FESTIVAL DELLE PIANTE OFFICINALI: TRADIZIONI, CULTURA E AMBIENTE GUIDANO LA SCOPERTA DEL TERRITORIO
La due giorni dedicata alle piante, alla cultura e alla gente della Valmalenco è andata in scena lo scorso fine settimana a Caspoggio e Spriana: con il Festival delle piante officinali, organizzato nell'ambito del progetto Interreg B-Ice & Heritage, la valle ha lanciato un chiaro segnale per il futuro. Il richiamo alle tradizioni, la valorizzazione dei saperi, le storie degli abitanti rivelano una nuova attenzione nei confronti del passato che diventa un impegno per il futuro. ≪Per Caspoggio è un progetto particolare - ha detto il sindaco Danilo Bruseghini durante la presentazione che si è tenuta nella Sala consiliare -, in quanto veniamo da esperienze totalmente diverse: spostiamo l'attenzione dallo sci all'ambiente, dall'inverno all'estate, valorizzando le nostre tradizioni così come ci vengono trasmesse dai nostri anziani. Poniamo l'attenzione su ciò che siamo e ripartiamo dalle nostre origini per un turismo culturale nuovo, con elementi di qualità, che vede il coinvolgimento dei residenti≫.
Storie e conoscenze che rivivono nei due orti progettati dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell'Università degli Studi di Milano, quello in altura di Sant'Antonio e quello didattico presso il Centro Zenith, che materializzano i saperi tramandati di generazione in generazione sulle specie vegetali più conosciute e utilizzate a fini terapeutici, alimentari e cosmetici. Piantine messe a dimora lungo un percorso dei sensi che diventa attrazione turistica. È il cambiamento climatico, che la calura di queste giornate ha reso ancora più evidente, a spingere verso un'alternativa turistica alla neve, come ha evidenziato la project manager di B-Ice Concetta Pugliese: un progetto della comunità locale e ad essa affidato, affinché lo curi e lo faccia crescere, come se fosse una pianta. Le 400 interviste realizzate, oltre ad aver consentito di catalogare informazioni, hanno rivelato la volontà dei residenti della Valmalenco di essere protagonisti del cambiamento. La professoressa Gelsomina Fico, che ha diretto l'indagine etnobotanica, durata tre anni, ha parlato del Festival come di un evento di restituzione: ≪Vogliamo far tornare a voi - ha detto rivolgendosi ai presenti - ciò che ci è stato donato. Tutto quello che abbiamo appreso ha rilevante importanza nell’ambito della conservazione non solo vegetale, ma anche culturale ed ha permesso un avanzamento nella ricerca scientifica≫. Ora l'obiettivo è dare continuità: impegnarsi affinché l'orto didattico in via di realizzazione e l'orto botanico d'altura, che sarà inaugurato nei prossimi mesi, abbiano un futuro e che, possibilmente, siano proprio gli abitanti ad occuparsene. La restituzione promessa dalla professoressa Fico è avvenuta per il tramite di un evento caratterizzato da proposte di diversa natura che hanno coinvolto i residenti e attirato i turisti: presentazioni, mercatini, passeggiate, proiezioni hanno consentito al progetto di tornare da dove era partito, al dialogo con le persone.
È avvenuto a Caspoggio tra sabato e domenica e anche a Spriana, domenica mattina, con la presentazione per tappe del lavoro svolto in Valmalenco. Divulgazione e momenti di convivialità: laboratori per piccoli ricercatori e conversazioni sull'indagine etnobotanica in campo e in laboratorio, per valorizzare le antiche tradizioni attraverso l'innovazione della scienza. Ancora, l'aperitivo serale in piazza a Caspoggio, quello tra scienza e affetti a Spriana, presso il polifunzionale, allestito per l'occasione con le piante officinali, gli antichi attrezzi, i libri e i ferri del mestiere dei ricercatori. Il sindaco di Spriana Ivo Del Maffeo, nel dare il benvenuto alle tante persone presenti, ha evidenziato il valore della tradizione che un progetto come B-Ice ha saputo interpretare al meglio e tradurre in azioni concrete. Un senso di comunità che un piccolo borgo come Spriana trasmette a chi lo visita, invitando ad approfondire la conoscenza, a scoprire sentieri e paesaggi e insieme storia e tradizioni. Una vocazione all'accoglienza che attraverso questo progetto si rinnova e si rivitalizza per scoprire nuovi linguaggi e strumenti per la valorizzazione del territorio.
Il Festival delle piante officinali è stato organizzato nell'ambito nel progetto Interreg B-Ice & Heritage "Bernina Terra Glacialis. Studio e valorizzazione di un patrimonio naturale e culturale di particolare pregio in una regione alpina aperta, con approcci innovativi rivolti al futuro", Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020. L'evento è stato diretto da Gelsomina Fico e Concetta Pugliese e realizzato dal gruppo di ricerca costituito da Claudia Giuliani, Martina Bottoni, Fabrizia Milani, Paola Sira Colombo e Lorenzo Colombo.
Emanuela Zecca
Ufficio Stampa Progetto Interreg "B-Ice & Heritage"
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