BORMIO CALCIO ESTATE: ANCHE IL TORINO SE NE VA DOPO UN ANNO
Da diverse settimane il dubbio è iniziato a circolare a Bormio. Ancora prima che scoppiasse la “grana” di Bormio Marketing. Sostenere o meno il ritiro del Torino Calcio?
L’orientamento da parte degli operatori (c’erano 100.000 euro da investire sul progetto) è stato negativo e la locale società calcistica non poteva come è accaduto per il Genoa sostenere i costi di una operazione che è (o dovrebbe essere) soprattutto promozionale. Ecco come la stampa locale ha dato conto della notizia che la prossima estate non ci sarà più il ritiro del Torino a Bormio…
Ad anticipare la notizia è stato Fulvio D’Eri sul Giorno del 19 marzo 2014:
Il Trentino “scippa” il Torino a Bormio. E’ terminata dopo un solo anno l’esperienza estiva del club granata che la prossima estate non sarà in ritiro precampionato nella Magnifica Terra ma approderà a Riscone di Brunico. La località turistica altoatesina, sede del ritiro della Roma che si è allenata lì lo scorso anno agli ordini del neo tecnico Rudy Garcia e che ora emigrerà in un altro luogo, avrebbe infatti raggiunto un accordo con il Torino non più tardi di un paio di settimane fa.
Sul piatto, pare, un bel gruzzoletto che una località di una regione autonoma come il Trentino Alto Adige e di una provincia autonoma come Bolzano può disporre, al contrario di una stazione turistica appartenente ad altre aree geografiche. La notizia è ancora fresca ma rappresenta di certo uno smacco per Bormio, perchè la forza di un’operazione turistica di questo tipo, inerente cioè al ritiro estivo di una squadra di calcio di serie A, è proprio quella relativa alla lunghezza, in termini di arco temporale, dell’iniziativa.
Dopo il primo anno, diciamo così di rodaggio, sia per la squadra ospitata sia per i tifosi e i supporter, sarebbe bene insistere per avere poi quei benefici turistici per i quali si mettono in piedi operazioni come queste. E invece Bormio non è riuscita a trattenere il club del presidente Urbano Cairo, in cui milita il portierone di Rogolo Daniele Padelli, che sta disputando un’egregia stagione in serie A e che ha sicuramente un grande seguito di fan in tutta Italia e nel mondo.
Il management sportivo bormino, pur spiazzato dalla decisione presa dal Torino che si era trovato molto bene nella capitale della Contea, sta comunque cercando di correre ai ripari. Una delle ipotesi più plausibili potrebbe essere quella di vedere scorazzare la prossima estate sul campo di via Manzoni i calciatori del Sassuolo del patron Giorgio Squinzi che, peraltro, l’anno scorso hanno disputato un’amichevole contro una sorta di rappresentativa della bassa Valtellina e partecipato alla serata di gala del Mapei Day, manifestazione cicloamatoriale che da anni il presidente di Confindustria organizza a Bormio. E, proprio gli ottimi rapporti che legano la località dell’Alta Valle e Squinzi potrebbero far la differenza e far sì che il Sassuolo, formazione che lotta per la salvezza in serie A, venga a Bormio per il ritiro precampionato. Certo che il Torino, come appeal e come numero di tifosi, è tutta un’altra cosa.
Così Paolo Ghilotti su La Provincia del 20 marzo 2014
«Costi troppo elevati» E Bormio scarica il Toro. Gli albergatori non raggiungono l’accordo economico e salta tutto La delusione degli organizzatori: «Sono loro a pagare il ritiro»
Bormio ha sedotto e abbandonato il Torino. Dopo il ritiro pre campionato dello scorso anno la società granata sarebbe volentieri tornata in Alta Valle, ma ha ricevuto un «no grazie», da parte degli operatori economici di Bormio. Grande rammarico «Il Torino avrebbe voluto effettuare da noi anche il prossimo ritiro pre campionato – conferma il presidente dell’Us Bormiese, Pierluigi Spechenhauser-, ma gli operatori economici e in primis gli albergatori di Bormio hanno valutato che l’operazione non fosse vantaggiosa, così non hanno più dato il proprio apporto economico e quindi è saltato tutto. Ovviamente il discorso economico lo devono affrontare loro e non noi della Bormiese».
Fosse stato per l’Us Bormiese e per il Torino si sarebbe andati avanti di sicuro invece il Torino non potrà venire in Valle e dovrà andare in Trentino. «Negli ultimi due anni abbiamo lavorato per nulla – ancora Spechenhauser- visto che per avere i frutti del lavoro bisogna ospitare una società almeno due o tre anni. Invece Genoa e Torino si sono trovate ottimamente qui da noi, ma sono restate soltanto un anno e non abbiamo fatto in tempo a promuovere la nostra località in modo tale da far crescere il numero dei tifosi al seguito delle squadre».
E proprio gli alberghi che avrebbero dovuto guadagnare dalla presenza dei supporter hanno fatto mancare la loro disponibilità economica all’operazione ritiro pre campionato. Una questione di tornaconto economico: diversi operatori contestano il fatto che avrebbero dovuto mettere mano al portafoglio in cambio della semplice speranza dell’arrivo dei tifosi, mentre la struttura che avrebbe ospitato la squadra sarebbe stata l’unica ad avere la certezza di un ritorno economico.
«Di noi parlano tutti bene – afferma Spechenhauser -. Tutte le squadre che sono venute in ritiro a Bormio si sono trovate bene. La Bormiese era pronta per la gestione tecnica dell’avvenimento, ma le questioni economiche non sono davvero un nostro problema. Dispiace interrompere un cammino che ha fatto apprezzare Bormio nel calcio che conta». Per i tifosi valtellinesi, e non soltanto di pura fede granata, sarebbe stata l’occasione per vedere in allenamento il portiere di Rogolo Daniele Padelli, da quest’anno titolare fisso della squadra torinese.
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Questo quanto tutti i valtellinesi (o quasi) hanno appreso dalla stampa locale. AltaReziaNews, che ha come editore l’US Bormiese, ha preferito non anticipare nulla della questione pur essendo da tempo a conoscenza di tutti i fatti e di tutte le discussioni.
Se qualcuno non ha ancora letto e conoscere i risvolti della notizialo può fare ora.
Ci sono però altri particolari che fanno da contorno alla questione; sponsorizzazioni, partecipazioni, progetti di lunga durata di cui s’è parlato nelle riunioni degli operatori (stavolta i cosiddetti politici non c’entrano) e che hanno portato alla scelta di non sostenere il ritiro di una squadra di calcio.
Aggiungiamo, giusto perchè la discussione sia completa anche da parte di chi porta esempi di cosa succede in Sud Tirolo o in Valle d’Aosta, che nelle regioni autonome è il “pubblico” che paga le squadre per andare in ritiro… Ma loro possono permettersi di farlo… Evidentemente la Valtellina o Bormio no…
Sarebbe opportuno, però, che chi ha deciso – legittimamente – di non sostenere il ritiro estivo a Bormio di una squadra di calcio di serie A – con un riscontro mediatico non indifferente – lo dicesse apertamente spiegando a tutti le ragioni delle scelte… (AT)
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