non si trova un accordo per una via alternativa e intanto si lasciano senza certezze – e quindi senza investimenti – sia i concessionari sia le comunità locali, che da questa risorsa potrebbero ricavare opere e servizi indispensabili”.
Elena La Mura
Ufficio stampa PartitoDemocratico
Consiglio regionale della Lombardia
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