Il Castello nella pineta

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Il Castello nella pineta

Ven, 06/05/2022 - 19:51
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Un progetto di ricerca e valorizzazione della pineta di Teglio. Gli scavi inizieranno questa estate

Teglio è noto per essere stato uno dei luoghi più importanti di tutta la Valtellina, già a partire dalla preistoria. Vero e proprio centro eponimo di tutta la Tillina Vallis dalla tarda età romana, nel corso del Medioevo rimase sotto la diretta amministrazione dell’Arcivescovo di Milano, confermandosi uno dei luoghi centrali ancora in età viscontea e durante il successivo dominio grigione. L’importanza di Teglio nell’antichità emerge dai numerosi rinvenimenti di statue stele e dai risultati dei numerosi scavi di archeologia preventiva condotti dalla Soprintendenza negli ultimi trent’anni.

Il castello di Teglio, di cui rimane oggi solo la Torre de li belli Miri, si colloca probabilmente su un’area abitata già in età romana e potrebbe sorgere nel luogo di un precedente castrum, sede del potere civile e religioso a capo di una circoscrizione amministrativa e militare. Nonostante la centralità di questo sito, l’area non è stata finora oggetto di appositi studi a carattere scientifico, a differenza invece di quanto avvenuto per altri castelli della valle.

Per rimediare a questa situazione, Università degli studi di Bergamo, Comune di Teglio e Ministero della Cultura hanno unito le forze avviando un ambizioso progetto di ricerca, che ha come obiettivo la piena valorizzazione del sito. Questa collaborazione si è già concretizzata, la primavera scorsa, in una campagna di indagini con droni e georadar condotte dall’Università di Bergamo e dirette da Riccardo Rao, professore di Storia medievale e di Storia del Paesaggio, e da Federico Zoni, archeologo e assegnista di ricerca.

L’applicazione di queste sofisticate tecnologie ha permesso di riconoscere, nelle immagini prodotte da droni e georadar, alcune “anomalie” caratteristiche, che sono generalmente associate alla presenza di resti archeologici. Per verificare queste anomalie sono stati realizzati sondaggi archeologici mirati, condotti dall’archeologa Chiara Marveggio, che hanno confermato la presenza di muri e strutture sepolte ancora conservate nell’area intorno alla torre.

Questa estate, grazie al significativo sostegno del Comune, gli ambienti e le strutture rinvenute nei sondaggi saranno oggetto di una campagna di scavi archeologici condotti dall’Università di Bergamo. Gli scavi, che saranno visitabili da parte di cittadini e turisti, vedranno impegnati ricercatori e studenti, e intendono ricostruire la storia del castello di Teglio, dalla fondazione all’abbandono.

In attesa dell’inizio degli scavi, sabato 7 maggio alle ore 14:30 a Palazzo Besta gli studiosi coinvolti nelle ricerche presenteranno al pubblico i risultati delle indagini preliminari e gli obiettivi di questo importante progetto, che intende riportare l’attenzione su Teglio e sul suo passato ruolo di «capitale della montagna».

 

Elio Moretti, Sindaco di Teglio

«Teglio ha un territorio straordinario, ricco di arte, cultura e storia, i ritrovamenti fatti fino ad ora confermano quello che i nostri avi hanno tramandato nel tempo. Come cittadino credo che l’amore per il proprio territorio sia alla base della volontà di conoscere il nostro passato attraverso la ricerca nel sottosuolo che cela ancora molti misteri. Non posso che ringraziare per la straordinaria collaborazione la soprintendenza, l’Università di Bergamo e la professionalità della dott.ssa Marveggio che hanno dimostrato una grande disponibilità e una qualità del lavoro svolto fino ad ora encomiabile. Proprio l’amore per il nostro territorio è alla base delle scelte fatte dalla mia amministrazione da tempo: la volontà di riappropriarci di palazzi storici, di forgiare gli acronimi Teglio Arte Cultura/di Natura Storia e la necessità di creare un ponte tra passato e futuro per le nuove generazioni. Sono sicuro che potremo andare avanti con le ricerche e fare di Teglio la capitale dei ritrovamenti di reperti storici e di scavi archeologici tra i più importanti in Valtellina.»

Dott.ssa Nicoletta Joli, Assessore alla Cultura e al Turismo

«Premettendo che oggigiorno i progetti legati alla tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico risultano essere un volano dal punto di vista turistico, ho ritenuto interessante puntare sull’area della Torre che, oltre ad essere il simbolo di Teglio, è un’area che recentemente è stata interessata da lavori di riqualificazione che ne hanno aumentato la fruibilità. Detto ciò, sono veramente felice e soddisfatta che la nostra Amministrazione abbia puntato e creduto in questo progetto, visti i primi ottimi risultati. Ringrazio di cuore i funzionari della soprintendenza, nella persona del Dott. Stefano Rossi, i funzionari dell’Università degli Studi di Bergamo, Prof. Riccardo Rao e Prof. Federico Zoni, la Dott.ssa Chiara Marveggio, archeologa Valtellinese, che si sono impegnati per far si che questo tesoro sommerso venisse a galla».

Prof. Riccardo Rao, Università degli Studi di Bergamo

«Negli ultimi anni, come Università di Bergamo stiamo operando con sempre maggiore decisione nell’ambito della valorizzazione dei beni paesaggistici, archeologici ed ambientali della montagna lombarda e in particolare della Valtellina. Il castello di Teglio ci è parso fin da subito un contesto straordinario su cui applicare tecnologie di indagine archeologica all’avanguardia, che abbiamo sperimentato con successo negli scorsi mesi. I risultati estremamente positivi ci incoraggiano a proseguire nelle ricerche, di modo che, grazie agli scavi archeologici, si possa restituire alla cittadinanza la storia del sito che alla Valtellina ha dato il nome».

Dott. Federico Zoni, Università degli Studi di Bergamo

«I lavori svolti con l’Università degli studi di Bergamo hanno permesso di sperimentare e testare nuove tecnologie per la verifica preventiva di un importante sito archeologico come il castello di Teglio. Si tratta di prospezioni geofisiche realizzate con strumentazione georadar, di rilievi multispettrali della vegetazione e di studio dei materiali da costruzione della torre medievale che hanno finalmente portato a una prima cronologia dell'edificio. I risultati, che verranno presentati nella conferenza di sabato 7 maggio 2022, hanno confermato l'alta potenzialità del sito di Teglio, la quale ci ha indotti a richiedere un’apposita concessione ministeriale per scavi archeologici che avranno avvio nell’agosto 2022».

Dott. Stefano Rossi, funzionario archeologo della Soprintendenza

«Sembra quasi scontato, ora alla luce dei primi risultati delle indagini al Castello, che la ricerca archeologica della Valtellina possa ripartire da Teglio. Rispetto al potenziale che questo territorio ha da offrire però si è aspettato anche troppo tempo. Nessun altro posto della provincia di Sondrio può, infatti, vantare la ricchezza di testimonianze archeologiche di Teglio.

Le indagini archeologiche, frutto di una collaborazione molto stretta con l’Università di Bergamo e il Comune, sono un importante tassello di un progetto più ampio, che coinvolge anche Palazzo Besta e la Direzione Regionale Musei della Lombardia e che intende riportare a Teglio ed esporre al pubblico i reperti venuti alla luce negli ultimi vent’anni, come il “tesoro” di quasi trecento monete romane rinvenuto nel 2014 in via Antognoli».

Arch. Giuseppina Di Gangi, direttore di Palazzo Besta

«Palazzo Besta con le collezioni e i cicli decorativi conservati costituisce un fondamentale punto di riferimento per la conoscenza della storia culturale, artistica e sociale valtellinese. Al Museo pertiene anche l’Antiquarium Tellinum, raccolta di stele incise risalenti all’età del Rame provenienti dal territorio, testimonianza di quanto sia antico l’insediamento della valle. Promuovere le attività di ricerca, come quella che sta interessando l’area del Castello, è compito istituzionale del museo di Palazzo Besta, che non è solo contenitore di memorie del passato ma che vuole porsi al servizio della comunità, contribuendo anche a valorizzare lo studio e la conoscenza del patrimonio culturale del territorio di Teglio che sicuramente riserverà ancora importanti scoperte.»

Dott.ssa Chiara Marveggio, archeologa libera professionista incaricata delle indagini.

«Poter lavorare in un contesto di così spiccato interesse storico come Teglio è sempre un privilegio, soprattutto avendo già avuto occasione più volte in passato di confrontarmi con la ricchezza del suo patrimonio archeologico, che attesta la continuità di frequentazione del territorio dall'epoca preistorica ai giorni nostri. Le recenti indagini hanno avuto la duplice finalità di iniziare a riscoprire l'importante sito del Castello e al tempo stesso, partendo proprio dal cuore del paese, sensibilizzare la comunità locale alla valorizzazione delle proprie origini ed è in questa direzione che spero possano muoversi anche i progetti futuri».

 

 

Ufficio Comunicazione Comune di Teglio

 

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