BORMIO ED ALPE D’HUEZ: L’AMICIZIA SI RINSALDA NEL NOME DELLE GRANDI MONTAGNE
ALPE D’HUEZ – Il 100° Tour de France ha vissuto una delle sue giornate più importanti giovedì 18 luglio 2013 dull’Alpe d’Huez. C’era anche Bormio.
Una delegazione di Bormio, su invito del sindaco e della presidente del comitato gemellaggio dell’Alpe d’Huez ha effettuato una speciale trasferta per assistere – tra l’altro – alla spettacolare tappa del Tour de France di giovedì 18 luglio 2013.
La delegazione, guidata dal sindaco Beppe Occhi, era composta tra l’altro anche dal vicesindaco Luca Pedrana, dall’assessore Roberto Spechenhauser e dal consigliere Giuseppe Rainolter, dal presidente del settore ciclismo dell’Unione Sportiva Bormiese Mario Zangrando e dal direttore dell’Unione Sportiva Bormiese Andrea Maiolani, dal responsabile del comitato di gemellaggio Arrigo Canclini, dal responsabile per la Valtellina degli arrivi del Giro d’Italia Gigi Negri.
Gli amici francesi hanno accolto con estrema cortesia, con gentilezza e disponibilità i partecipanti, facendoli partecipi di un programma estremamente variegato. Abbiamo visitato l’esposizione delle tappe mitiche del Tour de France all’Alpe d’Huez e del Giro d’Italia a Bormio, allestita presso la biblioteca comunale.
Mercoledì 17 luglio presso il centro servizi della località si è svolto il ricevimento ufficiale con lo scambio di saluti, alla presenza del sindaco Jean Yves Noyrey, di alcuni assessori e rappresentanti delle associazioni locali, oltre che dei componenti il comitato di gemellaggio, guidato dall’effervescente presidentessa Marie Thérèse Cleau. E’ stata occasione per ribadire quanto era stato sancito nell’atto ufficiale di gemellaggio, tra i due comuni uniti da vari aspetti ed in particolare dal fatto che sono tutte e due località turistiche di montagna, dall’offerta di infrastrutture per la pratica dello sci durante la stagione invernale e soprattutto dal ciclismo.
Giovedì 18 luglio è il giorno dell’arrivo del Tour de France: alcuni dei partecipanti dopo aver raggiunto la località francese percorrendo in bicicletta i quasi 500 chilometri di trasferta, hanno voluto affrontare anche la salita mito. 13 chilometri dai 700 metri di Bourg d’Oisans ai 1850 metri dell’Alpe d’Huez, con pendenza media superiore all’8%. Soprattutto una salita che da giorni era già stata invasa da una miriade di tifosi e spettatori, provenienti da differenti paesi.
Stesse immagini anche sul traguardo, dove peraltro ci avevano riservato spazi di visione privilegiati a 100 metri dall’arrivo ed in prossimità di un maxi schermo. Io ho più volte assistito alla Pierra Menta di scialpinismo: le stesse immagini, vissute sul Grand Monti di un pubblico sportivissimo e partecipante con calore all’evento, le ho rivissute all’Alpe d’Huez. Forse non erano 800.000 come ha affermato il sindaco Noyrey il giorno successivo, ma almeno 250.000 di sicuro. Uno spettacolo unico, una babele di tifosi e di semplici appassionati, che fin dalle sette di mattina si sistemano con seggiolini ai lati strada ad aspettare il passaggio veloce – che dura un sospiro – dei ciclisti. Migliaia di camper parcheggiati a lato strada (ne hanno contati sulla salita e sui pianori dell’Alpe ben 3800), bottiglie di birra e salsicce fumanti, tappi di champagne che saltano. E sopra tutto un’aria di attesa e di festa coinvolgente. La Woodstock del ciclismo, come l’ha soprannominata Mario Zangrando.
La visita si è poi protratta fino a venerdì 19: dapprima abbiamo seguito con attenzione le spiegazioni sul sito archeologico di Brandes, villaggio medievale sorto dal nulla a 1800 metri di quota nel XII secolo, a sfruttare una miniera d’argento; successivamente abbiamo raggiunto in cabinovia e funivia il punto più alto della stazione, il Pic Blanc a 3300 metri di quota. I tre giorni in terra francese si sono conclusi con il pranzo alla Maison d’Huez, gentilmente offerto dal paese di Huez, con un arrivederci a prossime occasioni di scambi sportivi, culturali, gastronomici e con i ringraziamenti al sindaco Jean Yves, a Marie Thérèse, ad Alain e a tutti i componenti del comitato di gemellaggio per la fraterna accoglienza a noi riservata.
Andrea “maio” Maiolani
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