DIRARIO DEL GIRO D’ITALIA 2012: “LA CAROVANA, UN’ISOLA FELICE…”

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DIRARIO DEL GIRO D’ITALIA 2012: “LA CAROVANA, UN’ISOLA FELICE…”

Dom, 13/05/2012 - 16:25
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Il bel paese tutto da scoprire. Commozione a L'Aquila

La carovana un’isola felice… Ebbene sì, fra mille sorrisi e mille nuove amicizie si passano le pianure, i colli e le montagne di tutto il Giro. Le ore di macchina sono parecchie ma non ci si annoia mai, c’è sempre da fare e soprattutto c’è sempre da divertirsi, tenendosi in contatto visto che ad ogni veicolo sono state consegnate delle radio con le quali poter comunicare.

Una radio di servizio dove vengono diramate tutte le notizie più importanti perché chiaramente essere alla Carovana del Giro non è un gioco. Ma anche una radio che fa interagire macchina con macchina, sponsor con sponsor e persone con persone, quindi la utilizziamo anche per ridere e scherzare nei tratti dove non ci vengono fornite indicazioni. Carovana ogni giorno che passa vuol dire tante cose in più; ogni giorno abbiamo la fortuna di vedere ed attraversare i percorsi ed in particolare le salite che un’ora dopo di noi andranno ad affrontare gli attori del Giro: i ciclisti.

Ogni giorno davvero è un giorno nuovo con ambienti e paesaggi nuovi.
La Danimarca è uno spettacolo, ma ragazzi miei l’Italia è un patrimonio di bellezze naturali, paesaggistiche, architettoniche mostruose. Vicoli, strade, paesi che sono una bellezza!
Dopo Verona con la sua storica Arena che ospita concerti e opere, siamo ripartiti da Modena per concludere la tappa a Fano città, anticamente conosciuta in quanto fu citata nell’Inferno di Dante nel ventottesimo canto e famosissima per il suo carnevale, il più antico d’Italia .

Questa una tappa lunga ma altimetricamente modesta, molto veloce, 209 km principalmente in pianura ad eccezione dell’unico GPM affrontato in giornata a Gabicce Monte. Dove tra l’altro la Carovana si è fermata a presentare la sua sigla con le danze e a distribuire gadget e volantini assaliti da mille bambini e mille adulti che chiedevano qualsiasi cosa.
Abbiamo poi affrontato la sesta tappa del Giro quella che si è disputata a Urbino – città che dal 1998 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco – e conclusa a Porto Sant’Elpidio. 210 km come in un vortice, un continuo saliscendi con salite brevi ma molto ripide, seguite da discese con curve secche ed impegnative, in gergo ciclistico un classico tracciato “mangia e bevi” che sicuramente non ha permesso di tirare il fiato ai corridori.
La sera stessa ci siamo spostati a Recanati, abbiamo cenato in albergo e abbiamo proseguito la serata nella piazza centrale, partecipando ad una delle tre feste organizzate dalla Carovana, una serata diversa dalle altre con un sacco di gente che girava per le viuzze e partecipava all’animazione dell’organizzazione. Anche io e Stefano, come tutti i nostri compagni di viaggio, eravamo presenti ma purtroppo la stanchezza ha avuto presto il sopravvento e quindi dal Colle dell’Infinito di leopardiana memoria, siamo ritornati in albergo a riposarci per la tappa dell’indomani con partenza proprio da Recanati ed arrivo a Rocca di Cambio, su un tracciato di 205 km .

In questa tappa la Carovana ha effettuato tre soste di cui una nella città

i L’Aquila. Abbiamo cercato nel nostro piccolo di portare un po’ di allegria a tutti, là dove i segni di quel terremoto sono ancora evidenti sia tra i resti delle maceria, sia sui volti delle persone. Siamo passati accanto alla purtroppo tristemente famosa casa dello studente dove come ben vi ricorderete morirono numerosi giovani.
Ho provato una commozione veramente forte a vedere i resti lasciati dal quel tremendo terremoto, con edifici distrutti messi sì in sicurezza, ma “morti”. Che brividi cari lettori, con Stefano che mi raccontava aspetti particolari in quanto vissuti da lui durante l’anno che aveva qui trascorso operando con la protezione civile.
Da lì con un velo di tristezza nel cuore abbiamo proseguito fino a Rocca di Cambio, dove era posto il primo arrivo in salita di questo Giro 2012. Uno spettacolo di pubblico, calorosissimo e con tanta voglia di festeggiare, a bordo strada con camper, tavolini tovaglie stese sui prati per i pic-nic e le grigliate organizzate in attesa del passaggio dei campioni delle due ruote. Bello, davvero bello!!
Ora vado a riposarmi: domani ci ritroviamo all’alba belli carichi e pronti a sostenere i nostri ciclisti, la loro sportività e voglia di farci appassionare. Notte a tutti

Sabato 12 maggio 2012
Sere l’abbruzzese

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