CASPOGGIO: INAUGURATO IL DIOLI MUSEUM OMAGGIO AL GENIO DI UN ARTISTA FUORI DAL COMUNE
Un genio che non sapeva di esserlo, un artista che si definiva artigiano. Nell'evidenza dei fatti un architetto che progettava case, un pittore che dipingeva acquerelli, un decoratore d'interni che affrescava chiese e anche un botanico esperto. A muoverlo sempre e solo la passione: per la sua valle, per il suo lavoro, per la natura. A Erminio Dioli Caspoggio ha dedicato un museo, il Dioli Museum: a lui che non amava le etichette e che, forse, da lassù, sabato scorso, 13 agosto, il giorno del suo compleanno, avrà sorriso degli onori che il suo paese di origine, Caspoggio, gli ha tributato. Il sindaco Danilo Bruseghini ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'inaugurazione del Dioli Museum, realizzato recuperando un antico edificio nella contrada Centro, accanto alla sede comunale. Un luogo significativo che in passato dava ricovero ai cavalli e alle merci in transito lungo la storica strada Cavallera. ≪Questo museo rappresenta il doveroso omaggio a un illustre caspoggino - ha detto il sindaco Bruseghini -, è innovativo, non è una struttura chiusa ma si apre su una piazzetta con le fotografie della vita di un tempo e conduce agli itinerari. Un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio culturale, tradizionale e ambientale quale leva per una nuova proposta turistica che siamo impegnati a definire nell'ambito del progetto Interreg "B-Ice & Heritage", una collaborazione italo-svizzera che unisce le nostre comunità≫. Il sindaco Bruseghini ha dato quindi la parola a chi ha contribuito alla realizzazione del Dioli Museum: la storica Elisabetta Sem, il grafico Gian Enrico Ghilotti, l'architetto Gianfranco Comi e infine Silvio Gaggi, per anni allievo del maestro, che ha raccontato aneddoti su di lui.
Il Dioli Museum accoglie i visitatori e li introduce nel mondo del maestro: i suoi schizzi, i pannelli informativi, le fotografie. La tappa iniziale di un percorso di conoscenza e scoperta della figura di Erminio Dioli: una vita intensa, dalla nascita, il 13 agosto del 1885, alla morte, nel 1964. È ancora un ragazzino quando, nel 1899, lascia Caspoggio per trasferirsi a Torino per studiare arte, dopo aver appreso il mestiere di falegname dal padre Zefferino. Nel 1915 ottiene il diploma di abilitazione all'insegnamento presso gli istituti tecnici, quindi, dopo l'esperienza di calligrafo durante la Prima guerra mondiale, torna nel suo paese. Si trasferisce successivamente a Milano per insegnare all'Accademia di Brera. Dopo un'esperienza lavorativa in un mobilificio nel comasco torna in Valmalenco e nel 1929 si stabilisce a Chiesa dove inizia a costruire la sua abitazione, il Castello, senza rinunciare a svolgere committenze in Italia e all'estero. Erminio Dioli muore nel novembre del 1964, "lasciando un'eredità di opere che costituiscono un lascito fondamentale per lo sviluppo artistico non solo locale e per la memoria collettiva", scrive la storica Elisabetta Sem.
Una carto-guida completa e chiara propone una selezione delle opere architettoniche e artistiche di Dioli in Valmalenco: un patrimonio culturale di grande valore che l'iniziativa del Comune di Caspoggio ha avuto il merito di portare in luce. Gli edifici, nel cosiddetto 'stile Malenchino', e le altre opere risalgono al periodo compreso tra la seconda metà degli anni Venti e la prima metà degli anni Cinquanta: sono 25 quelli indicati e presentati nella guida. Edifici, dipinti, graffiti, case e chiese, che rivelano il suo estro e la sua maestria, da Caspoggio a Chiesa, da Lanzada a Torre Santa Maria, fino a S. Anna, frazione di Sondrio. Una versione per bambini della guida, limitata alle opere realizzate a Caspoggio, evidenzia lo stretto rapporto con la natura, lo spirito di osservazione e la sconfinata ammirazione per i fiori, le piante, le montagne e gli animali che tanto amava ritrarre. Una scoperta che coinvolgerà grandi e piccoli, un percorso di conoscenza a ritroso nel tempo per un passato da valorizzare: dal Dioli Museum, e dalla piazzetta, impreziosita dalla fontana sferica e dalle fotografie d'epoca, al resto del paese e della Valmalenco. Una risorsa culturale che diventa proposta turistica.
Emanuela Zecca
Ufficio Stampa Progetto Interreg "B-Ice & Heritage"
- 90 viste