OSPEDALE MORELLI DI SONDALO: ADESSO DEVE ARRIVARE IL TEMPO DI AGIRE!

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OSPEDALE MORELLI DI SONDALO: ADESSO DEVE ARRIVARE IL TEMPO DI AGIRE!

Gio, 09/03/2023 - 15:40
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Il direttore Melazzini ha pronto il Piano Strategico per il presidio sondalino

Al penultimo degli incontri sul territorio con cui il direttore Melazzini si è presentato alla comunità locale (l’ultimo sarà a Livigno il 15 marzo), la popolazione ha risposto con pochi numeri ma un’animata partecipazione, tanto che il susseguirsi degli interventi del pubblico ha protratto la serata per 3 ore abbondanti. Grande merito a questo manager, che si sta spendendo come pochi altri per far sentire la sua presenza, per far comprendere alla gente la complessità del sistema sanitario all’interno del quale è inserito il presidio Morelli ed anche per metterci a conoscenza, almeno a grandi linee, dell’idea progettuale che sta alla base del suo incarico.

Nelle parole introduttive del sindaco Alessandro Pedrini risuona spesso la parola “fiducia” ed è proprio la stessa che traspare dai tanti interventi espressi durante il dibattito e che – probabilmente – si infonde anche nell’animo di tutte le persone presenti dopo l’ascolto attento sia dell’esposizione, sia delle risposte di Melazzini. Una fiducia che non è alimentata solamente dalla carriera e dall’esperienza di questo maganer locale, ma che è ispirata proprio e soprattutto dai suoi natali valtellinesi, ovvero l’elemento che lo ha spinto ad assumere questo incarico. Con la realistica consapevolezza – che deve essere ben chiara a tutti noi – di non avere la bacchetta magica per fare miracoli: «io ho delle idee che possono essere condivise o meno, ma poi alle idee devono seguire i fatti e i progetti devono lasciare il campo alle azioni».

In questi 3 mesi di attività, il dottor Melazzini ha già potuto elaborare una visione strategica per l’ospedale Morelli facendo leva anzitutto sugli strumenti legislativi che Regione Lombardia ha riconosciuto negli anni anche grazie all’azione dei sindaci del territorio (non da ultimo, il riconoscimento di Sondalo come una delle 3 unità spinali lombarde avvenuto con la recente legge 27/2022).

«Il mio compito è mettere insieme una squadra e far sì che questa squadra venga messa in condizione di lavorare e soprattutto di credere nel lavoro che fa. Quando ho assunto l’incarico mi sono messo subito al lavoro per incontrare tutte le persone che a vario titolo ruotano intorno al Morelli e devo ammettere che la mia prima percezione del presidio sondalino si era rivelata errata: pensavo, arrivando qui, di trovare un ospedale vuoto di competenze e demotivato, ma mi sono bastati pochi giorni di incontri per capire che questo disinteresse non era veritiero. È stata, invece, confermata la mia seconda percezione nell’arrivare qui, ovvero quella di una struttura che dal punto di vista gestionale è stata un po’ abbandonata. Senza dare colpe a nessuno, perché non è questo il mio compito: io sono qui per dare risposta a una domanda di salute e per dotare il presidio di Sondalo di quegli strumenti che possano permettere di realizzare gli obiettivi del piano strategico che abbiamo impostato».

Un piano che verrà a breve presentato ai vertici e del quale, durante la serata, sono emersi alcuni elementi: l’efficientamento dei padiglioni operativi (6 in tutto, ma non utilizzati appieno e quindi non ottimizzati), l’accorpamento razionale dei servizi e delle attività (senza per questo ridurne la qualità), la responsabilizzazione di chi opera nella struttura, l’integrazione con la rete territoriale, l’autonomia gestionale e finanziaria, la telemedicina, l’accesso a bandi pubblici (e in quest’ottica, le Olimpiadi saranno una leva fondamentale).

«Sondalo ha una specificità unica che non esiste da nessuna parte in Italia, un presidio ospedaliero incastonato su una montagna che gravita su un territorio particolare come quello alpino; curare la sua popolazione presenta delle difficoltà diverse rispetto alla pianura metropolitana e questo genera dei costi. Il concetto “la salute non è un costo, ma un investimento” è validissimo, ma è anche vero che i costi andrebbero ottimizzati (solo per spese di calore, il 45% del budget di Asst è speso per Sondalo!) e ciò sarebbe un segnale importante anche per Regione Lombardia, la quale non ha nessuna volontà di chiuderlo e ve lo posso garantire perché altrimenti non avrei mai assunto questo incarico».

Insomma, una lettura responsabile, consapevole e critica della realtà dei fatti, poiché «c’è una differenza tra i "desiderata" e la realtà con la quale si deve operare. La mancanza di personale è un dato di fatto con cui si deve fare i conti. Anche i dati sulle patologie tempo-dipendenti (quelle relative a ictus, infarti, per le quali l’intervento deve avvenire entro un certo lasso di tempo) che ho chiesto ad Asst sugli ultimi 3 anni, hanno dimostrato un andamento positivo e in linea con il resto della Regione. Ci sono delle criticità sulle quali lavorare ed io sono estremamente fiducioso nel recupero della nostra sanità. Ma perché questo avvenga, bisogna passare dalla programmazione ai fatti».

Un messaggio chiaro ed inequivocabile per l'assessorato alla Sanità lombarda che entrerà in carica nei prossimi giorni.

 

Anna

 

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