IL TORNEO DI BOCCE CHE UNISCE
Una bellissima mattinata densa di significati e di esperienze positive quella vissuta al Bocciodromo di Sondrio proprio nella festa del papà, alla quale hanno preso parte anche i ragazzi di Special Sport dell’US Bormiese accompagnati dai volontari Armida, Carla, Giancarlo, Romeo. Un torneo di bocce fra parecchi atleti valtellinesi e dell’Alto Lago, con alcuni ragazzi delle classi IV del Liceo Scientifico Donegani di Sondrio nel ruolo di giudici, giocatori, animatori e organizzatori. Fra i responsabili di questa iniziativa, i professori di educazione fisica Gusmeroli e Franchetti, del Liceo Donegani a indirizzo sportivo.
«Ai nostri studenti del liceo sportivo cerchiamo di far vivere esperienze sul territorio offrendo loro la possibilità di intervenire sia come atleti, sia come organizzatori di eventi sportivi o nelle vesti di altre figure (giudici, segnapunti, accompagnatori, animatori, ecc…). Un modo per responsabilizzarli e far sì che si possano mettere in gioco. L’idea del torneo di bocce è venuta a Emilio Ciapponi dell’associazione I Prati di Cosio, con il quale già abbiamo collaborato nell’organizzazione della giornata sportiva al Liceo; si è pensato, quindi, di coinvolgere in questo torneo altre realtà associative che lavorano con la disabilità e che fanno dello sport uno strumento di promozione all’autonomia e all’inclusione».
Un progetto scolastico davvero significativo, che consente agli studenti di confrontarsi con un mondo non sempre percepito nelle sue difficoltà e fragilità, ma anche portatore di valori estremamente genuini: fra le gradinate del Bocciodromo si percepiva un’atmosfera di festa, di allegria, di condivisione. Le tute colorate dei vari gruppi spiccavano in mezzo ai campi di bocce, a rappresentare le Bormio, Gera Lario, Mandello, Sondrio, Cosio. Le brevi partite lasciavano spazio alla musica e ai canti, agli abbracci e alle pacche sulle spalle.
«Il tema della disabilità – spiegano i professori – è il nucleo centrale di un programma che quest’anno scolastico coinvolge le classi IV; cerchiamo di sensibilizzare i ragazzi in tutte le sfaccettature che questo tema porta con sé, per educarli a riflettere e per fargliela sperimentare concretamente. Magari, qualche studente acquisisce una consapevolezza diversa sulle cose importanti della vita. E poi, sono esperienze significative che lasciano una traccia anche a distanza di molto tempo; me lo confermano molti ex studenti, ormai adulti, quando la maturità li rende più consapevoli di certe problematiche».
Anna
- 72 viste