Personaggi e interviste

L'irresistibile ascesa di Simone

Le vie della pallavolo sono infinite e a volte passano anche attraverso lo studio! Infatti, se l’inizio dell’università segna solitamente per un pallavolista valtellinese la fine della sua carriera, nel caso di Simone Magatelli possiamo tranquillamente fare un’eccezione. In forza sin da piccolo nell’US Bormiese maschile, sebbene a fasi alterne, è entrato nella Gonzaga Milano all’inizio degli studi universitari e da lì ha iniziato l’ascesa dalla 1^ divisione sino alla serie B.

Pedalo... e sto in pace con il mondo

Le passioni nascono spesso in modo del tutto inaspettato e improvviso: così è successo per Salvatore Minnicino con la bicicletta. Siciliano doc di Nissoria (EN), catapultato tra i monti e i nevai dell’Alta Valle per motivi di lavoro (è prof. di sala all’istituto alberghiero di Bormio), si è ritrovato per caso in sella a una bicicletta e non ha più smesso di pedalare, tanto che oggi, non contento di aver già scalato in lungo e in largo i nostri passi, si lancia in avventure sui pedali molto più impegnative.

MAX ANTONIOLI: 20 ANNI SUI CAMPI DI PALLAVOLO

Una carriera ordinaria non necessariamente significa “piatta” o “banale”, tutt’altro! Esistono storie alle quali non daresti alcun credito, ma che invece nascondono episodi di raro idealismo e di verace attaccamento a qualcosa, il che al giorno d’oggi – dominato dall’usa-e-getta – le rende ancora più intriganti.

Questo è il racconto di un capitano, potremmo chiamarlo una “bandiera”, anche se lui si schermisce come fosse un semplice fazzoletto.

Il calcio visto dall’arbitro

Il mondo dell’arbitraggio, per i profani, è molto semplicistico e chiaro: da una parte ci stanno le squadre in campo, dall’altra ci sta il direttore di gara. Anch’io la pensavo così sino a poco tempo fa, poi ho fatto quattro chiacchiere con un “Signor Arbitro”, uno che è arrivato piuttosto in alto, e ho scoperto che non è proprio così e che il settore arbitrale è estremamente variegato e complesso.

Simone morde la Grande Mela

La prima cosa che Simone mi mostra orgoglioso non è la medaglia ricevuta per la Maratona di New York, bensì la cover del telefono con stampata l’icona femminile di tutti i tempi: Marylin Monroe! Perché Simone è un maschietto e sa apprezzare anche lui le bellezze della vita; non a caso mi confessa di aver appena acquistato una giacca, per mettermi elegante quando arrivano le amiche della mamma!