OSTEOPOROSI: UN'ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE PER DEFINIRE PERCORSI ASSISTENZIALI SPECIFICI PER I PAZIENTI
L'istituzione di un Tavolo tecnico all'interno del gruppo di lavoro sulla Medicina di genere, l'attivazione di un ambulatorio di secondo livello, l'organizzazione di un convegno per sensibilizzare medici ospedalieri e di medicina generale: l'Asst Valtellina e Alto Lario ha posto l'osteoporosi, una patologia che colpisce duecento milioni di persone nel mondo, al centro di un progetto, allo scopo di offrire un servizio altamente qualificato ai pazienti, garantendo percorsi differenziati. L'osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da ridotta massa minerale e deterioramento micro-strutturale del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità dell'osso e maggior rischio di fratture. Lo studio Esopo, basato sulla mineralogia a ultrasuoni del calcagno, indica per la Lombardia una prevalenza di osteoporosi del 24% nelle donne di età superiore ai 40 anni, del 39% per le donne fra i 60 e i 70 anni, del 48% fra i 70 e gli 80. Quasi la metà delle donne ultrasettantenni rischia quindi una frattura da fragilità. Negli uomini di età superiore a 60 anni si arriva al 12%. Una patologia destinata ad aggravarsi per l'aumento della popolazione anziana: nel 1990 nel mondo si verificavano 1,6 milioni di fratture di femore, per il 2050 se ne attendono 6,3 milioni.
In occasione dell'8 marzo, l'iniziativa di sensibilizzazione è rivolta in particolare alle donne e si concentra sia sulla prevenzione primaria, mediante l'adozione di corretti stili di vita e un adeguato apporto di calcio e vitamina D, sia sulla prevenzione secondaria, finalizzata a evitare le ri-fratture, soprattutto femorali e vertebrali. Il Tavolo tecnico multidisciplinare costituito all'interno del gruppo di lavoro impegnato sulla Medicina di genere vede la presenza di specialisti dei diversi ambiti, dalla Medicina alla Chirurgia, dalla Radioterapia all'Oncologia, dall'Urologia all'Endocrinologia, fino alla Reumatologia e alla Neurochirurgia. Vengono definiti percorsi assistenziali specifici per la presa in carico del paziente con osteoporosi, in grado di garantire una diagnosi precisa e precoce, e trattamenti appropriati e tempestivi per favorire il pronto recupero dell’autonomia. Si distinguono le osteoporosi primarie dalle secondarie, il cui studio verrà demandato a centri di terzo livello, allo scopo di favorire la corretta identificazione dei pazienti osteoporotici secondo il rischio di frattura: quelli che necessitano di terapia, quelli per i quali è indicato solo un periodico follow-up, quelli a rischio più elevato, ai quali devono essere somministrati i farmaci previsti dal piano terapeutico. Il passaggio successivo è rappresentato dall'attivazione di un ambulatorio di secondo livello, prevista nei prossimi mesi, per la presa in carico dei casi più complessi. Nel frattempo, a maggio, l'Asst organizzerà un convegno sull'osteoporosi al quale parteciperanno i medici ospedalieri e quelli di medicina generale.
Per l'osteoporosi sono operativi gli ambulatori di Reumatologia dell'Asst, a Sondrio, Morbegno e Dongo, e le visite si possono prenotare attraverso il Centro unico di prenotazione. L'invito è a non trascurare i sintomi e, soprattutto in presenza di una condizione di salute precaria, ad esempio per chi è affetto da patologie croniche o oncologiche, ad effettuare periodiche visite di controllo per monitorare lo stato delle ossa e intervenire in maniera preventiva.
Emanuela Zecca
Ufficio Stampa ASST Valtellina e Alto Lario
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