FRAMMENTI DI STORIA – IL ‘GRAND TOUR IN VALTELLINA’, TRA UROGALLI E CIOTOLE DI LATTE FRESCO
venerdì 27 Settembre, 2019
Nella prima metà dell’Ottocento l’artista parigino Frédéric Bourgeois de Mercey affrontò un lungo viaggio in Italia, come era d’abitudine per molti giovanotti dell’epoca: una sorta di viaggio di iniziazione o – per dirla con parole moderne – un periodo sabbatico che aveva una fortissima valenza formativa ed educativa. La moda del cosiddetto “Grand Tour”, che prevedeva obbligatoriamente il passaggio anche in Italia, a partire da Goethe aveva contagiato il bel mondo e così a partire dalla fine del Settecento anche le nostra vallate cominciarono ad essere percorse e scoperte dagli stranieri, molti dei quali ci lasciarono descrizioni importantissime per ricostruire paesaggi e costumi dell’epoca. Il Mercey, ad esempio, si avventura fino allo Stelvio lungo la strada che era appena stata realizzata dal Governo austriaco; si inoltra Valfurva verso il Gavia, dove descrive il contatto ravvicinato con una famiglia del posto che gli porge una ciotola di latte fresco; racconta infine la sua avventura in val Fraele durante una battuta di caccia all’urogallo. Il tutto condito con descrizioni dei paesi, dei vestiti, delle usanze (tra cui non manca un corteo matrimoniale a Sondalo) e delle persone, nonché considerazioni personali sulle vicende vissute. Una preziosa testimonianza – del tutto disinteressata – sul nostro recente passato.
Anna
S. ZAZZI, Un artista parigino in Alta Valtellina, Bollettino CSSAV n. 3 (2000)
http://www.cssav.it/wp-content/uploads/2017/02/Bsav-03-Zazzi.p
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