AL DOTÒR DE LÈCIA. L’ADDIO A MICHELE TAGLIAFERRI, FIGURA DI IMPAREGGIABILE GIOVIALITÀ E DISPONIBILITÀ
5 febbraio 2021
Ciao Michele!
Ho saputo ieri la notizia della tua scomparsa e un velo di tristezza mi ha avvolto viso, spalle, cuore.
Non ero uno dei tuoi tantissimi pazienti, ma da quando avevamo proposto l’evento del Tour de Trosc, da subito ero entrato in sintonia con te.
Nessun problema o dubbio sul darci del tu, ma d’altronde la tua capacità di interloquire con le persone era emersa dirompente sin da quando ti avevo contattato per chiedere la tua collaborazione.
“Dottor Tagliaferri vorremmo organizzare una prova scialpinistica particolare, con arrivo a Lecia. L’abbiamo chiamata Tour de Trosc. Riusciamo ad utilizzare la sua baita per fare il ristoro a fine salita?”
E tu subito “Vet de dam del ti, per cominciar, e dopu an ghe guarda dré”
Ti spiegai velocemente cosa volevamo fare e subito ti mettesti a nostra completa disposizione.
Memorabile la prima volta che salimmo assieme fino a Bormio 2000 in auto, il sabato precedente la prima edizione del Tour de Trosc. Mi spiegasti con dovizia di particolari i tornanti ed i nomi delle località utilizzati dai “Platin”. Per raggiungere Lecia utilizzammo la tua “storica” motoslitta. Arrivati alla baita prima di tutto girammo la motoslitta per poter ritornare al termine dell’ispezione in quel del 2000. E poi mi facesti visitare Baita Lecia. Nei minimi particolari, soffermandoti a descrivere il tutto con piacevole soddisfazione.
Tornammo indietro, non prima di aver gustato una bottiglia “de quel bon”.
Il giorno dopo, domenica 3 febbraio 2008, la prima edizione di un evento unico nel suo genere venne proposta agli scialpinisti. Credo almeno 70 persone passarono da Lecia, molti si fermarono a pranzo, invitati da te ad entrare.
Chi quella volta, e nelle edizioni successive, ebbe la possibilità di trascorrere la giornata a Lecia, credo abbia apprezzato un tuo aspetto fondamentale, non scontato. La disponibilità spontanea e la capacità di mettere ciascuno a proprio agio.
Si parlava di tante cose: spesso ci intrattenevi con le tue narrazioni spassose (una su tutte, la storia dei “semenzin de pom”). Serberò nel cuore i momenti in cui io e te, da soli, la mattina presto salivamo su a predisporre gli spazi per accogliere chi da lì a poco avrebbe raggiunto Baita Lecia con gli sci e le pelli di foca.
Parlavamo con calma e ci confrontavamo su tanti argomenti, locali e non.
E’ stato un piacere intimo e appagante poter condividere con te quei momenti.
In altre situazioni ti sei messo a disposizione per presidiare prove ed eventi sportivi.
La tua imponente figura all’arrivo del Trofeo Folgore, ad aspettare l’ultimo dei concorrenti ed assicurarti che tutti fossero arrivati integri alla fine della prova.
La tua presenza alle Finali Nazionali di Pallavolo.
E poco più di un anno fa l’aiuto offerto al volo per l’antidoping dei Mondiali Junior di short track.
Medico di montagna, apprezzatissimo dai tuoi pazienti, pronto a metterti a disposizione dove serviva il tuo aiuto.
Ci mancherai Dotor, mi mancherai Michele.
maio
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