Lavoro: 2.170 le assunzioni previste dalle imprese della provincia a luglio e 4.490 entro settembre
Sono 2.170 le opportunità lavorative offerte dalle imprese della provincia nel mese di luglio e 4.490 nel trimestre luglio-settembre 2024. Per la prima volta nell’anno si registra una contrazione della domanda di lavoro, sono infatti previste a luglio 520 entrate in meno rispetto allo stesso mese del 2023 e 720 in meno rispetto all’intero trimestre; anche a livello nazionale si registra la medesima tendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, iniziativa a cui partecipa anche la Camera di commercio di Sondrio.
Il turismo, comprensivo delle attività di alloggio e ristorazione, si conferma il settore che offre le maggiori opportunità a luglio (990 unità, pari al 45% del totale delle assunzioni previste per il mese) e nel trimestre (1.620 unità). Seguono il commercio, che ricerca 360 lavoratori a luglio e 670 entro settembre, l’industria manifatturiera (300 unità a luglio e 760 per il trimestre), i servizi alle imprese (190 unità a luglio e 570 entro settembre), i servizi alle persone (170 assunzioni a luglio e 530 nel trimestre) e le costruzioni (150 unità a luglio e 360 entro settembre).
Le opportunità lavorative sono offerte in maggioranza, nel 78% dei casi, da imprese di piccole dimensioni (1-49 dipendenti). Crescono, rispetto ai mesi precedenti, i contratti di assunzione stabili (contratto a tempo indeterminato o apprendistato), pari al 18% del totale. Sono tuttavia i contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) a confermarsi come la tipologia di offerta maggiormente proposta (82% dei casi).
In calo, seppur ancora a livelli elevati, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per oltre 1.000 assunzioni (47,7% del totale, rispetto al 53% del mese scorso), confermando come causa prevalente la mancanza di candidati (nel 30,4% dei casi), mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 10,2%.
Tra le professioni più difficili da reperire rientrano gli operai specializzati (68%). Gli addetti alle lavorazioni alimentari risultano introvabili nella quasi totalità dei casi (96,8%), così come gli addetti alle rifiniture delle costruzioni (94,3%), seguiti da addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili (88,3%) e meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine (76,2%). Per quanto riguarda il settore turistico-ricettivo, che genera le maggiori opportunità lavorative, risultano difficili da reperire addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela nel 57,1% dei casi ed esercenti e addetti nelle attività di ristorazione nel 44,7%. Difficili da trovare anche professionisti nei servizi sanitari e sociali (76,7%).
Per una quota pari al 49% delle entrate viene richiesta ai candidati esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
In crescita nel mese di luglio l’interesse per i giovani con meno di 30 anni (37%), soprattutto per l’inserimento in aree commerciali e di vendita (49,6%) e aree amministrative (38,7%).
“I dati dell’indagine Excelsior confermano una situazione preoccupante che, con differente intensità, accomuna tutti i settori. Sono sempre più preoccupata, commenta la presidente Loretta Credaro. Demografia, rapporto fra mondo dell’impresa e mondo della scuola, differenziali retributivi con la Svizzera ma, anche, un approccio al lavoro che è evidentemente cambiato. Abbiamo notizie di imprese che a causa della carenza di personale si vedono costrette a rivedere i propri obiettivi di crescita, a non accettare contratti e, nei casi più gravi, a chiudere i battenti. Le attività imprenditoriali producono ricchezza e benessere. Occorrono nuovi approcci da concertare insieme alle categorie imprenditoriali.”
Tutti i risultati dell’indagine sono disponibili sul sito camerale: https://www.so.camcom.it/
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