BORMIO, LA SFIDA DEI CAMPIONI: SUCCESSO PIENO PER LA “YANKEE RUN 2016”
La seconda edizione, martedì 12 luglio 2016, della Yankee Run a Bormio è stata una sfida nella sfida. Fino all’ultimo, infatti, gli organizzatori sono rimasti col fiato sospeso ed il naso all’insù, a causa di una giornata in cui il meteo ha rovesciato letteralmente di tutto sul Bormiese: sole, fulmini, nuvole, acqua torrenziale o pioggia leggera… Alla fine Gino Bussu – da vero sardo quale è – ha avuto la meglio e così anche quest’anno la Yankee Run ha potuto avere il suo palcoscenico in una Bormio umida e fresca, ma calorosa nel tifo del pubblico.
Tredici fortissimi runner, scelti tra gli atleti di punta dei vari gruppi sportivi, dei corpi militari o addirittura della Nazionale: Robert Antonioli, Lorenzo Holzknecht, Andrea Majori, il finlandese Ville Miettunen, Nicola Pozzi, Andrea Prandi, Maicol Rastelli, Emanuele Sanna, Luca Sanna, Massimiliano Zanaboni, Graziano Zugnoni. In questa élite di sportivi hanno trovato spazio anche due donne: Harriet Buswell e soprattutto Emmie Collinge, l’inglesina che vive e macina chilometri nella nostra Valtellina, una terra che si rivela capace anche di accogliere e valorizzare le eccellenze dall’estero. Partenza leggermente ritardata per attendere quello spiraglio di bel tempo che consentirà lo svolgimento della manifestazione. Alle 21.15 i concorrenti si schierano in linea, dopo una breve presentazione da parte dello speaker Michele “Kiki” Zangrando.
L’atmosfera è amichevole e cordiale, ma appena dato il segnale della partenza ognuno entra immediatamente in azione, con Graziano Zugnoni che detta il ritmo davanti a tutti per buona parte della gara. Nel breve tratto compreso tra l’inizio della via Roma e la chiesa di San Vitale la gente assiste a questa spettacolare ed inconsueta competizione nella quale, dopo i primi 6 giri di “riscaldamento”, viene dato il via al giro di scatto che segnerà inesorabilmente l’eliminazione dell’ultimo in coda. Quindi, in una continua alternanza scatto/recupero, i concorrenti meno veloci escono uno alla volta sino al raggiungimento del podio per gli ultimi tre rimasti. Le prime a “saltare” sono le donne: Harriet ed Emmie lasciano la corsa una dopo l’altra, impossibilitate a tener testa in una prova dove la forza maschile è preponderante. Ma non è solo questione di forza! Qualcuno segue una tattica in cui l’attesa gioca un ruolo fondamentale e lo scatto avviene solo negli ultimi metri, il che consente di risparmiare energie e superare gli avversari cogliendoli di sorpresa; questa tattica, tuttavia, richiede un’ottima capacità di valutazione dei tempi, altrimenti si rischia di non riuscire più a recuperare lo svantaggio. A pochi giri dal termine il livello agonistico si alza in modo impressionante: i 250 metri di scatto vengono percorsi quasi in apnea, i sorpassi avvengono proprio sulla linea del traguardo e, in mancanza del fotofinish, c’è Fausto Compagnoni che con le sue foto consente ai giudici di decretare l’eliminazione di un atleta. L’accesso alla finale premia il terzetto Holzknecht-Zugnoni-Zanaboni, tre atleti che hanno saputo interpretare la gara in modo eccellente, dosando tempi e forze e lasciandosi alle spalle parecchi giovani. L’ordine di arrivo vede transitare Zanaboni per primo, seguito da Zugnoni e poi da Lorenzo Holzknecht. Sotto il gonfiabile della Scott, che insieme a Mountain Running era partner dell’evento grazie all’interessamento e alla passione di Mario Poletti, sono sfilati tutti e tredici i concorrenti per la meritata passerella d’onore di fronte al pubblico. Premiazioni di rito e poi – atleti e non atleti – tutti a rilassarsi con una buona sangria, mentre la pioggia riprendeva inesorabilmente il suo ticchettio sulla piazza ormai deserta.
Anna
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