A fine Ottocento fu aperta a Bormio una scuola di “Piccole Industrie Alpine”, primo esempio in Valtellina di scuola di tipo professionale, con l’obiettivo di addestrare i giovani in un’occupazione proficua che permettesse loro di inserirli nel mondo del lavoro. L’iniziativa, voluta dal maestro Valentino Valgoi, andò in porto nel 1894 e divenne ben presto un esempio illuminato non solo a livello provinciale, ma anche italiano. Alla sezione maschile, incentrata prevalentemente su lavori di intaglio, disegno, torchio, doratura e verniciatura del legno, venne ben presto affiancato anche un indirizzo femminile, inizialmente limitato a una “scuola serale di disegno applicato a lavori da donna” ed ampliato nel 1903 sull’esempio di quello maschile. Nel 1896 l’istituzione prese il nome di “Scuola complementare di arti e industrie” e trovò sede all’interno di palazzo Dea, che venne riadattato allo scopo. La nascita di questa scuola fu certamente stupefacente, se si pensa che solamente nel 1923 la riforma Gentile si occupò di istituire scuole con indirizzi professionali in tutta Italia! E certamente, fu vista dagli abitanti come un’opportunità unica di innalzare il proprio livello sociale: vi erano iscritti dai 40 ai 60 studenti da tutto il Contado, che partecipavano alle lezioni in orario serale, dopo una giornata di lavoro nei campi, ed erano parecchi coloro che speravano di istruirsi per trovare lavori meglio pagati, soprattutto all’estero. Nel 1914 la scuola modificò nuovamente l’assetto in Regia Scuola Professionale e fu ampliata con una nuova porzione di immobile, inserendo parimenti una sezione scolastica per la lavorazione del ferro battuto. Fra 1927 e 1929 ci fu la fusione con il Ginnasio mandamentale e nel 1950 compare l’ultima citazione documentaria della “Scuola Professionale Martino Anzi”, in cui qualche anno dopo fu attivato un corso di qualificazione alberghiera.

Anna

L. FUMAGALLI, Dall’illuminata Scuola di Piccole Industrie Alpine alla Regia Scuola Professionale di Bormio, Bollettino 17/2014

http://www.cssav.it/wp-content/uploads/2017/02/08-Bsav17-Fumagalli-Scuole.pdf