CONCERTO DELL’APPARIZIONE 2024: un successo di pubblico e grandissima soddisfazione
Ennesimo, grande successo per il CONCERTO DELL’APPARIZIONE, edizione 2024. Il pubblico ha completamente riempito l’aula della Basilica di Tirano per l’omaggio conclusivo alla Madonna nel 520° anniversario dell’Apparizione, assistendo ad un concerto emozionante. Presenti tra le autorità il Sindaco di Tirano, Stefania Stoppani, e l’Assessore alla Cultura, Isabella Ciapponi, la serata ha avuto inizio con il benvenuto da parte del Rettore della Basilica, Don Giuseppe Romanò, e un’introduzione di Pietro Maletti organizzatore della serata, che – portando il saluto di Sua Eminenza il Cardinale Oscar Cantoni e di Sua Eccellenza il Prefetto della provincia di Sondrio, Anna Pavone – ha ricordato alcune delle precedenti edizioni e gli eventi straordinari ad esse legati, come ad esempio la prima esecuzione mondiale assoluta della «Messa di Tirano per la festa dell’Apparizione (1787)» di Johan Simon Mayr con il Concerto del 1999.
L’omaggio alla Madonna di Tirano ha avuto inizio con la splendida esecuzione del brano di Georg Friedrich Handel: «Sonata per Violino e Pianoforte in Re Maggiore Op.1 No.4» arrangiato per Organo e violino. Organista alle tastiere e violinista sulla cantoria proprio di fronte e nascosto al pubblico, per creare, con successo, uno straordinario effetto di fusione degli strumenti che hanno portato il suono verso l’alto della cupola per poi arrivare al pubblico con la sensazione di note che arrivavano dal cielo. Bravissimo l’organista cremonese Marco Brunelli che ha saputo esaltare l’organo secentesco per far gustare nella prima parte del Concerto l’esecuzione di sette brani di Johan Sebastian Bach. Preludio e Fuga in Do maggiore BWM 870; Erbarm dich mein, o Herre Gott BWM 721; Fantasie doubus subiectis BWM 917; Preludio e Fuga in Mi Maggiore BWM 878; Ein feste bürg ist unser Gott BWM Anh. 49; Adagio (Pastorale BWM 590) e Von Himmel hoch, da komm ich her BWM 700. Il Maestro Brunelli ha avuto parole esaltanti per l’organo Bulgarini-Parietti che ha trovato in perfetta forma e con una resa eccezionale, confermando molti altri pareri di Maestri che, prima di lui, hanno pigiato le stesse tastiere/pedaliera. Entusiasmante ed emozionante anche la seconda parte del Concerto con l’esecuzione al violino del giovane Maestro Tiziano Giudice che ha letteralmente incantato e commosso tutti i presenti con note che anche dalla posizione bassa, proprio davanti e in mezzo al pubblico, si sono elevate verso l’alto con lo stesso effetto del primo brano eseguito, riempiendo cupola e navate per poi entrare nel cuore degli ascoltatori emozionati. Anche per il violinista valtellinese, brani del grande Bach: «Dalla Partita N.3 in Mi maggiore BWM 1006 Preludio, Gavotta en rondeau» e «Dalla Sonata N.2 in La minore BWM 1003 Grave, Allegro». In ultimo, un bellissimo brano di Eugène Ysaÿe (1858-1931), la «Sonata n.6 in Mi Maggiore», che ha raggiunto l’orecchio del pubblico con la vivacità del suo fertile tempo; definito uno dei brani più difficili del repertorio violinistico è stato eseguito da Tiziano Giudice non solo benissimo ma con un’interpretazione da brividi.
E poi il gran finale. Straordinario il bis concesso dai musicisti: il «Largo» per violino e piano (anche questo arrangiato per organo) di Francesco Maria Veracini (1690-1768), che il Maestro Giudice ha eseguito per la prima volta.
A lato dell’aspetto musicale, apprezzata dal numerosissimo pubblico la distribuzione di una scheda descrittiva delle corone d’oro delle statue della Madonna e del Bambino in Santuario, unitamente alla descrizione completa della gemma – un demantoide della Valmalenco di quasi 3 carati – che nel Cinquecentenario dell’Apparizione nel 2005, venne donato dai coniugi Pietro Nana e Marcella Ruffini di Sondrio, e incastonato sulla Corona grande.
Successo della serata; pubblico e commenti entusiasti che sollecitano e stimolano e spingono l’organizzazione, difficoltà permettendo, in direzione del 16° concerto nel 2025 che sarà anche l’Anno Giubilare e che vedrà l’apertura della Porta Santa nella Basilica tiranese proprio sotto il suo maestoso Organo.
Pietro Maletti
Giornalista Operatore Culturale
- 30 viste