Le riflessioni di un lettore sul futuro di Bormio
Lettera in Redazione.
Parlando in politichese, non credo che l’amministrazione del Comune di Bormio sia diventata una luogotenenza del centralismo lombardo dopo la rinuncia a dare seguito al cronoprogramma: Bretella dell’Alute, deviazione viaria utile a decongestionare il traffico caotico in entrata, uscita e attraversamento della città alpina.
Il dietrofront o rinvio ad altra data di una decisione programmatica già presa dall’amministrazione, che si giustifica con argomenti un po' così, sui generis, non tiene conto di un problema oggettivo che riguarda non solo Bormio e i bormiesi ma anche chi transita per accedere alle valli del circondario e i passi Stelvio e Gavia nella stagione estiva, in particolare nel fine settimana.
1) E’ un Fatto che: nei giorni di ferragosto la colonna di auto in entrata arrivava ben oltre il ponte sul Frodolfo, ormai a confine del comune di Valdisotto nei pressi della rotonda in progetto che, se venisse realizzata, consentirebbe di raggiungere l’area camper e la Valfurva senza impegnare Via Milano. 2) E’ un Fatto che: la colonna che si forma durante le ore del rientro spesso raggiunge Uzza, non potendo proseguire per la Statale 38 senza intersecare Via Milano e il traffico proveniente da Livigno e lo Stelvio. 3) E’ un Fatto che: al mattino in entrata dall’inizio del comune di Bormio sulla ss 38 fino al semaforo, quando la temperatura al suolo è ancora bassa (come in autunno e inverno), la co2 e polveri sottili non vengono portate in alto dalle correnti ascensionali calde; infatti, l’aria malsana, c.d. smog, si percepisce camminando a lato strada, con gli automobilisti che chiudono i finestrini. 4) E’ un Fatto che: ogni automobile impiega 10 minuti per percorrere 1 km e consuma 1 lt di benzina; significa che vengono immessi in atmosfera 2,4 kg di co2 dispersi in 10 mc di aria, più le polveri sottili, il tutto moltiplicato per le centinaia di auto ferme e/o passo d’uomo in transitano. 5) E’ un Fatto che: se venisse posizionata presso la stazione autobus, e non in via Braulio, la centralina dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente ARPA di rilevamento dello smog per tutelare la salute dei villeggianti e residenti di Bormio, i valori rilevati sarebbero di molto superiori. 6) E’ un Fatto che: l’aerosol, monossido di carbonio in ambito urbano, è il prodotto della combustione veicolare, per cui, è nelle ore di punta che si riscontrano i valori più elevati causati non tanto dal numero di veicoli in transito ma dai motori che a basso regime di rotazione devono ripartire da fermi in continuazione. 7) E’ un Fatto che: i guardiani dell’ambiente della “Nostra Italia” non sanno di cosa parlano quando per 1 ettaro occupato dal sedime stradale della Tangenzialina Alute in progetto affermano: “(testuale) Il consumo di suolo di terreni fertili e coltivabili sottrae foraggio all’agricoltura che diminuisce la produzione di prodotti caseari pregiati”. 8) E’ un Fatto che: i Nostri paladini dell’ambiente non sanno che le ordinanze dei sindaci del contado bormiese obbligano i proprietari dei terreni agricoli a falciare i prati abbandonati all’incuria per non squalificare l’offerta turistica. C’è chi lascia lo sfalcio beatamente sul prato, c’è chi una volta essiccato lo conferisce in apposite fosse per essere 2 volte a settimana bruciato, c’è chi con amorevole cura lo raccoglie lo trasporta nel fienile per alimentare il bestiame, quel poco che è rimasto. In conclusione, politicamente parlando, come da inizio, penso che rimettere nel cassetto il progetto viario dell’Alute sia stata una decisione evangelica, “buona e giusta”, anche perché il tempo stringe (siamo in Italia!). Fra validazioni del progetto esecutivo appalto e collaudo di fine lavori durante le olimpiadi avremmo avuto un cantiere ancora aperto nel 2026, facile bersaglio di demagogiche strumentalizzazioni politiche non solo nell’ambito locale, ma regionale : << Olimpiadi . Uno sfregio ambientale a Bormio >> !
Silvano Marini
- 393 viste