SANITÀ DI MONTAGNA, È IL MOMENTO DEI FATTI!

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SANITÀ DI MONTAGNA, È IL MOMENTO DEI FATTI!

Lun, 10/08/2020 - 21:53
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La pacifica protesta a Sondalo di migliaia di cittadini contro la politica regionale sanitaria

10 agosto 2020

La serata di mobilitazione “Giù le mani dal Morelli” di domenica 9 agosto 2020 ha – effettivamente – mobilitato una fiumana di gente nel campo sportivo di Sondalo, al cospetto di quel gigante che ancora fino a pochi mesi fa era osannato da tutti indistintamente per lo straordinario impegno profuso nell’emergenza. In via di esaurimento tale funzione anti-covid, in tanti si sono ben guardati dal riconoscergli la stessa, identica dignità di prima e senza esitazione hanno sposato indicazioni di tutt’altro tenore, che di fatto rendono il Morelli e l’intera sanità valtellinese alla mercé delle fluttuazioni di mercato. Perché è solo di questo, che si tratta: di numeri, di economie, di contabilità, di razionalizzazione… ma anche se volessimo restare solo su questo aspetto “ragionieristico”, lo sbigottimento resta: il dr Giorgio Mosconi, che ha lavorato per anni in America, dove il capitalismo è un fatto culturale insito nel dna, afferma che la sanità non dev’essere considerata semplicemente una passività, bensì un volano economico; identico concetto ribadito anche dall’autorevole intervento scritto del prof Marco Vitale (consultabile nel link in calce all’articolo) e dal cardiologo Livio Dei Cas forte della sua esperienza quarantennale in corsia: un cardiopatico che non viene curato nella fase immediata (15/20 minuti) diventerà un paziente con problemi per tutta la vita, graverà sul Servizio Sanitario Nazionale per anni e – moltiplicato per n. cardiopatici – costerà assai più che non mantenere un ospedale! Ovviamente, per ribaltare una visione di questo genere occorrono amministratori capaci e lungimiranti, in grado di saper investire nel lungo periodo con scelte coraggiose.

E a proposito di risorse economiche, bisognerebbe chiedere cosa ne sarà dei 300mila euro spesi per sistemare il 6° padiglione che ora resterà inutilizzato, come ricorda Pietro Del Simone, il quale non si esime da mezzi termini sul piano del Politecnico: dati generali e confusi, visione incompleta, audit poco approfondito e, riguardo alla scelta del 1° e del 4° padiglione anziché del 6° e del 7°, la convinzione che sia voluta per impedire il pieno ripristino delle specialità chirurgiche.

Molti gli interventi che si sono susseguiti dalla tribuna del campo sportivo: tutti i 6 sindaci dell’Alta Valle, gli esponenti e portavoce del Comitato (Giuliano Pradella, avv Ezio TrabucchiPietro Del SimoneLuigi Grassi, i medici Eugenio BenericettiLivio Dei CasGiorgio Mosconi), politici che hanno preso a cuore la situazione (Carlo BorghettiDel BarbaJonny Crosio, l’europarlamentare Pietro Fiocchi) e persino il semplice cittadino Carlo, che in rappresentanza della gente ha scandito poche brevi parole di sostegno. A onor del vero, anche il consigliere regionale Simona Pedrazzi si è presentata all’appuntamento, il che le rende sicuramente onore; peccato che una parte del suo intervento sia stato coperto dai fischi e dalle proteste di cui è stata bersagliata, probabilmente pagando dazio anche per colpe altrui. La sua presenza, se non altro, rivela la capacità di mettersi in ascolto senza sottrarsi al confronto, ammettendo di non aver compreso bene molti temi e dichiarandosi pronta ad unirsi alla battaglia se dovessero emergere elementi utili in tal senso.

Sui quali – si è capito – c’è ancora parecchia confusione.

Va detto che molti valtellinesi considerano la presa di posizione del Morelli come una difesa del singolo avamposto (e forse gli slogan non aiutano a fare chiarezza): in realtà la difesa del Morelli è la difesa dell’ultimo avamposto! E stupisce che certe prese di posizione arrivino da amministratori del territorio, che dovrebbero agire nell’interesse dell’intera popolazione valtellinese (en passant, cercate chi ha realizzato la piattaforma per l’elicottero dell’ospedale di Sondrio…).

Ha detto bene Borghetti affermando che “la Valtellina non deve essere costretta a scegliere tra due ospedali ma deve battersi per averli entrambi! Ci vuole più Sondrio e più Sondalo, non Sondrio contro Sondalo”, dando voce ai timori di tanti ossia che concentrare tutte le specialità a Sondrio è rischioso perché se anche Sondrio non dovesse risultare appetibile in futuro, la Valtellina si troverebbe sguarnita e non potrebbe nemmeno sperare nell’intervento della sanità privata: “voi siete solo 180mila abitanti, non siete abbastanza interessanti per la sanità privata”. È esattamente quanto affermato dal dirigente della DG Welfare Marco Salmoiraghi nella conferenza stampa del 24 luglio 2020, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti: se a Sondrio i medici non saranno bravi a creare rapporti fiduciari di collaborazione con altri istituti più rinomati e specializzati, nemmeno il nosocomio cittadino potrebbe risultare attrattivo a lungo andare, con conseguenze facilmente intuibili.

Forse, al di là delle scelte fatte dai vari dirigenti, quel che amareggia maggiormente è la mancanza di correttezza nello snodarsi della vicenda, in particolare per gli impegni non mantenuti e le disattese dell’ordinamento legislativo (legge Del Rio 56/2014 recepita dalla LR 23/2015).

Esemplare il voltafaccia che si è avuto dopo l’incontro dell’11 giugno 2020 a Milano (di cui al presente non ho trovato traccia nella macchina comunicativa regionale, che pure sforna continui bollettini giornalieri), quando l’assessore Gallera alla presenza del presidente Fontana, dell’assessore Massimo Sertori, del consigliere Simona Pedrazzi, dei sindaci dell’Alta Valle e degli esponenti del Comitato, prese l’impegno formale di dare immediata disposizione al DG dott. Saporito per il ripristino della situazione ante-covid, annunciando parimenti di “aver trasmesso al Ministero della Salute un piano che prevede l’individuazione di centro covid dentro l’ospedale Morelli presso il 6° e il 7° padiglione, con relativi investimenti”. Ebbene, che è successo nel frattempo?

  • A Sondalo i padiglioni covid sono diventati il 1° e il 4°, destinati ad altri degenti e in completa antitesi a quanto raccomandato dall’OMS (cioè evitare la promiscuità di malati);
  • Le alte specialità (chirurgia vascolare, toracica, neurochirurgia) sono rimaste a Sondrio;
  • Il Pronto Soccorso è stato declassato da DEA di II livello a DEA di I livello (vedasi foto allegata in calce);
  • L’unità spinale unipolare è rimasta senza quei reparti specifici, spostati a Sondrio, che ne determinavano la necessaria multidisciplinarietà e che – di fatto – vanificano l’unità stessa (l’Unità Spinale Unipolare è l’unica struttura all’interno della quale si completano tutte le fasi del percorso riabilitativo, dalla fase di acuta di emergenza alla fase di stabilizzazione e post dimissioni”).

Forse, quando si invoca da più parti il dialogo e si lanciano accuse di chiusura, bisognerebbe avere l’umiltà di riconoscere in primis gli sgarbi perpetrati che l’hanno determinata. E il rifiuto a partecipare al tavolo provinciale l’ha spiegato il sindaco di Sondalo Ilaria Peraldini: “non ci siamo presentati per due motivi. 1) perché già esistono 3 tavoli per la sanità e non ci sembrava il caso di aprirne un altro; 2) perché il punto di partenza per la discussione al tavolo provinciale era il piano del Politecnico, che noi rigettiamo”.

Anche il tanto declamato “piano dei 71 sindaci” non risponde alle esigenze della sanità provinciale perché non contempla l’intero ambito dell’ATS della Montagna e nel merito di Sondalo propone addirittura un IRCCS; ma se gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sono per legge “enti dotati di standard di eccellenza”, come si può pensare di svuotare il Morelli delle sue eccellenze e nello stesso tempo richiederne il riconoscimento a IRCCS? Una volta che le eccellenze sono perse, diventa difficile ricostruirle, senza contare le tempistiche lunghissime.

La gente è spaventata e fatica a comprendere le scelte della politica, di qualunque colore sia (“non importa chi si vota, importa il tipo di politica che si fa sul territorio”, Del Barba). Fatica a capire perché, se esiste una legge che riconosce la specificità di montagna, il nostro territorio debba essere soggetto agli stessi criteri economici applicati altrove (“non si può fare parti uguali tra disuguali”, Borghetti). Fatica a credere alle dichiarazioni del dg di ASST Tommaso Saporito che “nulla è cambiato nel Pronto Soccorso di Sondalo” e gli accessi sono aumentati (come da ultimo comunicato stampa), quando viene smentito dal sindaco Alessandro Pedrini che si è preso la briga di conteggiare e confrontare giornalmente, attraverso l’app Salutile, gli accessi al PS di Sondrio e quelli di Sondalo, con un risultato che si commenta da solo: mediamente sono risultati 3,5 accessi a Sondalo (che l’app definisce “poco affollato”) e 20,5 accessi a Sondrio (“sovraffollato”). Quello stesso Saporito, che a precisa domanda scritta “Quando avverrà il ripristino della situazione ante covid?” non ha proferito risposta alcuna.

Sono sconcertati anche gli operatori sanitari di fronte a un rivoluzionamento che li mette in condizioni di difficoltà nello svolgimento del loro lavoro, come ha evidenziato anche l’avv. Ezio Trabucchi che ha redatto il duplice esposto per sottolineare il venir meno degli standard qualitativi previsti dalla legge e che già in altra sede aveva enumerato il tasso di fuga dei pazienti da quando la chirurgia vascolare è stata trasferita a Sondrio (il 30%).

Le incongruenze stanno venendo a galla e non è un caso che il fronte dei “71 sindaci” mostri diverse crepe, come dimostrano la partecipazione alla serata di qualche primo cittadino (Buglio in Monte, Ardenno, Tovo, Lovero) e la mozione che 10 sindaci del Tiranese hanno inviato in Regione Lombardia, come afferma Pietro Del Simone, per chiedere il ripristino delle attività pre-covid al Morelli.

Nella speranza che anche questa mozione non venga considerata un semplice “invito”, ma assolva alla sua funzione di atto di indirizzo e di controllo come previsto dalla legge.

 

Anna

Per il video della diretta: https://www.facebook.com/radiotsn/videos/342776300082917

Per i cittadini che volessero denunciare disservizi ospedalieri: https://www.facebook.com/comitatodifesasanitadimontagna.iostoconilmorelli/posts/3258030520884230

 

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