Sono partite da Santa Caterina le “donne in rosa” dell’associazione “Noi corriamo in rosa per”. Alle 8.00 puntuale si è avviato lo starter della corsa che le condurrà in quattro giorni sino a Monza, alla sede del Comitato Maria Letizia Verga a cui saranno destinati i proventi raccolti dalla manifestazione. Raffaella, Rosy, Patrizia, Amalia, Alessandra, Enrico, Fabrizio, Maria Luisa, Rita, Barbara, Tiziana, Mirjana e Dali, questi i nomi dei volontari che, passo dopo passo, porteranno il loro entusiasmo e la loro solidarietà lungo i 290 km previsti del tracciato, con la speranza di poter donare qualcosa di importante ai piccoli ammalati curati dal Centro. In particolare, l’obiettivo dell’associazione è incentrato sul cosiddetto “Passaporto Genetico”, uno strumento in grado di “scavare” più a fondo nel DNA degli ammalati e consentire così ai medici di impostare una terapia personalizzata più efficace e meno invasiva. Queste donne badano molto al sodo e lasciano poco spazio alla “fuffa”; sarà per questo motivo che le loro corse si svolgono senza troppo clamore mediatico e quasi in sordina, come se non volessero dare fastidio a nessuno…eppure in questi anni hanno sostenuto economicamente il centro maternità di Marza in Camerun, dove Maria Luisa (medico pediatra) è impegnata come volontaria, mentre per il 2018 i loro sforzi saranno destinati – appunto – al Comitato Maria Letizia Verga. In Alta Valle, dove i rapporti con il Centro di Monza sono molto radicati, i volontari si sono subito mobilitati per fornire assistenza, soprattutto nelle prime tappe che ci riguardano più da vicino. Ecco quindi che nel pomeriggio di mercoledì 27 giugno la rappresentanza locale del Comitato, con il suo portavoce Filippo Compagnoni, ha offerto un sostanzioso apericena presso il bar Pentagono di Bormio, dove i protagonisti di questa avventura si sono raccontati, spiegando il loro progetto, con le motivazioni e le speranze che lo animano. Gente semplice e normale, come tutti noi, ma che sono in grado di mettersi in gioco senza paura degli altri anzi, cercando l’aiuto degli altri; perché è solo dalla collaborazione reciproca che nascono le cose più belle e più grandi.