INTERVISTA AL MIO CAMPIONE: YURI CONFORTOLA
2 gennaio 2020
Nell’ambito di un concorso promosso qualche anno fa dalla Bormio Ghiaccio in occasione del circuito internazionale di short track denominato “Star Class”, cinque classi dell’IC “Martino Anzi” hanno intervistato alcuni protagonisti del pattinaggio di velocità, ai quali hanno sottoposto le loro domande e le loro curiosità. Ne sono nati cinque piacevoli incontri “vis-a-vis”, che i piccoli giornalisti hanno poi rielaborato in veri e propri articoli: li vogliamo riproporre di volta in volta, un po’ perchè si tratta di un lavoro meritevole da parte loro, un po’ perchè contengono richiami sempre validi sul ruodo educativo dello sport, anche quello vissuto a livello agonistico, senza dimenticare che tra poche settimane Bormio ospiterà una manifestazione mondiale quali i “Campionati del mondo junior di pattinaggio di velocità” (www.facebook.com/bormio2020) che ben riassumono la vocazione turistico-sportiva del nostro comprensorio. La lezione che ci hanno lasciato è: “non importa quale sia il tuo sport, l’importante è che impari ad amarlo” e – naturalmente – praticarlo con il massimo dell’impegno!
Anna
Istituto Comprensivo “M. Anzi”- Bormio – Sede di Valdidentro. Classe Seconda B
SHORT TRACK CHE PASSIONE!
Nello sport la competitività è l’elemento che permette di primeggiare sia a livello personale che a livello di squadra, ma quei campioni sportivi che riescono ad essere competitivi, senza tralasciare la lealtà verso se stessi e verso gli altri, sono quelli che dovrebbero essere più apprezzati dagli appassionati. E il nostro campione questo lo sa bene.
Yuri Confortola è nato a Tirano il 24 aprile 1986, è un grande campione di short track, si è formato nella società valtellinese ASD Bormio Ghiaccio, è entrato nel giro della nazionale nel 2004 e soprattutto è un ragazzo simpatico, disponibile e generoso. Spesso ci ha fatto emozionare e sognare.
- Quanto conta la fortuna per arrivare al successo?
La fortuna nello sport è una parte determinante, soprattutto nello short track. Ma… bisogna saperla cercare e sfruttare!
- A chi devi dire grazie?
Devo ringraziare tantissime persone… poiché nella crescita di un atleta ci sono tantissime persone che ti hanno insegnato qualcosa.
- Quando hai capito di poter competere ad alti livelli?
Fino a 14 anni è stato solo e puro divertimento. Ho capito che potevo fare bene a 15 anni.
- 3 aggettivi per descrivere il tuo sport
Tattico – coinvolgente – emozionante.
- A che cosa pensi quando affronti una curva?
Quando affronti una curva il pensiero è già per la fase successiva. Tante le domande: cosa dovrò fare appena esco dalla curva? Sorpasso? Sto dietro? Devo chiudere la curva per evitare che mi sorpassino? E …. tutto questo lo devi fare in una frazione di secondo.
- Pensi che lo sport possa cambiare la vita di una persona?
Credo di sì. Lo sport per me è stata una grande occasione di crescita ed è un grosso insegnamento che può cambiare il percorso di una persona.
- Se non avessi potuto praticare lo short-track, quale altro sport avresti scelto?
Lo sci alpino credo, mi ha sempre attratto!
- Che ruolo hanno avuto i tuoi genitori per farti arrivare dove sei arrivato?
La famiglia è la parte fondamentale nello sport! Gli insegnamenti che ti vengono dati nella vita comune sono fondamentali per essere un buon sportivo. Il rispetto, la determinazione, il saper perdere, la correttezza, tanti valori che vengono trasmessi in primis dai genitori.
- Quali sono stati i tuoi maestri di vita e di sport?
Non ho mai avuto maestri di sport. Ho solo sempre cercato di guardare chi era più forte di me per imparare. Bisogna essere buoni osservatori!
- C’è mai stato un momento nella tua carriera nel quale volevi smettere? Cosa ti ha fatto reagire?
Nella mia carriera più di una volta ho pensato di smettere. Per esempio è successo quando mi sono rotto per la seconda volta la gamba, ma non ho accettato di chiuderla con quel ricordo.
- La sconfitta che significato ha per te? Può insegnare qualcosa?
La sconfitta è il primo passo per arrivare al successo! Bisogna essere capaci di perdere e analizzare cosa è andato storto. Mi arrabbio molto quando perdo, ma dalle sconfitte molte volte impari più che dalle vittorie!
- Come sei riuscito a gestire scuola e sport?
Gestire sport e scuola non è stato facile. Mi organizzavo con lo studio anche durante le trasferte. Ci vuole solo impegno e buona capacità organizzativa del proprio tempo.
- In che rapporto eri con i tuoi compagni di scuola?
Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei compagni di scuola. Per questo quando rientravo dalle gare mi passavano gli appunti. Ho davvero un buon ricordo degli anni passati a scuola!
- Quale potrebbe essere la canzone o la colonna sonora dei tuoi successi?
Non saprei… di sicuro musica tranquilla, infatti dopo le gare amo ascoltare musica rilassante. Mi aiuta a scaricare la tensione accumulata.
- Qual è il tuo piatto preferito e quale l’alimento che ti fa andare più forte?
Il mio piatto preferito da buon valtellinese sono i “pizzoccheri”. Purtroppo non vanno molto d’accordo con l’alimentazione di uno sportivo. Ritengo che non esista un piatto che ti fa andare forte, bisogna saper solo mangiare bene e sano!
Yuri ci ha insegnato che la famiglia è sempre un riferimento fondamentale e che, sia nella vita che nello sport, le vittorie sono importanti, ma le sconfitte sono il primo passo per arrivare al successo!
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