UN GEOLOGO IN VALTELLINA. IMMAGINI DA UN LAVORO VAGABONDO

1
min di lettura

UN GEOLOGO IN VALTELLINA. IMMAGINI DA UN LAVORO VAGABONDO

Dom, 22/07/2018 - 20:40
Pubblicato in:
Inaugurata al mulino Salacrist un'esposizione di foto del nostro territorio negli anni '50 e '60

È stata inaugurata al mulino Salacrist la mostra fotografica del dottor Roberto Potenza, una settantina di fotografie che ritraggono la Valtellina tra gli anni ’50 e ’60 e ci restituiscono delle vedute sorprendenti di un’epoca non molto lontana nel tempo, eppure lontanissima nell’articolazione del paesaggio. All’osservatore non possono sfuggire le evidentissime discrepanze rispetto agli scenari attuali: un mondo perduto in cui il territorio non era ancora stato selvaggiamente occupato, panorami alpestri e bucolici, in cui i segnali della bramosia edilizia che ha poi letteralmente invaso lo spazio, si possono intravedere solo timidamente. Ma c’è di più in questi scatti! C’è la memoria di ciò che è stato distrutto dalla forza della natura, come la vallata con il ponte del Diavolo; c’è il mondo sommerso dalle acque dei bacini artificiali; c’è il lavoro contadino nei campi, che viene “modernizzato” con l’ausilio dei mezzi a motore; c’è il soffio della gioventù, nel ruscello usato come lavatoio o nelle descrizioni delle campagne geologiche effettuate nelle nostre valli. Roberto Potenza è arrivato in Valtellina quasi per caso e poi non se ne è più andato! Oltre a motivi di lavoro, infatti, egli frequentò il nostro territorio anche per collaborazioni di altro tipo, con la sua inseparabile macchina fotografica. Ha seguito molti studenti universitari valtellinesi con cui tuttora è rimasto in amicizia; non a caso il seme di questa mostra è stato gettato proprio da uno di loro, il geologo sondalino Simone Angeloni.

Roberto Potenza è un personaggio affabile e ricorda volentieri i periodi trascorsi in Valtellina; sono stati anni carichi di entusiasmo, di scoperte, di rapporti umani e anche di aneddoti curiosi…ride ancora di gusto quando ci racconta che verso Profa, nell’attraversare una spianata di rododendri in fiore, si erano talmente “impollinati” che erano diventati tutti di colore giallo! Poco male, “ci tuffammo tutti in una grande fontana alpestre e facemmo un bel bagno fresco!”. Ascoltandolo sembra di vederlo questo giovanotto che si arrampica sulle nostre montagne, col cuore gioioso e gli strumenti di lavoro, anche se non era tutto rose e fiori: “Durante la mia tesi presi tanta di quell’acqua, perché era un periodo particolarmente piovoso”. Altre volte, invece, fu la montagna a destare qualche preoccupazione, come quando in val Grosina una lastra di roccia su cui era appoggiato scivolò all’improvviso verso la valle sottostante, rischiando di trascinare con sé il giovane geologo.

La mostra è stata allestita da lui stesso, con la collaborazione di qualche amico e della sua truppa di nipotini. “È il mio tributo di gratitudine alla Valtellina, che mi ha dato tantissimo”. Anche noi, tuttavia, non possiamo che essergli grati per averci messo a disposizione questo eccezionale patrimonio fotografico.

Anna


ORARI DI APERTURA:

Dal 20 al 31 luglio 2018

10.00-12.00

15.00-18.00

Ingresso libero

(mulino Salacrist, via Italo Occhi, Bormio)