A Tirano “La bicicletta e il Badile” anteprima assoluta del film sul celebre alpinista austriaco Hermann Buhl, girato fra Austria, Valtellina e Valchiavenna

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A Tirano “La bicicletta e il Badile” anteprima assoluta del film sul celebre alpinista austriaco Hermann Buhl, girato fra Austria, Valtellina e Valchiavenna

Mar, 03/05/2022 - 19:33
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Sulle tracce di Buhl, un racconto corale di amore per la montagna e una riflessione radicale per un alpinismo sostenibile

Tirano, 3 maggio 2022

 

Si presenta a Tirano, per iniziativa dell’Assessorato allo Sviluppo Turistico del Comune LA BICICLETTA E IL BADILE. In viaggio come Hermann Buhl nuovo film di Maurizio Panseri e Alberto Valtellina, prodotto da Alberto Valtellina con il sostegno del Comune di Tirano e il contributo di CAI, Club Alpino Italiano - Centro di Cinematografia e Cineteca. La coppia di autori-registi appassionati di montagna, già conosciuta in Valtellina per il suo precedente film “Le traversiadi” dedicato allo scialpinismo, presenta dal vivo, venerdì 13 maggio alle 21 al Cinema Mignon, in anteprima assoluta la sua nuova produzione, che ha sempre al cuore la montagna e i suoi protagonisti e che questa volta parla anche, come dice il titolo, delle due ruote come mezzo per scoprire e avvicinare la montagna.

Il film è un racconto corale che si snoda attraverso il viaggio di Maurizio Panseri e Marco Cardullo, alpinisti e ciclisti, che ripercorrono l'itinerario che nel 1952 portò Hermann Buhl, in bicicletta, in un fine settimana, da Innsbruck alla parete nord-est del Badile che salì in prima solitaria in circa quattro ore. Seguendo il filo rosso della testimonianza di Kriemhild Buhl, figlia di Hermann, i due alpinisti-ciclisti incontrano le tante persone legate dalla passione per il mitico Pizzo Badile, montagna sul confine tra Italia e Svizzera che ha ospitato momenti cruciali dell'alpinismo moderno: Renata Rossi, prima guida alpina donna italiana, la guida alpina "Popi" Miotti, gli alpinisti Tito Arosio e Rosa Morotti, la coppia dell’arrampicata Caterina Bassi con l’alpinista-liutaio Martino Quintavalla fino a giovani leve come Dario Eynard e Gabriel Buda.

L’omaggio al celebre alpinista austriaco è il pretesto per ripercorrere le strade di Hermann Buhl con un diverso pensiero: per lui la bicicletta era l’unico mezzo per raggiungere la parete, oggi diventa modo per pensare un alpinismo e un turismo della montagna sostenibile. E infatti, il film non dimentica un aspetto molto sentito da chi pratica la montagna: il cambiamento climatico di cui parlano Riccardo Scotti del Servizio Glaciologico Lombardo e lo stesso autore e tecnico forestale Maurizio Panseri.

Dopo l’anteprima di Tirano, il film sarà in replica al Cinema Mignon domenica 22 maggio ed inizierà poi il tour in diverse città della Lombardia e del Veneto ed è già in fase di selezione per le candidature in diversi Festival del Cinema.

E’ la prima volta che il Comune di Tirano sostiene una produzione cinematografica” commenta Sonia Bombardieri assessora alla Cultura e allo Sviluppo turistico “con la convinzione che il cinema sia un veicolo molto efficace per promuovere il territorio, il suo fascino e le opportunità che offre, come quella di percorrerlo in bicicletta. La filosofia della sostenibilità, sempre più importante nel turismo, si sposa pienamente con Tirano Cittaslow. Con questo film Tirano e tutta la nostra valle viaggeranno nei Festival e nelle sale italiane e straniere. Ringrazio gli autori, il produttore e tutti i protagonisti per averci dato questo bellissimo prodotto”.

“Il progetto di Alberto Valtellina e Maurizio Panseri” dichiara Angelo Schena, Presidente della Cineteca CAI “ci ha colpito fin da subito per il collegamento tra la storia del mitico alpinista austriaco Hermann Buhl e l’approccio ecologico all’alpinismo, particolarmente adatto a questi tempi post pandemici e del tutto in linea con i principi del Club Alpino Italiano. Per questo la Cineteca del CAI ha deciso di supportarlo, anche economicamente”.

Ingresso libero

Possibile prenotare su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-bicicletta-e-il-badile-331303526767

Accesso alla sala con obbligo di mascherina FP2.

Info: Biblioteca Civica Arcari, Piazza Pievani 1, Tirano (SO), 0342 702572 [email protected].

 

Trama del film

Buhl, che in seguito diventerà famoso per molte salite, tra cui la prima al Nanga Parbat in solitaria e al Broad Peak con Kurt Diemberger, il 4 luglio del ‘52 lascia Innsbruck in bici, risale la valle dell’Inn, dopo 150 km arriva alla base del Badile, la sale attraverso la via Cassin e poi scende, riprende la bici e torna a casa, per essere al lavoro il lunedì mattina. Un’impresa raccontata in poche asciutte pagine nella bellissima autobiografia È buio sul ghiacciaio.

Nell’estate del 2021 Panseri e Cardullo decidono che non ha più senso spostarsi in automobile per andare in montagna. Ripercorrono l'itinerario ciclistico e alpinistico di Buhl: se per lui la bicicletta era una necessità e l’unico mezzo che aveva a disposizione, per i due diventa il modo per ripensare lo sport e l’alpinismo in modo sostenibile. Sulla loro strada, incontrano le storie di chi negli anni ha amato quella montagna e sulle sue pareti ha "scritto" importanti capitoli della storia dell'alpinismo.

Renata Rossi, prima guida alpina donna italiana, che ha una storia alpinistica molto legata alle pareti del Badile; Guido Lisignoli, che decise di celebrare i cinquant'anni di due salite storiche, la via Gaiser- Lehmann al Cengalo e la via Cassin, percorrendo i due itinerari in concatenamento, da solo, slegato. Giuseppe "Popi" Miotti, autore a vent'anni della via sul Pilastro a Goccia, impressionante baluardo sul versante ovest del Badile. Dario Eynard e Gabriel Buda, giovanissimi alpinisti bergamaschi che raccontano la "loro" via Cassin, quando i rifugisti cercarono di fermarli temendo fossero troppo giovani per l'impresa. Tito Arosio e Rosa Morotti, che nel 2021 hanno aperto la via "Combolove", salendo la parete nord est del Badile su uno strato di ghiaccio instabile e sottile. Caterina Bassi e Martino Quintavalla, impegnati nell'agosto 2017 sulla difficile via Hiroshima sulla est del Badile: non si accorsero della frana da cinque milioni di metri cubi scesa dal monte Cengalo a poche centinaia di metri da loro. Riccardo Scotti del Servizio Glaciologico Lombardo analizza proprio la particolarità e la portata della frana, mentre Maurizio Panseri, tecnico forestale, osserva la rinascita della flora sul cono di frana: la natura si rinnova, impassibile.

Filo rosso è la testimonianza di Kriemhild Buhl, figlia di Hermann, che i registi incontrano a Ramsau. Oltre a ricordare le imprese del padre e la morte prematura, Kriemhild ne tratteggia la personalità attraverso ricordi d’infanzia profondi e commoventi. Si sofferma sulla mancanza del padre e il coraggio della madre, vedova a trent'anni con tre figlie piccole, dopo la tragica fine del marito sul monte Chogolisa. Spiegano i registi Maurizio Panseri e Alberto Valtellina: «Il desiderio di tornare nei luoghi che hanno visto Hermann Buhl passare quasi settant’anni fa, si colma di nuovi significati in una cornice di senso compiuta. Tornare con lo sguardo a cogliere i cambiamenti e la bellezza delle geografie alpine, in un flusso dove le riflessioni diventano ritmo dei pedali che girano, delle mani che arrampicano. Sul cammino, tra Italia, Svizzera e Austria, non mancano gli spunti visivi per meditazioni sul cambiamento: la grande frana di crollo della parete nord del Cengalo e la devastazione della Val Bondasca, il ritiro incessante dei ghiacciai nel gruppo del Bernina e dell’Ortles-Cevedale, la tragica frana della Val Pola; stimoli per scardinare una visione antropocentrica, cercando di ricollocare nella giusta proporzione i tempi dell’uomo e quelli geologici del pianeta».

 

Nei cinema italiani da martedì 17 maggio:

La bicicletta e il Badile

In viaggio come Hermann Buhl

Un film di Maurizio Panseri e Alberto Valtellina

(Italia 2022, 83’)

TRAILER: https://vimeo.com/686463244

 

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