COMUNE UNICO PER L’ALTA VALTELLINA? UNA SERIA POSSIBILITÀ
Il comune di Valdidentro sta puntando con determinazione sull’ipotesi del Comune Unico in Alta Valle: l’assessore Adriano Martinelli e il sindaco Ezio Trabucchi si sono fatti promotori di un incontro aperto a tutti sabato 22 ottobre 2016 presso il Polifunzionale Rasin, per delineare meglio la possibile realizzazione di un’unica struttura politico-amministrativa per il nostro Mandamento.
L’idea di un Comune Unico che possa avere verso l’esterno una forza attrattiva e un peso istituzionale decisamente maggiori, soprattutto su alcune questioni tuttora aperte e irrisolte (vedi frana del Ruinon), ha calamitato l’interesse e l’attenzione delle centinaia di persone presenti alla serata. Accanto ai “padroni di casa” hanno preso posto i sindaci degli altri due comuni coinvolti nell’eventuale progetto (assente – ovviamente – il comune di Valdisotto, attualmente senza sindaco e commissariato), l’avvocato Gloria Urbani, il presidente della Comunità Montana Alta Valtellina Raffaele Cola, il mediatore della serata Fausto Molinari e il sindaco di Livigno quale ente naturalmente interessato per motivi di “vicinanza”.
La valutazione dei rappresentanti comunali si è espressa su posizioni nettamente favorevoli a questo disegno, anche se con i dovuti distinguo: se il sindaco di Valfurva Angelo Cacciotto ha aderito “senza se e senza ma”, il sindaco di Bormio Roberto Volpato, pur riconoscendone i vantaggi e le opportunità, non ha nascosto le molte difficoltà che potrebbero nascere lungo il percorso e delle quali bisognerà valutare attentamente la portata (non ultima una possibile perdita di identità territoriale da parte dei cittadini degli attuali comuni). Il presidente della Comunità Montana Alta Valtellina – forte dell’esperienza sovracomunale che l’Ente comunitario già oggi può offrire – ha garantito tutto il suo sostegno all’iniziativa e rimarcato gli ambiti di intervento in cui la Comunità Montana si trova ad operare su tutto il territorio dell’Alta Valle, con evidenti ricadute positive per ogni comune. Le problematiche da affrontare negli anni a venire – alcune delle quali di vitale importanza per la nostra realtà locale – potranno recare maggiori vantaggi se sostenute da organismi rappresentativi di un territorio sovradimensionato: la difesa idrogeologica del suolo, il potenziamento a livello comprensoriale degli impianti di risalita, il rinnovo delle concessioni legate alle grandi derivazioni idroelettriche, la tutela delle acque e il rispetto del dmv (deflusso minimo vitale), il miglioramento delle vie di comunicazione e della viabilità, la questione fondamentale della sanità di montagna. Tutte questioni che avranno un forte impatto sulla vita e il benessere dei nostri cittadini e che dovranno perciò essere trattate con la massima attenzione.
Anche il sindaco di Valdidentro Ezio Trabucchi ha sottolineato con forza il concetto di benessere come elemento prioritario del nostro “essere comunità”, che diventa ancora più fondamentale rispetto al concetto di “identità territoriale”: «se ci sono le condizioni e i presupposti (stato di benessere) allora gli abitanti potranno essere protagonisti della loro identità territoriale». In questo senso il Comune Unico potrà dare più vantaggi che svantaggi: sarà l’espressione di una omogeneità d’intenti e di azioni che rappresenta il nostro territorio, senza per questo ridurne le espressioni identitarie anzi, preservandole con maggiore efficacia. Oltre, naturalmente, a tutti i benefici di natura politico-amministrativa che potrebbero derivare da tale scelta (maggiore peso istituzionale verso l’esterno, condivisione di oneri e servizi, armonizzazione di uffici, razionalizzazione delle spese, parificazione del trattamento fiscale e delle procedure fra tutti i cittadini…). Proprio sulla condivisione di oneri e servizi ha preso la parola l’avvocato Luca Pedrana auspicando che tale progetto, condivisibile e apprezzabile, possa essere d’aiuto per risolvere le annose criticità riguardanti alcune strutture di evidente interesse comprensoriale quali le Terme di Bormio e la nuova casa di riposo. Per il momento si rimane in attesa, affinché qualcosa prenda forma: come ha rimarcato in chiusura il sindaco Trabucchi, si tratta di un percorso (il cui iter legislativo è stato illustrato dall’avvocato Urbani) che dovrà essere avviato e intrapreso in primis dagli amministratori locali, con fermezza e risolutezza, prima che gli stessi si trovino costretti a doverlo obbligatoriamente realizzare per un adempimento di legge imposto dall’alto.
Anna
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