V edizione di Carovana dei ghiacciai 2024
Ieri la Carovana dei Ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA ITALIA e Comitato Glaciologico Italiano, è scesa di quota: dopo aver abbandonato le Alpi Pennine, e prima di affrontare le Retiche, in Valmalenco nella IV tappa in Lombardia, ha fatto sosta nel fondovalle a Bormio, località che è un po' la piccola capitale lombarda del turismo montano, nonché arena della sempre più imminente competizione olimpica 2026, con l’incontro pubblico “Una montagna in cambiamento: dalle evidenze agli scenari futuri”.
L’obiettivo dell’appuntamento di ieri - che ha offerto uno spazio di confronto tra amministratori dei comuni della Magnifica Terra, esperti scientifici, della ricerca e del mondo dell’alpinismo sulle sfide di sviluppo dell'Alta Valle e del Parco dello Stelvio - è stato quello di accendere ancora una volta i riflettori sull'urgenza di sviluppare nuove politiche di adattamento alla crisi climatica, con un cambio di rotta verso un modello di turismo montano invernale più sostenibile, andando oltre la monocultura dello sci in pista, tutelando al tempo stesso le comunità locali, gli operatori del settore e chi usufruisce a livello turistico della montagna. E chiedere alle istituzioni che le Olimpiadi invernali del 2026 rimangano l’ultimo grande evento di un tempo ormai passato, aprendo una nuova stagione per il turismo montano in Lombardia e a livello nazionale, nel segno della sostenibilità ambientale e della partecipazione.
Il progetto “Beyond Snow”. Proprio a Bormio, in quest’occasione, è stato presentato Beyond Snow (Oltre la Neve): progetto Interreg che ha come capofila EURAC (Accademia Europea di Bolzano) e che coinvolge dieci località turistiche dell'intero arco alpino (per la Lombardia la località prescelta è Piani d'Erna, nelle Prealpi Lecchesi), tutte con un recente passato legato al turismo sciistico. Obiettivo del progetto è quello di esplorare forme di sviluppo locale che si confrontino con il cambiamento climatico, ed in particolare con la disponibilità di neve che, per effetto del riscaldamento globale, da anni non può più garantire la sua presenza nel corso della stagione turistica invernale, soprattutto nelle stazioni sciistiche di bassa e media quota. Nonostante, infatti, stando alle 'mappe di vulnerabilità' elaborate dai ricercatori di EURAC, l'Alta Valtellina per il momento non è tra le aree alpine “sfavorite”, è sempre più riconosciuta l'esigenza di intraprendere nuovi percorsi di sviluppo, che puntino alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali del territorio, e che ricollochino il turismo invernale all'interno di una diversità di offerte, anche per meglio rispondere alle aspettative di un'utenza che ormai da tempo non ha più le caratteristiche che aveva nell'epoca del turismo di massa.
“Lo scorso anno con Carovana dei ghiacciai – ha dichiarato Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e Presidente di CIPRA ITALIA - abbiamo lanciato la Carta di Budoia per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici, dichiarazione volontaria dei comuni alpini che ha l’obiettivo di fare delle Alpi un territorio esemplare nel settore della prevenzione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici; e promosso Il manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, dove si ricordava come la riduzione e l’esaurimento di queste risorse naturali possano danneggiare la nostra sicurezza, l’economia e l’ambiente. Ribadiamo la necessità di riflettere per cercare di capire quali possano essere le destinazioni d’uso dei territori d’alta quota, anche laddove i ghiacciai scompaiono. Spazi che necessitano di monitoraggio e riflessioni sulle nuove forme di destinazioni d’uso, evitando progetti impattanti ed eventi non più sostenibili dai sempre più fragili ecosistemi delle montagne, come le attuali olimpiadi invernali 2026”.
"C'è il problema delle risorse per gli investimenti – ha evidenziato Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia - L'esigenza di diversificare l'economia delle valli turistiche richiede investimenti e aiuti pubblici, che troppo spesso sono interamente assorbiti da assurde ristrutturazioni o potenziamenti di impianti per lo sci da discesa. In un quadro di risorse sempre più scarse, si rischia di lasciare da soli gli operatori che puntano a valorizzare le risorse del territorio, che invece dovrebbero essere proprio gli investimenti più bisognosi di sostegno. Se non si modifica l'approccio alle politiche di sviluppo locale, si rischia di alimentare fenomeni di desertificazione economica e sociale. Il discorso vale anche per l'Alta Valtellina, che si accinge ad affrontare l'ennesimo grande evento, rappresentato dalle Olimpiadi invernali del 2026, con il rischio che, come già avvenuto con i Mondiali di Sci del 1985 e del 2005, al territorio non resti nulla o, peggio, restino danni da riparare. I grandi eventi di richiamo internazionale possono essere grandi opportunità per il territorio, ma quello che occorre evitare è di alimentare le 'fabbriche degli eventi', per cui pagati i debiti di un evento se ne fa un altro. È un'eredità del secolo scorso: l'auspicio è che l'evento olimpico apra una nuova stagione per il turismo montano in Lombardia, nel segno della sostenibilità ambientale e della partecipazione”.
Giunta alla V edizione, Carovana dei ghiacciai - con partner sostenitori FRoSTA, Sammontana, FPZ, partner tecnico Ephoto, media partner La Nuova Ecologia e L’Altra Montagna - proseguirà la sua tappa in Lombardia con l’escursione in quota giovedì 29 agosto e venerdì 30 agosto: nel primo giorno si salirà verso il rifugio Bignami dove si terrà il tradizionale “saluto al ghiacciaio”. L’appuntamento sarà alle ore 11.00 presso il parcheggio di Campo Moro (Lanzada) da dove si partirà per arrivare al rifugio. Il 30 agosto escursione verso il ghiacciaio Fellaria (partenza alle ore 8.00 presso il rifugio Bignami) per l'osservazione delle morfologie glaciali a cura Riccardo Scotti e Valter Maggi, Comitato Glaciologico Italiano e Giovanni Prandi, presidente Servizio Glaciologico Lombardo. Sabato 31 agosto a Sondrio, ore 10.30 presso il Museo Valtellinese di Storia e arte – sala Gianoli, la conferenza stampa finale di Carovana dei ghiacciai con la presentazione dei dati sullo stato di salute del ghiacciaio Fellaria.
In soccorso dei giganti bianchi, una firma per i ghiacciai: Con Carovana dei ghiacciai 2024 Legambiente invita tutti a firmare la petizione on line “Una firma per i ghiacciai” per chiedere al Governo azioni concrete partendo dall’attuazione di 7 interventi indicati nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai e salvare il nostro ecosistema. Una petizione che l’associazione ambientalista ha lanciato a settembre. Per firmare basta andare sulla landing page https://attivati.legambiente.
L’ufficio stampa di Carovana dei ghiacciai: Ilenia De Simone - Luisa calderaro
L’ufficio stampa di Legambiente Lombardia: Federico Del Prete
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