EUGENIO MARTINELLI, STORICO FONDISTA CHE FU ANCHE ALLE OLIMPIADI DI SQUAW VALLEY
Eugenio Martinelli non è più fra noi.
Eugenio Martinelli non è più fra noi.
Tommaso Sala incarna perfettamente il valore educativo e pedagogico che la famiglia può avere sul percorso di crescita dei propri figli.
Si è portati sovente a guardare ai grandi dirigenti come a persone irraggiungibili e lontane dal mondo reale; per qualcuno potrà essere anche così, di sicuro questa descrizione non calza per niente nei confronti di Marco Riva, presidente del CONI Lombardia.
Gli adulti hanno spesso la tendenza a guardare al mondo giovanile con un misto di speranza e sconforto, quasi che la barriera generazionale impedisse la reciproca collaborazione e comprensione. In realtà, se si guarda bene, si trovano ancora molti esempi di giovani positivi e propositivi, che provano a mettersi in gioco nelle loro realtà per dare un segno di disponibilità, di presenza e anche di attaccamento alle tradizioni.
Quello che ha fatto Yuri Confortola nella recente tappa di Coppa del Mondo in Giappone è qualcosa di assolutamente coraggioso e – a dirla tutta – di eccezionale. Nella finale dei 1500 mt di Nagoya, valida come qualificazione per le Olimpiadi di Pechino 2022, Yuri ha lasciato tutti di stucco con una partenza al fulmicotone e una tattica di gara precisa che ha dato i suoi frutti.
Pare incredibile, ma all’inizio degli anni 80 la partecipazione femminile alle gare sportive di grande sforzo era ancora ben lontana dai numeri di oggi, in particolare per le discipline quali corsa in montagna e Scialpinismo. Ancora nel 1983, infatti, un cronista sportivo sottolineava “la rimarchevole partecipazione di ben 17 atlete nella categoria femminile, a testimonianza di un cambiamento notevole di mentalità sportiva“.
La storia del ciclista Alessio Martinelli di Valdidentro nasce sulle orme di un papà e di un nonno grandi amanti delle due ruote e, pur non avendoli visti mai in azione (Alessio è del 2001), ne ha sicuramente ereditato la passione, come già accaduto al fratello maggiore Nicola.
Giacomo Baumgarten è un signore distinto, dall’aria quasi sommessa, che quando lo incontri sembra sempre sul punto di scusarsi per il disturbo che ti arreca. Eppure, come la proverbiale acqua cheta, cela una capacità innata di saper incidere efficacemente nelle realtà in cui opera e non a caso è stato coinvolto, con diverse cariche, sia in politica, sia in varie associazioni locali (Lions Club e Sci Club, con la moglie Paola in Croce Rossa), dove si è sempre distinto per lo sguardo aperto e costruttivo sul mondo giovanile.
Se c’è una figura che si associa immediatamente allo SCAV, è quella di Ivo Rocca, decano del fondo in Alta Valle che ha attraversato tutta la storia dello Sci Club Alta Valtellina e non solo! Personaggio poliedrico, si è lanciato in ogni avventura con entusiasmo e passione, sempre col sostegno fondamentale della sua famiglia. Ancora oggi è un riferimento per tutto il mondo sportivo per la vitalità che trasmette. Classe 1925, fu protagonista in molte attività, dalla Filodrammatica al coro, dal calcio al fondo, senza trascurare corsi antivalanghe e, naturalmente, il lavoro presso AEM.