MARCO MAJORI APRE UNA VIA NUOVA - "VALORE ALPINO - SUL SIULA GRANDE (6344 metri), NELLA CORDILLERA HUAYHUASH DELLE ANDE PERUVIANE

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MARCO MAJORI APRE UNA VIA NUOVA - "VALORE ALPINO - SUL SIULA GRANDE (6344 metri), NELLA CORDILLERA HUAYHUASH DELLE ANDE PERUVIANE

Mar, 16/08/2022 - 14:15
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Il forte alpinista bormino Marco Majori, unitamente al “ragno di Lecco” Matteo Della Bordella, ha aperto “Valore Alpino; una via che celebra i 150 anni della nascita del Corpo degli Alpini, sul grande pilastro della parete est del Siula Grande, sulle Ande
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Bormio (Sondrio) – Il forte, determinato e soprattutto motivato alpinista “militare” bormino, al secolo Marco Majori, recentemente - unitamente ai suoi commilitoni della Scuola Militare d’Alta Montagna di Courmayeur – S.M.A.M. (Aosta) – è riuscito ad aprire (liberare) una nuova via (Valore Alpino) sullo spettacolare e blasonato Siula Grande (Ande peruviane)! Il tutto in occasione dell’anniversario (1872 - 2022) dei 150 anni della nascita del Corpo degli Alpini; rientrato da poco nella sua amata Bormio, la Magnifica Terra come la definisce lui, ci ha raccontato – in sintesi – questa meravigliosa avventura alpinistica!

Marco, ciao e complimenti per l’ottimo e prestigioso risultato alpinistico! Raccontaci il perché di questa impresa?

“Avevo sentito parlare del Siula Grande, tanto tempo fa, al cinema guardando il film La morte sospesa di Joe Simpson e Simon Yates. Una montagna che - ai tempi - avevo escluso a priori, considerando soprattutto la tragicità della storia raccontata. Nell’estate dell’anno scorso, ovvero nel 2021, grazie ad una visione di Matteo (Matteo Della Bordella - dal 20 al 24 luglio 2022: 5 giorni ed un’estate) rispunta questo nome e subito ha iniziato a solleticare il mio interesse. L’idea era quella di tentare la prima salita della parete Est: la parete più ripida. La Est del Siula Grande colpirebbe l’occhio di qualunque appassionato di arrampicata. Gli oltre 600 metri di calcare grigio - compatto e la sua verticalità - ricordano le pareti più ambite, più difficili e più importanti delle Alpi; in più la quota, l’isolamento e la mancanza di eventuali soccorsi, la rendono davvero unica e, decisamente, molto ambiziosa. La curiosità e il fascino prevalgono sul timore e la preoccupazione … così confermo la mia volontà di fare parte della squadra”.

Marco, due parole sul vostro affiatato team che ha conquistato questa importante “via” alpinistica, per l’appunto “Valore Alpino”?

“La squadra era composta da cinque alpinisti e tutti facenti parte della S.M.A.M. (Sezione Militare d’Alta Montagna) di Courmayeur. Con me, anche il capo spedizione Stefano Cordaro, Matteo Della Bordella, Alessandro Zeni e Filip Babicz. La preparazione per un simile e importante obiettivo è iniziata – quest’anno – precisamente a gennaio 2022; grazie a vari incontri e salite - su tutto l’arco alpino - ci siamo preparati doverosamente e con il massimo impegno; così, ci siamo sentiti pronti, determinati e soprattutto forti di potere contare proprio su un bello e affiatato team”.

Marco, a questo punto raccontaci i punti più salienti della conquista di “Valore Alpino”?

“Il 20 giugno 2022, siamo partiti alla volta di Lima e - dopo circa una settimana – siamo arrivati al campo base, ai piedi del gigante (Siula Grande) a 4300 metri. Filip – purtroppo - si è sentito male e dopo alcuni giorni di convalescenza - in tenda – ha deciso (saggiamente) di tornare al villaggio per accertamenti medici. Purtroppo, non farà più ritorno alla montagna; restiamo, così, in quattro ad affrontare una salita che era stata pensata per cinque, ma non ci scoraggiamo assolutamente! L’acclimatamento, avviene iniziando ad esplorare la strada per raggiungere la parete e trasportando – man mano - tutto il materiale necessario. Lo sforzo è grande, ma dopo tre viaggi - carichi come asini a base parete - siamo pronti ad attaccare; abbiamo cibo per circa una decina di giorni”.

Il giorno dell’attacco alla parete del Siula Grande; alcune sottolineature, Marco!

“Attacchiamo la parete in una giornata nebbiosa e molto fredda; in circa quattro ore riusciamo a salire 150 metri. Pur essendo freddo, le scariche di sassi sono continue e molto preoccupanti. A favore di sicurezza – a questo punto - decidiamo di scendere e abbandonare il progetto (un vero peccato anche perché eravamo belli carichi). Al campo base analizziamo - tutti insieme - le alternative e il reale stato di forma di ognuno; giungiamo ad una nuova e importante decisione dopo un paio di giorni. Ci (ri) - troviamo, così, tutti a risalire - per l’ennesima volta - fino al ghiacciaio a quota 5300 metri e, qui con grande umiltà ed onestà, Stefano ed Ale si fermano per problemi legati all’alta quota. Io e Matteo riassettiamo lo zaino, riconfigurandoci con lo stile che più ci caratterizza, ovvero quello (classico) alpino.  Puntiamo al pilastro di sinistra, risolvendo il tormentato ghiacciaio e risalendo – così - un muro rosso di roccia friabile; alle ultime luci del giorno siamo sulla cengia nevosa, a circa un terzo del pilastro, pronti per un discreto bivacco”.

Marco, ora evidenzia … il loro arrivo - a quota 6344 metri – sulla cima del Siula Grande e soprattutto l’apertura della nuova via alpinistica, “Valore Alpino”!

“A questo punto, abbiamo effettuato altri tre bivacchi - tra salita e discesa - tutti in un ambiente selvaggio e sconosciuto. Un’avventura durata ben cinque giorni (dal 20 al 24 luglio 2022, come ha già sottolineato Matteo Della Bordella poco sopra) e dove mi sono sentito un tutt’uno con la Natura: il naufragare mi è stato dolce … e la montagna mi ha cullato tra le sue braccia. Una salita da manuale e resa possibile - anche e soprattutto - dalla grande intesa e affiatamento che si è instaurata tra il sottoscritto e Matteo (Della Bordella); per non dimenticare - in assoluto – il lavoro titanico e di supporto da parte di Stefano e Alessandro! Uso, a tale proposito, le parole di un post di Matteo: …  una spedizione dove gli imprevisti e le difficoltà non sono certo mancate, ma che grazie a determinazione e spirito di squadra, intuito e fortuna siamo riusciti a concludere nel migliore dei modi; cinque giorni di avventura, fatiche, gioie, freddo su una montagna tanto bella quanto severa … e, continuo, con le parole di Stefano: … uniti da una montagna severa; ho apprezzato ogni momento passato insieme, i dubbi, le paure, la fatica ed il tanto atteso successo; uomini, soldati, alpinisti. Che orgoglio essere stato al vostro fianco … e, concludendo, con quelle di Alessandro: siamo stati veramente una bella e affiata squadra; Matteo e Majo ce l’hanno fatta; la S.M.A.M. (Scuola Militare d’Alta Montagna di Courmayeur) ce l’ha fatta e soprattutto – in occasione del 150° anniversario (1872 - 2022) della fondazione del Corpo degli Alpini – gli stessi Alpini ce l’hanno fatta; complimenti per spettacolare conquista alpinistica (la nuova via dal nome Valore Alpino)”.

 

 

Silvio M.

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