MIGRAZIONE, LAVORO E DIGNITÀ: IL PROGETTO SENEGAL PRENDE FORMA
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Dopo quasi due anni di piccoli passi, di studio, di incontri e di lavoro sul campo, iniziano ad arrivare i primi
risultati concreti. Un’idea nata dalla volontà di Anolf Sondrio, Cisl Sondrio, FNP e IAL Lombardia si è
trasformata in un progetto strutturato che oggi sta mettendo in collegamento diretto le esigenze di chi sogna
un futuro migliore e di chi, in Italia, fatica a trovare lavoratori.
La migrazione non si ferma, l’Italia invecchia, le imprese cercano manodopera. Tre dati di fatto che hanno
tracciato la strada per la costruzione di un percorso di ingresso regolare e sicuro in Italia. Progetto Senegal
nasce proprio con questa visione: unire le necessità di chi parte con quelle di chi accoglie, nel rispetto della
normativa, dei diritti e della dignità delle persone.
Un modello che funziona
Partendo da risorse proprie, i promotori hanno finanziato con l’appoggio di alcune aziende un primo ciclo
formativo rivolto a 22 persone in Senegal, offrendo corsi di lingua italiana e laboratori sulle normative e sui
canali di ingresso regolari. Un passaggio fondamentale per informare, formare e costruire un percorso solido
che vada oltre il semplice ingresso in Italia: il progetto si sviluppa lungo un’intera filiera di legalità, dalla
formazione all’inserimento lavorativo in contesti dignitosi e rispettosi dei diritti dei lavoratori, fino
all’integrazione sociale perché chi migra ha un progetto di vita, non solo di lavoro.
Un viaggio per costruire il futuro
Con una serie di ingressi regolari già avviati e aziende già impegnate nelle assunzioni, il progetto sta
dimostrando di poter diventare un modello replicabile. Per questo i promotori hanno scelto di ampliare il
coinvolgimento ad alcuni “portatori d’interesse” chiave del territorio per conoscere direttamente la realtà
senegalese. Provincia di Sondrio, Camera di Commercio, Confartigianato Imprese Sondrio (Unione
Artigiani) e Cisl Lombardia hanno partecipato a un viaggio di scambio e approfondimento in Senegal,
un’intensa agenda di incontri istituzionali che ha permesso di avviare interlocuzioni strategiche con i
rappresentanti di diversi Ministeri senegalesi: Ministero dell'Agricoltura, Ministero della Formazione
Professionale, Ministero del Lavoro, oltre alla Camera di Commercio e all’Agenzia Italiana per la
Cooperazione allo Sviluppo. Un dialogo che porterà ulteriore valore e qualità all’iniziativa progettuale,
creando nuove opportunità di collaborazione tra i due Paesi.
Un momento particolarmente significativo del viaggio è stato l’inaugurazione dell’aula di formazione
"Fatou Samb", finanziata con le risorse dei promotori del progetto. Un’aula che porta il nome di una giovane
diciottenne senegalese morta in un naufragio al largo delle coste del Senegal. Un simbolo e un monito, per
ricordarci che esistono strade alternative al mare, che informare e offrire opportunità concrete può significare,
per molti, la possibilità di rivedere le proprie scelte e di costruire un futuro sicuro e dignitoso.
Il progetto Senegal è una visione che parla a futuri migranti, aziende, istituzioni, comunità locali e società
civile di entrambi i Paesi. È un ponte tra bisogni e opportunità, tra persone e territori. E oggi, con i primi
risultati concreti, l’invito è chiaro: unirsi, collaborare, rafforzare e ampliare questa rete affinché sempre
più persone possano partire con dignità e arrivare con prospettive reali.
IAL Lombardia sottolinea come un elemento centrale del progetto è il coinvolgimento delle aziende, che
non sono solo destinatarie finali dei lavoratori formati, ma parte attiva nella progettazione di percorsi di
inserimento strutturati e sostenibili. "Le aziende che si sono affacciate al progetto si sono lasciate
contaminare da una proposta innovativa mostrando una visione lungimirante, capace di superare le difficoltà
di reperimento di personale in un’ottica nuova, di garanzia di una filiera trasparente e rispettosa dei diritti. Il
progetto Senegal dimostra che una programmazione congiunta tra imprese e attori della formazione può
rappresentare una soluzione efficace al mismatch con benefici concreti per tutti gli attori coinvolti. Nelle
proposte formative si avrà una particolare attenzione a valorizzare anche le competenze già presenti in loco,
così da promuovere anche una proficua ricaduta territoriale."
“Il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio Gionni Gritti sottolinea che il tema del Lavoro è già
oggi e lo sarà a breve una delle principali criticità per tutte le imprese. La carenza di personale assumerà un
ruolo chiave sul piano della competitività delle imprese. Nessuno può illudersi che sia possibile affrontare e
risolvere questo tema senza un’azione sistemica di tutti gli attori in campo e rimanendo dentro i confini
europei. Per questo i progetti come quelli sviluppati in Senegal possono rappresentare degli esempi e delle
buone prassi”.
Andrea Lorenzini, vice presidente della Camera di commercio di Sondrio, che ha partecipato alla
missione, commenta: "Dobbiamo trovare soluzioni adeguate rispetto ad un problema del tutto nuovo: c’è il
lavoro ma manca la forza lavoro. Un problema determinato essenzialmente dall'andamento demografico,
accentuato da una carenza conoscitiva da parte delle famiglie rispetto alle esigenze delle imprese, senza
dimenticare la concorrenza della vicina Svizzera. Il progetto Senegal rappresenta un ottimo esempio, da
realizzare con la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo delle imprese"
Davide Menegola - Presidente Provincia di Sondrio
"Il Progetto Senegal rappresenta un modello concreto di collaborazione tra Paesi, territori e comunità,
capace di coniugare le esigenze delle imprese locali con le aspirazioni di chi, legittimamente, cerca un futuro
migliore. Come Provincia di Sondrio, abbiamo accolto con convinzione questa iniziativa, che promuove
ingressi regolari e dignitosi, valorizzando formazione, lavoro e integrazione.
L’inaugurazione dell’aula di formazione "Fatou Samb" è un simbolo importante che dimostra che esistono
alternative sicure alla migrazione irregolare. Continueremo a sostenere progetti come questo, che
costruiscono ponti tra Paesi e persone, creando opportunità reali per tutti.
Il nostro auspicio è che il progetto Senegal, che sta via via prendendo forma, diventi non solo un modello
replicabile, ma anche un faro di speranza per le future generazioni. Insieme, possiamo costruire un futuro in
cui migrazione e sviluppo siano due facce della stessa medaglia".
Davide Fumagalli, Segretario Generale Cisl Sondrio
“Avere a cuore la propria gente nel contesto storico attuale significa rispondere a bisogni locali in chiave
globale con azioni che costituiscono opportunità di crescita culturale sociale ed economica per entrambe le
sponde del mondo: i paesi in via di sviluppo e quelli ad economia avanzata.
Alle posizioni ideologiche che non risolvono ma anzi complicano, occorre optare su un pragmatismo
solidale che lega etica ed opportunità improntate su relazioni tra pari che mettano al centro la dignità delle
persone attraverso la formazione ed il lavoro.
Il progetto Senegal, nel suo piccolo, dimostra che tutto ciò è possibile e, auspicabilmente vorrebbe anche
essere fonte d’ispirazione per una politica migratoria non più esclusivamente difensiva che negli anni ha
portato l’Europa a subire il fenomeno ma a gestirlo da protagonista in un’ottica “win-win” a beneficio di
tutte le parti coinvolte”.
Cheikh Mbake Lo - Presidente Anolf Sondrio
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