24 novembre 2019

I 60 dell’AVIS Bormio sono stati celebrati in grande stile, come giustamente meritano le grandi occasioni. Perché la storia della sezione bormina è frutto di un’operosità grazie alla quale i rapporti tra le persone si sono accresciuti, rafforzati, moltiplicati e con essi anche le donazioni. I primi anni trascorsi sono stati carichi di entusiasmo pionieristico, con pochi soci, strumentazioni modeste, donazioni un po’ “improvvisate” e – per contro – molte occasioni di ritrovo sociale; gli ultimi decenni hanno visto aumentare in modo esponenziale i soci a fronte di un netto miglioramento della condizione operativa per chi dona, a partire dal recepimento dello status di “donatore” nell’ambito del sistema lavorativo e contrattualistico.

AVIS Bormio può contare oggi su 1078 soci donatori effettivi, che hanno regalato il proprio tempo e i propri componenti sanguigni (sangue o plasma) per un totale di 1718 donazioni effettive: numeri che sono raddoppiati nell’ultimo decennio e che rappresentano 1/5 dei dati riguardanti l’intera provincia di Sondrio! Ero molto piccolo – rievoca il Sindaco di Bormio dr. Roberto Volpato, figlio dell’indimenticato dr. Bruno fondatore di AVIS Bormio – avevo circa 7 anni, ma ricordo molto bene quei tempi in cui l’AVIS muoveva i primi passi: i soci che avevano creduto in mio padre e che erano diventati i primi donatori, le riunioni che si facevano a casa nostra, il clima di entusiasmo che si respirava per un progetto che all’epoca era ancora piuttosto innovativo… un periodo di grande dedizione e di fervore.

Non che oggi non sia così: la grande vitalità della sezione bormina è testimoniata, oltre che dai numeri, anche dalle numerose iniziative messe in campo in questi ultimi anni per coinvolgere ed avvicinare sempre più persone al mondo della donazione. Ci siamo aperti sul territorio – dichiara Claudio Casari, presidente attuale – e abbiamo trovato un bel riscontro soprattutto nei giovani: grazie alla collaborazione con l’US Bormiese e con l’IIS Alberti molti ragazzi sono entrati in contatto con la realtà avisina, dietro alla quale c’è la vita, quella con la V maiuscola! Dietro ad ogni donazione c’è qualche malato che ne potrà beneficiare e ciascuno di noi, talvolta anche vincendo le nostre piccole paure (ad esempio la paura degli aghi…) avrà contribuito a salvare delle persone! Mi sembra che questo sia il valore più bello per noi tutti.

Il progetto scolastico in collaborazione con l’IIS Alberti ha consentito ai rappresentanti dell’AVIS di far conoscere il mondo della donazione, sia nel suo significato più profondo sia nell’atto pratico e sanitario. Al progetto, inoltre, erano collegate 3 borse di studio che l’AVIS ha voluto donare ad alcuni studenti-donatori meritevoli proprio nel corso della serata di festa, quindi, sono state consegnate le borse di studio a Carola Rodigari, Giada Urbani e Anna Vitalini, un premio che è un riconoscimento al loro impegno scolastico e nello stesso tempo al valore del loro essere donatrici.

Tra le altre iniziative – racconta Norma Bradanini, segretaria attivissima della sezione – ci piace ricordare la campagna promozionale di sensibilizzazione con i nostri soci donatori come protagonisti, che ha avuto un grande impatto perché ha testimoniato la normalità della donazione: non è necessario essere super eroi per essere donatori, lo possono fare tutti (con poche eccezioni). E vorrei sottolineare che anche i professionisti che hanno lavorato a questa campagna lo hanno fatto gratuitamente, per restare in tema di “dono”… Ancora, abbiamo contribuito all’acquisto di un automezzo per il trasporto dei malati in collaborazione con l’associazione “Insieme per un Sorriso”, diamo una mano (anche economica) ad alcune iniziative particolarmente significative, abbiamo organizzato la 3^ Conferenza Programmatica Avis Regione Lombardia a Bormio dello scorso ottobre 2019 e recentemente abbiamo messo on line il nuovo sito www.avisbormio.it, che – tra l’altro – permette a ciascuno di prenotare personalmente e rapidamente la propria donazione.

Un fiorire di iniziative alle quali la popolazione risponde generosamente e entusiasticamente, proprio a partire dalla serata di festa per il 60°, alla quale hanno partecipato circa 400 persone e che ha coinvolto anche gli studenti della scuola alberghiera nella veste di impeccabili camerieri. Dopo la S. messa, con le rappresentanze delle sezioni provinciali, la ricca cena degna della guida Michelin, approntata da uno stuolo di cuochi e di volontari al lavoro dietro alle quinte, con l’immancabile torta seguita da musica e balli.

Il futuro dell’AVIS Bormio è ancora tutto da costruire!

Anna

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Foto: Mattia Canclini