PREMIATI GLI OLTRE 70 OLIMPIONICI VALTELLINESI
Una parata di campioni olimpici che hanno fatto onore alla Valtellina e che rende visivamente e concretamente l’idea di una piccola potenza sportiva, a dispetto dell’esiguità del suo bacino e della sua perifericità.
Nel tardo pomeriggio di venerdì 7 novembre 2025, presso la sala provinciale di Palazzo Muzio a Sondrio, sono state premiati oltre 70 olimpionici che dal 1928 a oggi hanno vestito la maglia dell’Italia, difendendone i colori e portando con sé anche un pezzetto della nostra terra.
Con l’eccezionale presenza di Paolo De Chiesa, nel ruolo di presentatore insieme a Stefano Faifer, sono sfilati sotto gli occhi delle autorità e del pubblico gli atleti di tutte le discipline che si sono fatti onore anche solo per essersi guadagnati la convocazione olimpica, il sogno di ogni sportivo e, per dirla con le parole di De Chiesa, «la massima espressione dello sport per ogni atleta».
Dallo sci alpino allo sci nordico, dallo short track al biathlon, passando per tutte quelle specialità in cui sono emersi i talenti nostrani: freestyle, combinata, salto dal trampolino, skeleton, bob, skicross, snowboard, pista lunga, pattinaggio artistico e ancora atletica, canottaggio, ginnastica ritmica, calcio e ciclismo, perché le Olimpiadi hanno una versione invernale ed estiva.
Con una sentita cerimonia, la Valtellina ha voluto rendere omaggio a questi campioni, che hanno anche raccontato qualche aneddoto della loro avventura olimpica e della loro carriera sportiva rendendoci tutti orgogliosi indipendentemente dalle vittorie conseguite. Come ha sottolineato Debora Compagnoni, infatti, è giusto ricordare chi si è distinto partendo dalle nostre vallate, spesso bellissime ma estremamente lontane dai grossi centri sportivi, cosa che ha spesso richiesto un surplus di sacrifici e di dedizione per riuscire ad emergere.
Onore, quindi, a chi ha avuto questa fantastica opportunità di partecipare alle Olimpiadi e l’ha vissuta anche con la dignità e l’orgoglio di rappresentare la nostra terra, dai primi due convocati per i Giochi di St Moritz del 1928 fino all’ultimo, il giovane Martino Pini di Grosio presente alle Paralimpiadi di Parigi del 2024.
Ma onore anche a chi, questi atleti, li ha accompagnati lungo tutto il loro cammino, perché come ha ben detto Marco Riva, presidente del Coni Lombardia, «i risultati partono dalle radici, dal territorio, dai tecnici che poi consentono agli sportivi – e alle nostre valli – di fare la differenza. Celebriamo i campioni ma celebriamo anche i tecnici e raccontiamole queste belle storie di sport! “Insieme” è l’ingrediente fondamentale per costruire il futuro delle nostre comunità e, non a caso, è la quarta parola inserita nel motto olimpico (“Communiter”)».
Talenti grezzi, forgiati dalle montagne o cresciuti nella selvatichezza di piccoli paesi alpini, ma tutti con un unico denominatore: hanno creduto nel proprio sogno.
- Anna -
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