Lupo nel Parco Nazionale dello Stelvio: due aggiornamenti

Bormio, 29 settembre 2025
Due importanti aggiornamenti in questo inizio d’autunno da parte dei ricercatori del Parco Nazionale dello
Stelvio: la cattura di un secondo lupo nel corso delle operazioni di monitoraggio della specie e la stabilizzazione
di una coppia, diventata branco.
Nella notte tra il 17 e il 18 settembre, il team di ricerca e monitoraggio del Parco Nazionale dello Stelvio,
insieme al veterinario Roberto Guadagnini, ha portato a termine la seconda cattura di un lupo, nell’ambito del
monitoraggio. Durante le cinque notti di operazioni, è stato catturato un giovane maschio di circa 4 mesi, entrato
in trappola in Val di Viso. Pesando circa 19,7 kg, è stato sedato per valutare il suo stato di salute e raccogliere
campioni genetici, senza radiocollararlo, poiché “abbiamo ritenuto troppo rischioso l’applicazione del
radiocollare su un individuo così giovane e in rapida crescita, e preferito quindi lasciarlo andare subito dopo le
analisi,” spiega Matteo Nava, dottorando dell’Università di Milano. Dopo il risveglio, il cucciolo è stato rilasciato
a pochi metri dal sito di cattura per ridurre stress e rischi.
L’operazione, parte di un più ampio programma avviato con la cattura di una femmina adulta la scorsa
primavera, rappresenta un importante passo avanti per la ricerca nel Parco: “conferma il miglioramento di
tecniche e esperienza nella cattura di animali elusivi” spiega Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco “ma
fornisce, inoltre, nuovi dati fondamentali sul comportamento territoriale della specie”. La cattura ha anche costituito
un’opportunità di formazione, con quattro carabinieri forestali del Parco della Val Grande che hanno
partecipato, come training, alle operazioni di cattura. “Le operazioni continueranno in primavera con nuove
attività” conclude Pedrotti, “mirate alla cattura e radiocollaraggio di individui adulti appartenenti ai branchi
insediatisi nel territorio del Parco”.
Un ulteriore aggiornamento arriva dalla zona della Val Zebrù, dove le fototrappole posizionate dai ricercatori
del Parco hanno documentato un significativo ‘passaggio di stato’. “Era nota la presenza di una coppia in questa
zona dal 2023” spiega Luca Corlatti, coordinatore scientifico del settore lombardo del Parco “ma solo
quest’anno le immagini ci hanno confermato che è diventata un vero e proprio branco”. Questo nuovo nucleo,
composto da tre adulti e da cinque cuccioli nati a maggio, porta a tre i branchi nel settore lombardo, a cui va
aggiunto quello del settore trentino.
“Il monitoraggio di lupi nel Parco” conclude Corlatti, “proseguirà con fototrappolaggi, analisi genetiche e
operazioni di cattura e radiocollaraggio, per studiare l’evoluzione delle dinamiche della specie in questo territorio”
Franco Claretti, Direttore del settore lombardo del Parco, commenta: “Questi aggiornamenti confermano
l’efficacia maturata dallo staff del Parco in termini di monitoraggio, che ci permette di fornire informazioni
tempestive e aggiornate alla comunità” La presenza del lupo, infatti, oltre ad avere importanti implicazioni
ecologiche, comporta anche ricadute sulla comunità che richiedono una gestione informata e partecipata. “Per
questo” aggiunge Claretti, “il Parco si impegna in una comunicazione tempestiva e diffusa, e rende disponibili sui
propri canali social aggiornamenti periodici sul tema grandi carnivori e si rende disponibile per serate informative
con i nostri esperti, per favorire una coesistenza equilibrata tra uomo e natura”.
Il Direttore Franco Claretti
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