LE RIFLESSIONI SUL MONDO DELLO SPORT DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL CONI LOMBARDO MARCO RIVA, OSPITE A BORMIO
Si è portati sovente a guardare ai grandi dirigenti come a persone irraggiungibili e lontane dal mondo reale; per qualcuno potrà essere anche così, di sicuro questa descrizione non calza per niente nei confronti di Marco Riva, presidente del CONI Lombardia. Il giovane comasco, eletto da quasi un anno al vertice del Comitato lombardo, è una di quelle persone che faticheresti a definire “capoccia”, talmente è affabile, cordiale e aperto all’incontro con gli altri; non è un caso che in questi 11 mesi di presidenza abbia percorso 50mila chilometri su e giù per tutta la Lombardia (e anche oltre). Lo incontriamo al bar Pentagono di Bormio prima del galà di premiazione degli atleti olimpici rientrati da Pechino 2022 e l'occasione è buona per discutere a ruota libera sul mondo dello sport.
Parliamo proprio di Olimpiadi. Si sono appena concluse quelle invernali e già guardiamo al 2026. Come si prepara il CONI a questo appuntamento e qual è l’apporto che il CONI Lombardia vuole e può portare a questa manifestazione?
La sfida del CONI Lombardia vuol essere quella di mettere a sistema le eccellenze della regione, che già esistono e vanno solo valorizzate. Vogliamo, però, ricordare che lo sport non è solo legato alla parte prettamente agonistica, ma anche a un sistema di valori che dovrebbero trovare la loro massima espressione proprio nell’esperienza olimpica. La promozione dei valori sportivi, dunque, dev’essere una delle nostre missioni, insieme al sostegno alla pratica sportiva.
La Lombardia ha portato in dote quasi la metà delle medaglie nelle olimpiadi (7 su 17, 8 se si considera anche la Brignone) invernali e ben 19 su 39 a quelle estive. Un bottino di cui andare fieri, che – mi permetto di dire – si costruisce giorno per giorno a partire dalle piccole palestre di paese.
Sono d’accordo, infatti il nostro impegno è forte per essere presenti il più possibile sul territorio. Siamo orgogliosi delle medaglie conquistate dai nostri atleti, che rispecchiano il ruolo di guida della regione come numero di tesserati e di associazioni sportive, ma questi risultati non sono casuali: non ci dimentichiamo che alla base di tutto c’è un grandissimo lavoro fatto da dirigenti e sportivi che operano con competenza e passione sino alla più piccola realtà locale. Senza di loro non avremmo avuto questi risultati e come CONI vogliamo supportare al meglio le attività che vengono fatte sul territorio.
I nostri lettori sono grandi sportivi, e tu? Ci sono discipline che hai praticato in gioventù e in cui hai magari anche gareggiato?
Io nasco come calciatore, giocavo nella squadra del mio paese, dove ancora oggi abitano i miei. Poi mi sono applicato in tante altre discipline e ho avuto modo di conoscere dall’interno molte situazioni sportive... in realtà mi manca ancora l’esperienza del curling... ma a questo si può rimediare: magari mi organizzate un incontro qui sul campo di Bormio!
La politica, anche quella delle federazioni sportive, viene spesso interpretata in modo qualunquistico come un mondo corrotto, poco incline a sostenere gli atleti e poco addentro alla loro quotidianità. In realtà, sono due ruote dello stesso carro, entrambi necessari per raggiungere risultati. Come fare in modo che il rapporto tra questi due vertici funzioni?
L’unico modo è essere aperti al dialogo e lavorare tutti con l’obiettivo di valorizzare lo sport e i suoi valori. Noi abbiamo rapporti molto stretti con tutte le federazioni e con tutti i tecnici, da parte nostra c’è una forte predisposizione all’ascolto, anche perché non seguiamo solo la parte agonistica, ma anche quella impiantistica e promozionale. Sono certo, però, che alla base di tutto ci siano persone che lavorano con competenza e passione, lo posso percepire ovunque nel corso dei miei viaggi sul territorio. I risultati colti, aldilà dei singoli campioni, sono frutto di un lavoro ben coordinato che parte proprio dalla base e arriva fino all'eccellenza. Poi, ovviamente, tutto può essere perfezionato e ciascuno di noi darà il suo massimo impegno per farlo. In ogni ambito, anche nelle competizioni individuali, è bene che il risultato dei singoli vada a beneficio del sistema; questi 2 anni di emergenza dovrebbero avercelo insegnato.
Riflettevo su quanto lo sport sia diventato oggi un elemento fondamentale nella nostra società, non solo come fonte di benessere, ma anche come elemento propulsivo per le ricadute che ha in tutti gli ambiti di un territorio, e direi che qui in Alta Valle, dove la pratica sportiva è molto radicata, questo è ancor più evidente...
Lo sport è sicuramente molto di più che attività fisica e benessere. Lo sport è turismo, salute ed è un driver economico importantissimo anche dal punto di vista infrastrutturale, pensiamo a quello che si può realizzare in previsione di un grande evento sportivo. Lo sport, si può dire, è fusione di valori. Non è un caso che al motto olimpico originale “Più veloce, più in alto, più forte” sia stata aggiunta un’ulteriore parola che è “insieme”. Perché solo superando gli individualismi si potranno portare avanti progetti comuni, il valore dei 5 cerchi sta proprio nel saper cogliere questa sfida, guardare oltre a se stessi. Voi in Alta Valle avete già un background eccezionale in fatto di eventi sportivi e delle attrezzature eccellenti. Sta a voi fare in modo che tutto questo diventi parte di un sistema comune.
il Bormiese ha una tradizione consolidata di grandi eventi sportivi anche in settori che non erano propriamente “trainanti”. Pensiamo alla pallavolo, che rispetto allo sci o alla bicicletta non ha mai avuto lo stesso “appeal” e non vanta grossi campioni locali. Eppure, uno dei primi grandi eventi furono proprio gli Europei del 1987, senza contare che ultimamente ci sono state ben 4 finali nazionali giovanili: la promozione sportiva passa anche attraverso questi grandi eventi oppure sono solo qualcosa che nasce e muore lì?
È assolutamente fondamentale dare continuità ai grandi eventi anzi, è uno degli ingredienti per riuscire a costruire un vero e proprio ecosistema sportivo di cui tutti potranno beneficiare, non solo i fruitori esterni (ospiti e turisti), ma anche voi stessi. Voi come US Bormiese costituite già un esempio di best practice perché le vostre capacità sono riconosciute ben al di fuori del territorio valtellinese. Sta poi agli amministratori dare la loro disponibilità affinché queste competenze possano essere mantenute e sviluppate. L’esperienza che avete accumulato e che mettete a disposizione è anch’essa un’eccellenza da valorizzare, perché in grado di generare attrattività e interesse da parte di una consistente fetta di mercato.
È possibile ancora guardare lo sport con gli occhi di un bambino, al giorno d’oggi?
Sì, lo sport deve essere sempre visto con stupore e con gioia perché sa unire e costituisce un linguaggio universale. Questa visione va mantenuta a maggior ragione oggi, per quanto di brutto stiamo ancora vivendo, e da questo punto di vista la carta olimpica ha fissato fra i suoi obiettivi proprio quello di impegnarsi per costruire una visione migliore del mondo, attraverso lo sport e i suoi valori.
A breve si terrà a Bormio il Trofeo dei Territori, manifestazione pallavolistica di livello regionale
Farò il possibile per essere presente. È importante far sentire ai giovani che gli enti e le istituzioni da noi rappresentate siano loro vicini, in fin dei conti siamo qui a lavorare anche per loro e per costruire insieme a loro un mondo migliore, anche grazie allo sport.
Anna
TROFEO DEI TERRITORI 2022 L’importante manifestazione giovanile di pallavolo, che era già in programma per la fine di maggio di 2 anni fa, è stata confermata a Bormio per i giorni 23 e 24 aprile 2022 e l’US Bormiese si prepara ad ospitarlo in stretta collaborazione con il Comitato territoriale di Sondrio. Si tratta di un evento di alto livello riservato alle atlete under 14 ed agli atleti maschi under 15, in cui si sfideranno sotto rete le rappresentative maschili e femminili dei 9 Comitati territoriali lombardi di Bergamo, Brescia, Como, Cremona/Lodi, Mantova, Milano/Monza/Lecco, Pavia, Sondrio e Varese, cercando di strappare lo scettro al Comitato di Milano/Monza/Lecco che si aggiudicò entrambi i titoli dell’ultima edizione. |
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