SUL ‘MORELLI’ SOSPESO PER SEI MESI IL TRASFERIMENTO DELLE ALTE SPECIALITÀ
9 ottobre 2020
Uno spiraglio di luce. E’ quello che si è aperto oggi sui cieli dell’Alta Valle in seguito al comunicato diramato dalla Regione Lombardia in merito alla vicenda Morelli. All’annuncio dell’avvio del Piano provinciale della sanità – che seguirà il suo percorso secondo quanto stabilito – dai vertici regionali si è deciso il momentaneo congelamento circa il definitivo trasferimento delle 3 alte specialità da Sondrio a Sondalo, che avevano sollevato fortissime opposizioni e dato inizio a una protesta trasversale nella cittadinanza, nelle istituzioni locali, nelle associazioni, preoccupate di lasciare sguarnito il territorio di cure ospedaliere adeguate alla sua conformazione e perifericità.
“Dopo numerose interlocuzioni e a seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 21 settembre alla presenza dei sindaci del comprensorio dell’Alta Valle, del presidente e del vicepresidente della Comunità montana Alta Valtellina, del presidente della provincia di Sondrio e degli assessori regionali al Welfare, Giulio Gallera, e alla Montagna, Massimo Sertori, durante il quale i rappresentanti locali hanno ribadito la richiesta di ripristino delle tre alte specialità presso il Presidio Morelli e gli assessori regionali hanno ricordato lo sforzo compiuto attraverso il piano del Politecnico volto a garantire una equilibrata e diffusa presenza di servizi sanitari in relazione soprattutto alle difficoltà di reclutamento del personale, Regione Lombardia ha assunto la decisione di sospendere il trasferimento definitivo delle specialità da Sondalo a Sondrio per una durata di sei mesi e di avviare un tavolo di confronto per individuare pienamente la vocazione del ‘Morelli’ e le attività sanitarie da svolgere nel Presidio di Sondalo, comprese le valutazioni di eventuali proposte provenienti dai rappresentanti istituzionali del territorio.
Regione Lombardia raccoglie quindi l’invito dei sindaci dell’Alta Valle al fine di aprire un tavolo di confronto istituzionale. Ci sono così 6 mesi di tempo per cercare di raggiungere una soluzione condivisa, che abbia come unico scopo quello di un Ospedale efficiente in relazione ai servizi“.
A Sondalo, pertanto, torneranno per 6 mesi le specialità di chirurgia toracica, vascolare e neurochirurgia, compreso il Centro Trauma di Zona – fa sapere Ilaria Peraldini, sindaco di Sondalo – e anche a nome degli altri sindaci dichiara fin da subito la disponibilità a rientrare al tavolo di confronto con Regione Lombardia sul futuro del Morelli. Anche Filippo Compagnoni, presidente della Comunità Montana Alta Valtellina, insieme agli assessori Remo Galli e Patrizia Nazzari, plaude alla decisione: “oggi ha vinto il buonsenso e il senso di responsabilitá di tutte le istituzioni; ora, nei prossimi 6 mesi dobbiamo lavorare tutti assieme per valorizzare tutta la sanità valtellinese in generale con un occhio di riguardo verso L’ ospedale di Sondalo che deve restare un punto di riferimento importante per Regione Lombardia“.
Non si tratta di una resa, ma di un’azione volta ad approfondire quelle criticità che da mesi vengono portate all’attenzione della Regione e che – forse – sono state sottovalutate. Sarà importantissimo da ora in avanti riuscire a trovare un terreno d’intesa comune tra tutti gli interlocutori, dal momento che permangono considerevoli divergenze di vedute tra le posizioni dei sindaci e quelle della Regione. L’interesse di tutti è avere una sanità funzionale al cittadino e che tenga conto il più possibile delle difficoltà che incombono sulle zone periferiche di montagna.
All’assessore Massimo Sertori, che si è fatto portavoce dell’esigenza di questo ripensamento, auguriamo nei prossimi 6 mesi di riuscire a trovare la quadra e mettere il suo sigillo su un capitolo indiscutibilmente intricato, ma nodale, per la storia della Valtellina e della sanità di montagna.
Anna
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