FRAMMENTI DI STORIA. DON FELICE CANTONI: UN SANTO PER I PARROCCHIANI DELLA SPARUTA FRAZIONE DI ROGORBELLO
I preti di montagna, che calzavano scarponi grossi, portavano vesti logore e impolverate ed esercitavano il loro ministero in sperdute vallate piene di miseria, hanno segnato la storia di tanti piccoli paesi alpini. Alcune di queste eroiche figure sono diventate quasi leggendarie, basti pensare al parroco di Trepalle don Alessandro Parenti, ma sono tantissimi coloro che hanno lasciato un ricordo indelebile nelle comunità a cui erano stati assegnati.
Gisi Schena pennella il ricordo di uno di loro, che fu anche suo zio: don Francesco Cantoni. Parroco per oltre 20 anni della minuscola frazione di Rogorbello, don Felice fu uomo di grande umanità ed empatia e amò profondamente la parrocchia “sua sposa” tanto che ancora oggi viene ricordato, non senza emozione, dai suoi parrocchiani.
Dal momento del suo ingresso a Rogorbello ebbe cura di compilare un Chronicon, ossia una cronaca parrocchiale che già nel suo incipit esplicita perfettamente l’uomo semplice che doveva essere don Cantoni: “espongo subito ai miei futuri possibili lettori l’intenzione seria di non voler fare in questo luogo la mia autobiografia e di voler anche resistere alla umana ambizione di voler far comparire la propria casa e la propria cosa più bella e più grande del reale. Siamo tanto piccoli e tanto di poco conto; ricalcheremo perciò sulla carta i nostri giorni appena tanto da non scomparire ignorati dalla storia…”.
In aggiunta a questa, anche un breve diario della prigionia subita da don Felice Cantoni tra il maggio 1944 e il giugno 1945, costretto a fuggire precipitosamente da Rogorbello perché a rischio di cattura da parte dei Repubblicani, che lo avevano segnato sul loro “libro nero” riempiendo addirittura 4 pagine di denuncia!
Anna
G. SCHENA, Al zio don Felice Cantoni parroco di Rogorbello, Boll. 13/2010
http://www.cssav.it/wp-content/uploads/2017/02/Bsav-13-Schena.pdf
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