SUL FILO DELLA PASSIONE
È piacevole scoprire che – tra le pieghe di un territorio – si nascondono piccole nicchie di attività che riescono a farsi apprezzare largamente anche senza fare troppo rumore. Se ne possono trovare in ogni realtà, basta saperle “scovare” e quella che vogliamo raccontare oggi è la storia dell’associazione “Bormio Ricama”, che con le sue iniziative ha riportato in auge un apprezzabile mestiere svecchiandolo di tutti gli stereotipi legati al ricamo femminile. Da quasi un ventennio l’associazione raduna un gruppo di appassionate che si dedicano al ricamo e lo propongono all’esterno in molteplici forme: partecipando a concorsi ed esposizioni in tutta Italia, stringendo collaborazioni con altre realtà del territorio, organizzando dei corsi estivi, entrando nelle scuole elementari con diversi progetti (“Impara l’arte” oppure “Le giornate senza zaino”), proponendo dei laboratori per bambini, affiancandosi alle manifestazioni locali… Intorno a questo gruppo ruotano una miriade di progetti che coinvolgono tutti, dagli adulti ai bambini, dagli amministratori ai commercianti. E non è raro che le loro idee, trasformate in ricamo, vengano pubblicate sulla rivista Rakam, che è un po’ la Bibbia per gli addetti del mestiere.
L’attuale Presidente Amalia Martinelli ci parla di questa piccola associazione e dalle sue parole si intuisce subito la vera forza di Bormio Ricama: un gruppo coeso e paritario di donne che nel ricamo trovano un motivo di soddisfazione e soprattutto di socializzazione. Ci piace l’idea di un’attività fatta per aggregare le persone, all’interno della quale ognuno sia libero di muoversi e di agire. Non abbiamo obblighi tra di noi, tutto è mosso dalla nostra passione ed è bello vedere che anche noi – nel nostro piccolo – contribuiamo a fare qualcosa per il nostro territorio. Ad esempio, stiamo ricamando lo stendardo del comune di Bormio, un lavoro non semplice sia per la complessità del manufatto sia per la ricerca dei filati giusti. Abbiamo anche ricamato il copri-ambone della chiesa del S. Crocifisso di Combo.
Le serate del martedì sono aperte a chiunque e per molte di loro sono diventate un appuntamento irrinunciabile nella routine quotidiana, un’oasi di serenità in cui ritrovarsi ed esprimersi. Perché il ricamo, nell’ottica dell’associazione, diventa un potente mezzo espressivo ed ognuna può sperimentare il proprio gusto del bello e il proprio estro creativo. La cosa più interessante dei loro lavori è la strettissima attinenza con la storia locale; così, ad esempio, le ricamatrici riproducono i campanili dell’Alta Valle, i fiori delle nostre montagne, il piccolo frammento artistico di un affresco, di un portale, di una chiesa. Anche la scelta del lino come materiale da ricamo non è casuale, perché il lino era anticamente coltivato nelle nostre zone. Cerchiamo di impostare i nostri lavori in un’ottica di insieme, collegandoli a quello che il nostro territorio può offrire. Ma ognuna di noi riesce a trasformare il proprio ricamo in qualcosa di unico, come solo un artigiano sa fare. La personalizzazione è il valore aggiunto dei nostri ricami, afferma Manuela Gasperi, una delle fondatrici dell’associazione.
Le ricamatrici dell’associazione sono tutte volontarie, ma la passione che le muove è tale che si mettono in viaggio per l’Italia per partecipare a convegni, mostre e corsi sulla tecnica del ricamo. Una volta all’anno, inoltre, reclutano una maestra professionale affinché venga a Bormio a tenere un corso di perfezionamento diretto alle associate. Senza tralasciare le serate in amicizia davanti a una pizza, che diventano anche queste occasione per scambiarsi dei lavoretti.
Ogni martedì alle ore 21.00 Bormio Ricama apre le porte del suo mondo (scuole elementari di Bormio)
Potete trovare tutte le informazioni sulle loro attività alla pagina Facebook di Bormio Ricama
Anna
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